chapter 18:he gave me his hand when I was afraid

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dopo aver staccato la chiamata sentii i primi squilli dei suoi messaggi.

beh,non me ne stupisco,hai completamente detto 2 cose assolutamente gravi.

c'erano messaggi del tipo "cherry scusa","cherry non volevo","ti prego parliamone" e robe del genere

bloccai la suoneria ed andai da erika.

«cherry,tutto ok?»chiese lei.

«beeeeeh,diciamo»dissi sorridendo.

«che è successo?»

spiegai l'accaduto,lei rimase a bocca aperta.

«questo fa schifo,ti avviso.»

«mah saranno momenti,che ne so io dell'amore di un padre.. sinceramente

«ma cherry comunque non si dice!cerca di capirmi..per dire certe cose devi fare semplicemente schifo.»

«si vede quanto ami i ragazzi erika,torna da bill»dissi.

«beh,bill è il mio unico amore, letteralmente.»aggiunse.

«fatemelo un figlio mi raccomando»mi tirò uno schiaffo dopo questa frase.

«e tu quando me lo fai?»chiese lei.

«beh,non so quando ma di certo non avrà il mio cognome.»

«lo so,non lo farai nemmeno vedere alla tua famiglia?»

«ma assolutamente no,li ammazzo tutti, chiunque:non devono osare tornare qui perché farò finta di non conoscerli»aggiunsi con rabbia.

provavo semplicemente rancore per quelle persone di merda,quando soffrivo dentro quella stanza con un uomo qualsiasi,non si sono mai offerti di aiutarmi

da quando ho abbandonato quella casa loro non esistono più per me

e non esisteranno.

fino a 10 anni ci ho sperato nel loro amore,e quando ho capito che non me l'avrebbero mai dato ebbi un colpo al cuore, tanto che piansi per 2 giorni.f

prima di andarmene infatti lasciai una lettera,che molto probabilmente avevano letto chissà quante volte.

«comunque..ho raccontato ai gemelli la tua storia»

«davvero?»chiesi.

«si, perché?»

«nulla, tanto comunque la dovevano sapere,hai fatto bene fidati.»

«menomale,ci sono rimasti male, anzi malissimo »

«mh..che hanno detto?»

«nulla,non c'erano parole da dire.»disse.

«cose passate, spero..»

«si, tranquilla non sanno nemmeno dove sei adesso »sorrise erika.

indossai degli stivali con la zeppa bianchi latte,degli shorts e una maglietta bianca, mascara e gloss.

mentre erika un vestito viola scuro con dei tacchi neri, ciglia finte e gloss.

entrammo nella macchina di erika felici, partimmo e dopo mezz'ora arrivammo al posto.

greg mi mandò 20 messaggi e io non lo mostravo ma provavo un disagio ogni volta.

scesi dalla macchina,era un posto strano,c'era un mini bar,ragazze in minigonne cortissime e ragazzi che le toccavano come se non ci fosse un domani.

c'era chi beveva e chi limonava,chi ballava e poi so usciva fuori,dove c'era la gara.

non c'erano ancora le macchine,alcuni dei gareggiatori erano dentro a divertirsi.

Odio || Tom Kaulitz Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora