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KOL
Proprio non capisco cosa le sia preso. Busso alla porta della camera di mia figlia ma non ricevo nessuna risposta.

Apro la porta e trovo la stanza a soqquadro con la finestra aperta. Di Giulia nemmeno l'ombra. Provo nella sua stanza dei giochi ma non c'è neanche lì. A questo punto comincio ad impanicarmi.

Controllo tulle le stanze, a cominciare dalla mia e da quella di Amelia ma niente. Comincio a chiamarla ma non ricevo nessuna risposta. Scendo di sotto e tutti mi guardano strano.

D: Che succede, dov'è Giulia? Perché la stavi chiamando?

Io: Ah ora ti interessa di lei?

M: Kol. Lei dov'è?

Io: Non lo so, non riesco a trovarla. Ho controllato tutte le stanze. Aspettate un momento... - torno all'ingresso e trovo la porta principale leggermente spalancata e vedo delle impronte fresche sulla neve. Devono essere di Giulia.

D: Cosa c'è?

Io: È scappata. È uscita. Possibile che non ve ne siete accorti?

R: Amelia stava piangendo e non riuscivamo a calmarla.

F: Dove può essere andata?

Io: Non lo so.

J: Che state aspettando, fate un incantesimo per trovarla.

F: Si, mi serve una ciocca dei suoi capelli.

Io: Ci vuole troppo tempo. Io vado a cercarla.

D: Vengo con te.

Io: Scordatelo. È troppo freddo e in questo momento probabilmente ti odia per quello che le hai detto. E in più devi rimanere con Amelia.

D: Kol è mia figlia, non posso-

Io: Ah ora è tua figlia?

D: Come puoi dirlo?

M: D'accordo smettetela. Davina resta qui con Freya e provate qualsiasi cosa per trovarla. Io e Josh andremo a sud, tu e Rebekah a nord. Teniamoci in contatto.

Io: Bene. - dico mettendomi il cappotto e uscendo.

DAVINA
F: Davina, ehi, stai bene?

Io: No, che non sto bene. È tutta colpa mia. È tutta colpa mia 😭. Se dovesse succederle qualcosa io-

F: Ehi, non pensarci. Non le succederà niente.

Io: Lo spero.

F: Però si può sapere perché ti sei comportata cosi?

Io: Non lo so io... Io non volevo parlarle in quel modo. È come se un'altra persona stesse parlando per me. Ho esagerato dicendole che non saremmo più andati a Chicago. Non avevo nessun diritto di dirlo e Giulia ha il diritto di visitare la tomba di sua madre.

F: Ehi ora non preoccuparti. Prima pensiamo a trovarla.

Io: D-d'accordo.

KOL
R: Kol non pensi di essere stato troppo brusco con Davina?

Io: Ah ora sono io quello brusco? Già hai dimenticato come le ha parlato? Non l'aveva mai fatto prima.

R: Beh tu non hai migliorato la situazione.

Io: Ne parleremo più tardi. Ora l'importante è trovare mia figlia.

Proprio in quel momento ricevo la chiamata di un numero sconosciuto. Rispondo ed è la madre di Mia.

Io: Si. D'accordo arrivo subito, grazie. Era la madre della sua amichetta Mia. Dice che si è presentata a casa sua piangendo e infreddolita dal solo vestitino che indossa.

R: Povera piccola. Dai andiamo.

Io: Si ma forse è meglio se tu non entri. È arrabbiata anche con te.

R: E non pensi che lo sia anche con te?

Io: È probabile ma io so come prenderla e le ho sempre dato tutte le attenzioni che voleva nonostante Amelia. Con me parlerà. Tu chiama gli altri e torna a casa.

R: Uff va bene.

Arrivo davanti casa di Mia e ad aprirmi c'è sua madre che mi invita ad entrare. Poi mi porta di sopra e dalla porta leggermente socchiusa della stanza di sua figlia, noto la mia dormire tranquilla sul suo letto.

Mi avvicino piano e provo a prenderla senza svegliarla ma senza successo.

G: Papá... Che ci fai qui?

Io: Amore che ci fai tu qui. Ci hai fatto preoccupare. Perché sei scappata? Non si fa, potevano farti del male.

G: La mamma e gli zii non se ne sono nemmeno accorti. A voi non vi importa di me ma solo di Amalia perché lei è veramente vostra figlia.

Io: Tesoro questo non è assolutamente vero. Anche se non sei nostra figlia biologica, è come se lo fossi. Sei la mia principessa. Non farò mai distinzione fra te e tua sorella. Sarò per sempre il tuo papà. E Davina sarà per sempre la tua mamma. Anche lei ti ama tanto ed ora è a casa preoccupata per te. Sai le ha fatto molto male sentirsi dire che non è la tua mamma. Dai torniamo a casa.

G: No. Io voglio andare a trovare la mia vera mamma a Chicago.

Io: Ti prometto che ti ci porterò. Ci andremo solo io e te se vuoi.

G: Davvero?

Io: Si piccola, promesso. - dico mostrandole il mignolino che lei prontamente stringe. Poi mi abbraccia.

G: Ti voglio tanto bene, papà.

Io: Anch'io amore. Ora però torniamo a casa dalla mamma, dalla sorellina e dagli zii. - dico prendendola in braccio - Grazie per avermi avvertito e per averla tenuta con voi. Mi dispiace, non succederà più.

MM: Si figuri. Ho chiamato lei perché Giulia non voleva che avvertissi Davina. Poi ci ha raccontato tutto. Ci ha promesso che non succederà più, vero?

G: Si.

MM: In ogni caso la porta è sempre aperta per lei.

Io: La ringrazio e... Buon Natale e buone feste.

MM: Grazie anche a voi.

M: Ciao ciao Giulia.

G: Ciao ciao Mia.

Prima di uscire la copro con il mio giubbino e durante il tragitto si addormenta tra le mie braccia. Apro la porta e Davina ci viene subito incontro.

Io: Sta bene. Si è addormentata, la porto nella sua stanza e le metto qualcosa di più pesante.

D: Ok...

Io: So che non stai dormendo...

G: Mi dispiace tanto di essere scappata. Prometto che non lo farò più. Se vuoi mettermi in punizione e non vuoi portarmi a trovare la mia mamma va bene.

Io: Per questa volta posso passarci sopra e invece di un mese sarai in punizione per una settimana. Ma io mantengo sempre le mie promesse perciò ti porterò a trovare la tua mamma.

G: Grazie papi. Ti voglio tanto tanto bene.

Io: Anch'io amore. Però prima di partire, devi fare pace con la mamma.

G: No ho... Ho paura che si arrabbi con me.

Io: Amore anche se dovesse arrabbiarsi, rimarrà per sempre la tua seconda mamma. Prima di partire devi fare pace con lei.

G: Va- va bene. Resti un po' qui con me?

Io: Si amore, si.

Dopo 15 minuti si è addormentata e sento un rumore provenire dalla stanza di Amelia. Esco cercando di non fare rumore e come immaginavo trovo Amelia addormentata nella culla con Davina vicino.

Io: Ehi...

Kolvina ~ Una Vita Inaspettata Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora