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DAVINA
Kol finalmente torna a casa con Giulia tra le braccia. Dice che si è addormentata ma probabilmente stava fingendo solo per non parlarmi. Ho rovinato tutto.

Sia con lei che con Kol. Prendo Amelia e la porto nella sua stanza per allattarla e farla addormentare. Mi fermo davanti la porta di Giulia e sento la sua conversazione con Kol.

Faccio mangiare mia figlia che si addormenta dopo 10 minuti. La metto nel lettino e le tengo la manina finché non entra Kol.

K: Ehi...

Io: Ehi...

K: Davina mi dispiace per come ti ho trattato e per aver detto che non ti importa niente di Giulia.

Io: Non scusarti è... È colpa mia. Non so cosa mi sia preso. Non so perché le ho parlato così. È come se un'altra persona avesse parlato al mio posto. Ed ora ha paura che possa arrabbiarmi con lei. Sono una pessima madre.

K: Tu non sei una pessima madre. Sei meravigliosa. Come madre, come donna e come moglie. Giulia questo lo sa e presto lo imparerà anche Amelia. Devi solo darle un po' di tempo.

Io: Ok... Ho sentito che le hai ridotto la punizione ad una settimana e che la porterai a Chicago a trovare sua madre e sono d'accordo su quest'ultimo punto. È suo diritto andare da lei. E sono anche d'accordo che ci andiate solo voi due.

K: Si ma prima dovete fare pace. Quindi appena si sveglia prova a parlarle.

G: Papá...

K: Vieni. - dice porgendomi la mano.

Io: Ha chiamato te.

K: Tu vieni lo stesso.

Io: D'accordo. - dico prendendogli la mano - Kol tra noi due è tutto ok?

K: Si se lo è anche per te.

Io: Si. Ti amo...

K: Ti amo anch'io. - risponde baciandomi.

Al secondo richiamo di Giulia, si stacca e andiamo nella sua stanza.

K: Che succede amore?

Lei gli indica la macchia sul lenzuolo. Ha fatto la pipì a letto. La fa solo quando è nervosa.

G: Scusa... - dice rivolta a me. Sorrido e mi inginocchio alla sua altezza.

Io: Può succedere a tutti di fare la pipì a letto, tesoro, non preoccuparti. Ora mettiamo a lavare il lenzuolo, ok? E magari ci facciamo anche un bel bagno. Ti va?

G: Si.

Le tolgo il vestitino e le prendo il cambio. Kol nel frattempo mette il lenzuolo a lavare. Le lego i capelli per non farli bagnare e comincio a sciaquarla.

Dopo aver finito l'asciugo per bene e le metto il vestitino di riserva. Per tutto il tempo non dice niente.

 Per tutto il tempo non dice niente

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G: Da- mamma?

Io: Dimmi amore.

G: Mi dispiace di aver detto che non sei la mia mamma e che Amelia non sarà mai la mia sorellina. E non è vero che vi odio. So che senza di voi a quest'ora sarei ancora per strada al freddo e sola. Grazie...

Io: Oh amore. Sai non mi pentirò mai di averti portato a casa con noi. Sei stata la nostra gioia più grande e lo sarai sempre insieme a tua sorella. E anche se quando sarai grande litigheremo e dirai di nuovo che non sono tua madre, sappi che lo sarò lo stesso perché ti voglio un mondo di bene e sarai per sempre la mia piccola 🥹. - cerco di trattenere le lacrime ma è molto difficile.

Anche lei non ci riesce infatti scoppia a piangere e mi abbraccia. A quell'abbraccio si aggiunge anche Kol.

G: Siete la mamma e il papà migliori del mondo.

Io: E tu sei la figlia migliore del mondo. Il nostro primo amore.

K: Ora che ne dite se andiamo ad aprire i regali? Gli zii stanno aspettando solo te per aprirli amore.

G: Va bene.

K: Brava.

Scendiamo di sotto e Giulia chiede scusa anche agli altri per come si è comportata e in cambio Rebekah si scusa per aver dato più attenzione ad Amelia promettendo che non lo farà più.

Ci mettiamo tutti intorno all'albero e ci scambiamo i regali. Giulia è quella che ci ha guadagnato di più con tutti i giochi che ha ricevuto tra cui la casa delle bambole che voleva tanto e una bicicletta.

Passiamo il pomeriggio a montare la casa e fare giochi da tavolo mentre Giulia e Josh disegnano.

La sera ci mangiamo gli avanzi del pranzo e poi andiamo tutti a dormire. Purtroppo per me, Davina rimanda la nostra notte di fuoco a capodanno e dormiamo tutti e quattro nel nostro letto.

Due giorni dopo ci prepariamo per andare a Chicago. Giulia ha accettato di far venire anche Davina e Amelia e, a nostra sorpresa, ha chiesto anche agli altri di venire per presentare loro la sua vera mamma. Un volo con due bambine piccole sarà impegnativo ma abbiamo affrontato di peggio.

Atterriamo dopo 4 ore di volo e la prima cosa che facciamo è lasciare le valigie nel nostro loft. I ragazzi hanno preferito andare in hotel e resteranno due giorni. Partiranno prima di Capodanno, mentre noi resteremo qui anche quest'anno.

G: Eccola. Lei è la mia mamma.

R: Era bellissima tesoro, proprio come te

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R: Era bellissima tesoro, proprio come te. Le assomigli tanto.

Passo alla bambina la pallina di Natale che abbiamo preso per metterla sulla lapide e l'appoggia vicino la sua foto.

G: Ti voglio tanto bene mammina. Mamma Davina e papà Kol sono fantastici come genitori ma nessuno ti sostituirà mai. Sai che ora ho anche una sorellina? Si chiama come te e sono sicura sarà il mio orgoglio più grande. - dice iniziando a singhiozzare.

G: Ti penso sempre mamma, la mattina quando mi sveglio e papà mi porta a scuola e la sera prima di dormire. Ho imparato a nuotare e presto imparerò ad andare in bicicletta e ti farò vedere quando sono brava. Sarai orgogliosa di me 🥹.

Mi accovaccio alla sua altezza e si fionda tra le mie braccia piangendo più forte.

Io: Shhhh è tutto ok, va tutto bene. Ora che la mamma sa che la pensi sempre, ti amerà ancor più di prima. Ma soprattutto lei è già orgogliosa di te come tutti noi.

Kolvina ~ Una Vita Inaspettata Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora