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DAVINA
Atterriamo all'aereoporto di San Francisco e torniamo a casa con un taxi.

K: Dai Davina non puoi non parlarmi per sempre. Scusa mi dispiace per quello che ho detto. Sono un cretino, lo ammetto. Però non prendertela.

Io: Dici sul serio? Non devo prendermela?
Non ti rendi conto di ciò che mi hai detto?

K: Si me ne rendo conto ma-

Io: Ok basta, non voglio sentirti.

R: Bentornati sposini. Allora com'erano le Maldive? - chiede abbracciando prima me e poi suo fratello.

K: Erano davvero belle Bex. Davina...

Lo ignoro ed entro in casa dove vengo subito abbracciata da Marcel.

M: Eccola la mia piccola D. Ehi, ti vedo in forma.

Io: E allora? Qualche problema al riguardo?

M: Ehi calma. Intendevo dire che ti vedo più raggiante. Ma a vederti bene non lo sembri affatto.

Io: Si scusa.

M: Stai bene?

Io: No...

K: Davina...

Io: Non c'è tempo per parlare. Fra un po' dovrebbe uscire Giulia da scuola. Voglio farle una sorpresa e andarla a prendere di persona. Porto la valigia di sopra.

M: Aspetta ti aiuto. - prende le valigie ed a velocità vampira le porta di sopra.

Io: Grazie. Dai andiamo. - prendo le chiavi della macchina e le passo a Kol che sale in macchina poco dopo di me.

Mette in moto e ci dirigiamo verso l'asilo di Giulia. Per tutto il viaggio nessuno dei due parla.

Vedo uscire la mia bambina che, appena mi nota, corre piangendo da noi. Mi accovaccio alla sua altezza e la sollevo.

G: Mamma, papà. Siete tornati.

Io: Si tesoro. Ti avevo detto che l'avremmo fatto, no?

G: Avevi detto che sareste rimasti qualche altro giorno...

K: Volevamo farti una sorpresa tesoro.

La maestra ci viene vicino.

MP: Vedi piccola che la mamma e il papà sarebbero tornati? È un piacere rivedervi signori Mikaelson.

Io: Anche per noi, Miss Parker. Giulia è stata brava in questi giorni?

MP: Si è stata bravissima, tranne in alcuni giorni. Tesoro posso dirglielo? - annuisce.

Io: Dirci cosa?

MP: Ecco ci sono stati dei giorni, e oggi purtroppo è uno di questi, in cui ha pianto e si è isolata dal gruppo. Non ha voluto né giocare né mangiare o dormire. Abbiamo telefonato alla ragazza bionda che in questi giorni l'ha accompagnata per riportarla a casa ma si rifiutava di tornarci.

Io: È vero tesoro? - annuisce e si nasconde tra i miei capelli.

MP: Però ora che la mamma e il papà sono tornati sono sicura che tornerà felice come prima. Vero tesoro?

G: Ti.

Io: D'accordo ora torniamo a casa, facciamo merenda e riposiamo un po'. Saluta la maestra.

G: Ciao ciao.

MP: Ciao tesoro, a domani. Arrivederci signori Mikaelson.

Io/K: Arrivederci.

La sistemo nel suo seggiolino e mi siedo dietro vicino a lei. Durante il viaggio si addormenta stringendo la manina nella mia. Una volta tornati a casa, la prendo e la metto a dormire nel suo letto.

K: È bellissima. Soprattutto quando dorme. Tutto quel piangere deve averla stancata molto.

Io: Già.

K: Davina ti prego possiamo parlare senza litigare? - sospiro.

Io: Va bene, parla.

K: Senti, ho parlato a vanvera. Non intendevo assolutamente fare commenti sul tuo corpo.
Stavo solo scherzando. Non volevo assolutamente offenderti o ferirti. E so che con quel commento ho rovinato il nostro viaggio.
Quindi ti-

Io: Va bene, ti perdono.

K: Dici sul serio?

Io: Si. So che stavi scherzando ma lì per lì mi sono sentita offesa.

K: Non succederà più. Sei perfetta così come sei.

Io: Ok... - prova a prendermi la mano ma mi allontano.

Io: V-vado a sistemare i vestiti nell'armadio.

KOL
Si alza ed esce dalla stanza. Non mi è sembrata molto convinta. Al suo posto entra mia sorella che mi guarda accigliata.

Io: Cosa?

R: Che cosa le hai detto di preciso? - sospiro e le racconto tutto.

FLASHBACK  ~ MALÈ ~ MALDIVE
Oggi è il nostro penultimo giorno qui. Domani sera abbiamo l'aereo per tornare a casa perciò questa è la nostra ultima cena e per l'occasione ho fatto preparare un tavolo sulla spiaggia solo per noi due dove abbiamo mangiato a volontà.

D: Cavolo sono piena. Tornati a casa dobbiamo assolutamente riprendere una dieta equilibrata.

Io: Tu devi, non io.

D: Scusami...?

Io: Beh io sono un vampiro. Posso mangiare quanto voglio. Tu no perciò dovresti fare un po' più di attenzione. E manca ancora il dolce. Mi toccherà portarti a casa di peso, ahaha.

D: Mi stai forse dicendo che sono grassa?

Io: No assolutamente.

D: Si invece l'hai detto. Anzi l'hai sottinteso.

Io: Non è vero.

D: Continui a negarlo?

Io: Sei in quel periodo del mese?

D: Ah, questa poi.

Io: Davina sto scherzando. Non ti direi mai che sei ingrassata.

D: Non me lo dici ma lo pensi.

Io: Ma non è vero... Davina stai ingigantendo la situazione.

D: Ah si? Sto ingigantendo la situazione così come sto ingigantendo il mio corpo, è questo che pensi?

Io: Ma ti senti quando parli?

D: Va all'inferno.

Io: Dove vai?

D: A preparare le valigie. Non resterò qui un minuto di più.

Io: Dai Davina. Davina!

FINE FLASHBACK ~ SAN FRANCISCO

Io: Ecco quello che è successo.

R: Cavolo devo fare leva su tutto il mio autocontrollo per non staccarti la testa. Non ci credo che le hai detto veramente quelle cose.

Io: Stavo scherzando.

R: Puoi anche dirlo all'infinito ma ormai questa frase ha perso valore. Sei veramente un cretino, Kol Mikaelson.

Io: Lo so. Però avrai sentito prima che mi ha perdonato, no?

R: Ah ti ha perdonato?

Io: Si.

M: KOL, REBEKAH! DAVINA STA MALE!

In meno di un secondo sono in camera nostra e trovo Davina svenuta a terra con del sangue che le esce dal naso.

Io: Oh mio Dio, Davina! Davina, ehi, svegliati. Riesci a sentirmi?

M: Il sangue non funziona. Ci ho già provato.

Io: Che le è successo? Ha sbattuto da qualche parte? È scivolata?

M: Non lo so l'ho trovata così.

G: Mh papà che succede? Mamma... mamma svegliati. Svegliati.

Kolvina ~ Una Vita Inaspettata Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora