capitolo 26

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il giorno dopo purtroppo ci sarebbe stata scuola e Minho non riusciva a dormire.
ricordava come il giorno prima riuscì ad addormentarsi con tantissima facilità con Jisung tra le braccia, sentiva proprio la sua mancanza accanto e soprattutto la voglia di stringerlo di nuovo.
passavano i minuti e Minho si distraeva sempre di più sentendosi quasi rilassato, lo sarebbe stato se ci fosse stato Jisung con lui, ma a rimpiazzarlo c'era il suo odore che invadeva la stanza, le lenzuola, le coperte, persino i vestiti, quindi, iniziò a sentirsi confortato.

Era la prima volta che si sentiva così con qualcuno, le sue scorse relazioni non erano affatto come questa anche se non sono affatto fidanzati, nonostante lui questo voleva averlo come ragazzo con tutto il suo cuore ma allo stesso tempo voleva rispettare i tempi di Jisung e prendersela con calma con lui.
Han è una persona sensibile e l'aveva capito con il tempo e con il cambiare del suo atteggiamento, voleva proteggerlo in qualche modo anche a costo di esporsi al massimo.

avrebbe voluto tenergli la mano in pubblico senza doversi preoccupare, avrebbe voluto dire "lui è il mio ragazzo" , avrebbe voluto poterlo baciare senza preoccuparsi di essere sgamati, ma purtroppo Jisung non si sentiva pronto a nulla di questo.

Minho ci pensò un attimo e realizzò che lui non aveva mai detto apertamente i suoi sentimenti e tutti suoi pensieri a Jisung, si frequentavano ma non aveva mai letteralmente detto "tu mi piaci" oppure in maniera più smielata ancora "io ti amo" , frase che Minho non era mai riuscito a pronunciare.
Jisung aveva dichiarato apertamente che gli piaceva ma iniziò a riflettere sul perché in quel momento non aveva risposto "anche a me piaci tanto".
Paura, ansia, panico, potevano essere delle spiegazioni e Minho si considerò un vigliacco, proprio lui che l'aveva baciato per primo.

Stava iniziando a sentirsi in colpa per non aver detto mai nulla del genere a Jisung e si girò dal lato del comodino dove aveva posato il cellulare, tolse la cover dimenticandosi che quella solita lametta che era abituato a trovare, ormai non c'era più ma al suo posto trovò un fogliettino.

hey cosa fai?
per favore non farlo e non pensarci nemmeno.
è successo qualcosa? vuoi parlarne?
io ci sarò sempre per te ricordatelo
(e soprattutto mi hai fatto una promessa)
ti voglio bene
Jisung

In quel momento Minho posò il telefono e decise di andare ufficialmente a dormire.

-

il giorno dopo faceva decisamente freddo e l'idea di andare a scuola nonostante un tempo orrendo faceva venire voglia di uccidersi, questo non solo a Minho, a chiunque.

Arrivò in classe in anticipo di 10 minuti e ritrovò nell'aula Seungmin e Jisung che parlavano con Bangchan.

Minho: ragazzi che ci fate qua?

Jisung: siamo 2 in classe e ci hanno spostati qua per oggi

Minho: ah okay..

Bangchan: tanto siamo pochi anche noi, solo dei pazzoidi verrebbero a scuola con questo tempo

Minho: Jisung ci mettiamo seduti vicini?

Jisung si girò verso Minho ma a differenza di tutte le altre volte non sorrise, aveva il volto spento non si sa per quale motivo ed il maggiore lo notò subito.

Minho: per te va bene Bangchan?

Bangchan: certo che va bene, ci sediamo vicini Seungmin?

Seungmin: certo perché no?

si sedettero e aspettarono l'arrivo della professoressa.
5 minuti di ritardo
10 minuti di ritardo
15 minuti di ritardo
30 minuti di ritardo
finalmente arrivò il dirigente scolastico dicendo che la professoressa tanto aspettata non sarebbe venuta improvvisamente e giusto giusto quel giorno avrebbe avuto 2 ore in quella classe.

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