chapter 2 :you're a bastard

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mi guardò solo negli occhi, aveva uno sguardo freddo nei miei confronti,

lo guardai male anche io,lo odiavo e nemmeno lo conoscevo.

«cherry perché lo guardi così?»

«lo conosco ,è uno stronzo che mi ha spento la sigaretta addosso,anzi 2!ho le vesciche ora»

probabilmente non mi aveva sentito,infatti non mi pensò minimamente.

«d'accordo,beh, sediamoci!»disse lei,con uno sguardo leggermente imbarazzato.

io rimasi a leggere il libro di economia,senza capirci un emerito cazzo, peró qualcosa dovevo pur memorizzarlo.

«e tu,come ti chiami?»chiese credo bill, perché lo strambo e la mia amica erano al bar a prendere

«cherry»dissi guardandolo.

«piacere,io mi chiamo bill,che cos'è?»chiese

«economia»dissi, mostrandogli il libro.

«che noiaaaaa»disse,io per la prima volta ero interessata a quello che c'era scritto,bill prese il mio libro e lo infilò nella borsa di erika,che come una storda aveva lasciato lì.

«hey!»urlai,alzandomi in piedi.

«calmati,avanti siamo in pubblico,penso davvero a stare sui libri? divertiti un po' con noi!»disse, arrivarono quel tom e erika con degli spritz,a me facendo schifo non li toccai nemmeno lontanamente.

«perchè non bevi?»chiese erika.

«lo sai che mi fa cagare sta roba»dissi, incrociando le braccia.

«ti vado a prendere una cocacola »sbuffò.

«vengo con te»disse bill,alzandosi con un sorriso.

li vedo giá fidanzati sti due.

appena se ne andó ne approfittai per provocare un po il bastardo davanti a me.

«embè,ora facciamo i timidi?»dissi, mentre sbattevo l'unghia contro il mio dente.

«non mi ricordo chi cazzo sia tu»disse, guardando il telefono con lo spritz.

«hahah,queste non ti ricordano niente?»dissi,indicando le bolle.

«oltre che bastardo sei pure un tonto»lo derisi.

«senti stronzetta,se voglio anche adesso ti faccio saltare la testa,evita di fare la puttanella che sei con me oppure hai i minuti contati.»sbatté la mano sul tavolo guardandomi dritto negli occhi,aveva uno sguardo tagliente e assassino, ció fece innervosire me.

«brutto bucchinaro chi cazzo ti credi di essere!»urlai,sbattendo le mani sul tavolo,alzandomi di colpo.

«hey!»urlò erika, guardandomi delusa.

«calmi ragazzi,calmatevi»disse bill,porgendomi direttamente la cocacola.

«io non mi sto smuovendo proprio a posto di questa psicopatica da 4 soldi»disse,mentre prendeva una sigaretta dal pacco.

io dalla rabbia me ne andai.

tra me e tom era guerra,era un bastardo che negava tutto quello fatto ieri sera.

tornai a casa e lessi un messaggio da parte di maddison.

«bellina stasera usciamo?»chiese lei

«certo,viene anche erika?»dissi.

«certo,anche clara verrà»

«d'accordo»sospirai,le stavo letteralmente sul cazzo,ma chissene.

stasera faceva freddissimo,presi dall'armadio in vestito nero a maniche lunghe,degli stivali lunghi,indossai qualche anello e una collana ed ero pronta.

clara mi venne a prendere,non era presente maddison quindi ne approfittò un po'.

«ma ti sei fatta una doccia?puzzi come la merda di una mucca!»disse, guardandomi male.

«per tua informazione deficiente di merda, questo profumo costa piú della di tutta victoria secret»dissi a denti stretti.

non rispose piú e andammo a prendere maddison ed erika.

appena scese entrammo in discoteca,e incontrammo luke,tom e bill.

volevo letteralmente suicidarmi.

«ciao cherry»mi salutò bill,io ricambiai il saluto.

erika bill stavano parlando insieme a luke,che era notevolmente geloso di bill,nel mentre tom parlava con clara e maddison.

alle 21:30 aprì la discoteca ed entrammo,e io essendo una persona leggermente vendicativa ebbi un idea.

mentre tutti ballavano,si drogavano e tutto andai vicino ad un ragazzo e rubai una sigaretta accesa,andai vicino a tom e la posai sulla sua nuca,feci pressione sul filtro tanto che si attaccò.

lui urló di dolore ed io sparii tra la folla, soddisfatta del mio lavoro, andai al bar e presi una sprite,la versai in un bicchiere e la bevvi.

nel mentre intravedei bill che parlava con quel coglione del suo fratello gemello,bill gli toccò il collo e li capii di avergli fatto leggermente male.

leggermente big parola.

mentre bevevo venne erika vicino a me,mentre teneva un bong in mano.

«erika?»la guardai mentre bevevo.

«ti ho visto attaccare quella sigaretta sulla sua nuca,si sarà fatto malissimo,te ne rendi conto?»

scoppiai in una enorme risata.

«quel coglione meritava di peggio,dai cazzo me ne frega poi»

«non capirò mai il tuo comportamento»disse guardandomi delusa.

erika ed io siamo migliori amiche da sempre, non lo ha mai ammesso ma odia il mio comportamento,il mio modo di fare e che non prendo mai sul serio nessuno,infatti nel corso del tempo ho litigato con delle ragazze e dei ragazzi,quindi da una parte che nasconde mi odia.

posai il bicchiere e ringraziai il barista,diedi un occhiata nel bagno maschile e vidi lui e bill,gli stava passando l'acqua fredda sulla nuca,feci un leggero sorriso soddisfatto,ma sotto me ne stavo leggermente pentendo, perché mi ero abbassata ai suoi livelli.

incrociai il suo sguardo e spalancò leggermente gli occhi, guardandomi male

cazzo.

corsi nel bagno a sistemare il trucco ed uscii.

ritornai sulla pista e vidi l'orario,erano l'una e mezza

era scorso assai,wow.

mentre ballavo mi accorsi si aver lasciato il telefono in bagno,e con 30 paranoie andai nel bagno e lo ritrovai,lavai le mani e quando le andai ad asciugare sentii qualcosa che mi spingeva con la testa contro il muro davanti a me,una mano

qualcuno mi fece testa e muro, urlai dalla botta pesante che avevo preso e per 2 secondi non mi ricordai nulla,mi girai vidi quella testa di cazzo.

«ma si può sapere che cazzo vuoi?»urlai.

«che cazzo vuoi tu?ti pare che non sappia che sia stata tu a tirarmi la sigaretta addosso brutta cogliona?»urlò

cazzo.

«ah e tu?che cazzo hai fatto?»chiesi,mi massaggiai la parte dolorante,e avevo un bel bernoccolo.

iniziai a prenderlo a schiaffi e a pugni, quando lui mi spinse di nuovo con la testa contro il muro,questa volta presi una botta davvero pesante.

«te lo giuro che se mi tocchi un altra volta puttana del cazzo i tuoi genitori riceveranno un pacco regalo con la tua testa dentro»disse,io mi accasciai sul pavimento dolorante,non riuscii nemmeno a rispondere.

lui se ne andó, lasciandomi per terra

«ti giuro che quelle treccine le faccio diventare setole per la mia scopa!»urlai.

mi addormentai di colpo.

Odio || Tom Kaulitz Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora