13

25 5 0
                                    

DAVINA
Dopo la visita al cimitero, andiamo a fare una passeggiata. E presto ci ritroviamo nella strada in cui per la prima volta ho visto la mia bambina.

Io: Kol ti ricordi...

K: Si. Proprio qui hai visto Giulia e da quel momento la nostra vita è diventata meravigliosa. - affermo guardando mia figlia dormire beatamente tra le mie braccia.

G: Papá andiamo a casa? - sussurra svegliandosi.

K: Si amore. Ragazzi volete venire con noi così ci prendiamo un caffè e state con le bambine?

T: Certo.

Una volta entrati in casa Davina mette Amelia nel suo lettino mentre Giulia, ormai sveglia, guarda un po' di cartoni.

Passiamo la serata insieme e poi gli altri tornano in hotel. La sera, mentre le bambine dormono, io e Davina ci coccoliamo un po' sul divano ma veniamo interrotti dall'entrata di Giulia.

Io: Ehi piccola.

G: Papá... Non mi sento bene...

Io: In effetti sei un po' pallida. Cosa ti senti?

G: Mi fa male la testa e la pancia e credo di aver sporcato il tappeto.

D: Vado a controllare, tu portala in bagno e bagnale la faccia con dell'acqua fredda, potrebbe avere la febbre.

Io: Va bene. Vieni con papà principessa.

La prendo in braccio e la porto in bagno per sciaquarle la faccia. Quando la poggio per terra corre verso la tazza e inizia a vomitare.

D: Ha rimesso sul tappeto ma ho pulito con un incantesimo e ho coperto l'odore.

Io: Ha rimesso anche adesso.

D: Fa sentire... È bollente. Meglio misurarle la febbre. Stendila sul divano ma attento a non muoverla troppo.

Io: D'accordo.

Finisco di pulirla e faccio come dice Davina.
In effetti ha 39 e mezzo di febbre. Davina prova a guarirla con la magia ma niente sembra funzionare.

D: Sono preoccupata. Se neanche la magia riesce a guarirla, dovremmo portarla in ospedale. Non possiamo riportarla a casa finché è in questo stato.

Io: Posso provare a farle bere il mio sangue.

D: Va bene ma se non funziona nemmeno quello domani andiamo in ospedale.

Io: D'accordo.

Metto in un bicchiere un po' del mio sangue e glielo faccio bere. Dopo averlo bevuto, recupera un po' di colorito e sembra stare meglio.

Io: Tesoro ti senti bene?

G: Un po'.

D: Non scotta più. - afferma posandole una mano sulla fronte.

G: Mamma ho tanto sonno.

D: Adesso papà ti porta a fare la nanna, tesoro, tranquilla.

La prendo in braccio a mo' di sposina e la porto nella sua stanza poggiandola sul letto.

Io: Hai freddo? Caldo? Ti serve qualcosa?

G: Tu e la mamma restate qui con me finché non mi addormento?

D: Ma certo tesoro.

G: Mi canti la canzoncina che mi canti sempre quando sto male?

Io: D'accordo. Su chiudi gli occhietti.

Dopo un'ora finalmente si è addormentata e torniamo in camera nostra.

Io: Vedi? È andato tutto bene. Non dobbiamo andare in ospedale.

Kolvina ~ Una Vita Inaspettata Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora