9.

20 5 0
                                    

KOL
G: Papá, la mamma ha la febbre?

Io: Si tesoro. Deve essere una semplice febbre dovuta al caldo. Tranquilla la mamma starà bene.

G: E la mia sorellina? Anche lei starà bene?

Io: Ma certo tesoro, entrambe sono forti. Vieni. - dico prendendola in braccio ed entrando in casa.

G: Mamma? Mamma?

Io: Perché non risponde?

J: Non lo so è svenuta.

M: Come svenuta.

Io: Dannazione. - dico mettendo giù mia figlia che le prende la mano ma si stacca subito come se si fosse scottata.

G: La mamma è più calda.

F: Deve essersi alzata la temperatura. Posso provare una magia curativa.

Io: Si ti prego.

G: Papá che vuole fare la zia Freya alla mamma?

Io: Amore vieni qui. - dico abbracciandola e portandola in un'altra stanza - Zia Freya è una guaritrice, guarisce le persone, aiuterà la mamma.

F: Kol! Porta la bambina, presto!

Io: Eccomi che succede.

F: Tesoro prendi la mano della mamma e ripeti esattamente quello che ti dico dopo di me.

G: Va bene, zia Freya.

Prende la sua mano e le fa recitare un incantesimo. Davina, che era più pallida di noi tutti messi insieme, comincia a riprendere un po' di colore e poco alla volta apre gli occhi.

F: Ha funzionato, si sta svegliando, e non sembra più bruciare come prima. Sembra avere una febbre normale.

G: L-l'ho fatto i-io?

Io: Si tesoro, hai guarito la mamma, per la seconda volta.

G: Come ho- come ho fatto? Papà ho paura.

Io: Non devi avere paura, amore mio, sei una guaritrice come la zia Freya. È una cosa bella.

Le prendo la mano e comincia a tremare.

Io: Amore, ehi, perché tremi?

G: Non- non lo so.

Dalle sue mani iniziano a uscire delle scintille rosse e si agita ancora di più.

Io: Freya che le sta succedendo?

F: Non riesce a controllare la sua magia.

D: Amore vieni da mamma. Prendi le mie mani e fai dei respiri profondi. Inspira ed espira.

Fa come le dice e le scintille rosse diminuiscono fino a scomparire.

D: Ora ascoltami amore. Ti diremo tutto, ma non devi più spaventarti come adesso, ok?

Annuisce ancora un po' spaventata e l'abbraccia. Nel frattempo Freya, che le aveva dato il termometro per misurare la febbre, dice che non ne ha più.

D: Kol...

Io: Dimmi amore.

D: Ho un po' di sonno. Puoi aiutarmi ad andare a letto?

Io: Certo. - dico aiutandola ad alzarsi.

J: Che ne dite se preparo qualcosa da mangiare? Sto seguendo un corso.

R: Invece io e questa principessina andiamo a fare un bel bagno per toglierci di dosso l'acqua della piscina.

D: Grazie ragazzi.

M: Aspetta ti aiuto.

La faccio allungare sul letto e rimango un'altro po' vicino a lei. Dopo un'ora ci raggiunge anche Giulia con indosso già il pigiama.

Skip time ~ un mese dopo ~ giorno del parto

DAVINA
Io: AAAAAAAAAAAAAAH

I: Davina cerca di rimanere calma.

Io: Come faccio a rimanere calma, Ines, fa maleee.

I: Lo so, lo so, ma pensa che tra pochi minuti avrai tra le braccia la tua bambina.

Io: Grazie per essere qui a far nascere mia figlia.

I: A questo servono le amiche.

Io e Ines siamo amiche fin da bambine. Era la mia unica amica poi però si è dovuta trasferire e non abbiamo più avuto rapporti. Ci siamo riincontrate quando sono venuta a vivere qui con Kol.

Io: Puoi- puoi fare entrare Kol?

I: Subito.

K: Eccomi piccola.

Io: Kol ho tanta paura.

K: Di cosa?

Io: E se non ce la facessi? Se dovesse succedermi qualcosa...

K: Non dirlo. Non ti succederà niente. Non lo permetterò.

I: D'accordo, D, è il momento. Spingi più forte che puoi.

Kol mi stringe la mano e comincio a spingere.
Dopo 15 minuti ho tra le mie braccia la mia piccola Amelia.

Io: Oh mio Dio quanto è piccola 🥹.

K: È bellissima amore.

I: Congratulazioni ragazzi. Vi auguro una lunga vita gioiosa.

Io/K: Grazie.

I: Ora però, se permettete, dobbiamo lavarla e farle tutti i controlli. Nel frattempo Davina ti faccio portare in camera ma cerca di riposare.

Mi portano in camera per riposare e Kol non stacca la sua mano dalla mia.

G: Mamminaaaaa. - mia figlia mi corre incontro abbracciandomi.

Io: Eccola la mia principessa.

G: Mi sei mancata tanto, mamma.

Io: Anche tu amore. Ciao ragazzi.

M: Ehi, come stai?

Io: Bene.

G: Dov'è la mia sorellina?

I: Si può? Vi ho portato la vostra piccolina... Avete già deciso il nome?

Io: Vuoi dirglielo tu, tesoro? - chiedo rivolta a mia figlia.

G: Il suo nome è Amelia.

I: È un nome bellissimo. Lo hai scelto tu?

G: Si. È il nome della mia mamma.

Dopo essere tornati a San Francisco insieme a Giulia, abbiamo deciso di farle fare delle visite mediche e qui ha conosciuto Ines alla quale poi ho raccontato tutto.

I: La tua sorellina sarà molto orgogliosa di questo nome.

Io: Posso tenerla?

I: Certo. - dice mettendomela tra le braccia - È anche quasi ora di farla mangiare. Vuoi allattarla tu o preferisci che le diamo noi il latte?

Io: Vorrei farlo io.

I: D'accordo. Torno tra qualche minuto per aiutarti ad attaccarla.

Io: Grazie.

G: Che bella la mia sorellina.

Io: Ti piace tesoro?

G: Tanto. Non vedo l'ora di giocare con lei.

R: È bellissima Davina. Che bello sono zia bis.

I: Ehi, è arrivato il momento di farla mangiare.

R: D'accordo noi usciamo.

Io: Kol può rimanere?

I: Certo.

Dopo averle dato da mangiare, gli altri rientrano e parliamo del più e del meno.

Tre giorni dopo posso finalmente tornare a casa con la piccola e iniziare la nostra nuova vita in 4.

Kol ha dato gli ultimi ritocchi alla camera destinata ad Amelia che è praticamente di fronte alla nostra.

Per i primi mesi dormirà con noi ma almeno avrà già una camera tutta sua pronta da usare fra qualche mese.

Giulia è felicissima della sua sorellina e mi aiuta sempre soprattutto quando inizia a piangere.

Kolvina ~ Una Vita Inaspettata Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora