HEY! HEY! HEY! (27)

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Dopo la chiaccherata con le sorelle la notte tornai in camera da Bokuto che mi aspettava sveglio pronto a chiedermi tutto quello di cui avevamo parlato per così tanto tempo.
Gli raccontai tutto omettendo certi discorsi imbarazzanti e si fece ancora più tardi.

Bokuto: ''Poi avete parlato di altro?'' Quanto lo amo questo ragazzo mamma mia, nonostante sia un uomo, difficile a crederci gli piacciono i gossip o comunque parlare di cose inutili. Sembra così interessato ma ho tirato troppo e non resisto più''.

T/n: ''Bokuto, ti racconto il resto dopo adesso non riesco, davvero''. Dissi prima di buttarmi a peso morto sotto il lenzuolo.

Bokuto: ''Come mai? io voglio sapere come finisce, non è che-''

T/n: ''Che?'' Ripeto lamentandomi.

Bokuto: ''No, questa risposta non è da te, sei stanca?''

T/n: ''Si, si abbastanza''.

Bokuto: ''Solo questo? mmh non mi fido. Daiii, la verità?''

T/n: ''Mi sento che mi sta scoppiando la testa e anche la pancia". Mi giro dalla sua parte visto che prima gli davo le spalle.

Bokuto: "Ah, aaa aspetta sentiamo". Disse avvicinando la mano alla fronte.
Non so dire se fosse la vicinanza dei nostri volti a causare tutta questa mia agitazione. Ma il freddo di sicuro non era causata da lui.
"Diamine T/n scotti".

T/n: "Dici? Mi basta dormirci su".

Bokuto: "Hai perfino freddo, e siamo in estate. Per me ti sei presa una influenza".

T/n: "Può darsi mi capita spesso in estate".

Bokuto: "Ma non è una scusa per fare così, potrebbe peggiorare. Andiamo in cucina, ti da qualcosa per farti stare meglio".

T/n: "Ma- grazie".

Scendiamo assieme le scale e in cucina Bokuto mi fa sedere mentre prepara un qualcosa di caldo.

Bokuto: "Preferisci un tè o del latte caldo?"

T/n: "Forse il latte".

Bokuto: "Ai suoi ordini signora, prendo anche qualcosa per la febbre".
''Ecco qui''.

T/n: ''Grazie, però posso chiederti un altro favore?''

Bokuto: ''Tutto!''

T/n: ''Posso una coperta?''

Bokuto: ''Si, vado a prenderla in camera, in verità non so dove siano perché sarebbero invernali, ma per te le troverò''.
Giusto in tempo per il latte che fosse pronto che Bokuto tornò con una coperta in mano. Volevo sorridergli e ringraziarlo ma il male alla testa era peggiorato e non riuscivo a sorreggerla.
Credo che Bokuto se ne accorse subito. Si precipitò verso di me chiedendomi cosa stesse succedendo.

Bokuto: ''T/n, cosa hai?!''

T/n: ''Fa male''. Mi veniva quasi da piangere. Ma venni confortata da un suo abbraccio caloroso. Era confortante, sembrava quasi che tutto il dolore fosse scomparso in quell'istante inatteso.
L'abbraccio pian piano si trasformò in una salda presa che mi avvolse portandomi a mo i sposa sul divano.

Bokuto: ''Ti porto il tuo latte così puoi prendere la medicina d'accordo?''

Le sue parole, espresse con un tono di voce così soave e delicato mi cullavano ancora. Mi porto la tazza assieme ad una compressa che presi e buttai subito giù sperando che facesse effetto il più velocemente possibile. Dopo quello mi portò anche la coperta e si sedette al mio fianco.

Stette li a guardarmi senza dire parola per più di minimo 5 minuti, ovvero quando finì il latte.

Prese la tazza e la lasciò nel lavandino. Tornò e appoggiò la mano nuovamente sulla mia fronte per verificare se fosse scesa la temperatura.

Bokuto: ''Non sono un medico ma mi sembra che si sia abbassata, credo. Te però come ti senti?''

T/n: ''Mi fa ancora un po' male però credo già meglio di prima ecco''.

Bokuto: ''Sei sicura? Perchè potrei chiamare Akaashi, lui è di sicuro più esperto di me in questo. Anzi lo chiamo subito".

T/n: "Non puoi hai idea di che ore siano?"

Bokuto: "Si?"

T/n: "Non pensi che stia dormendo?"

Bokuto: "Ma se non ti senti bene io"

T/n: "Mi sta già passando, se mi sentirò ancora male, domani mattina, potrai chiamarlo. Ok?".

Bokuto: "D'accordo".

T/n: "Facciamo così, torniamo di sopra, ci riposiamo e domani starò benissimo. Di solito mi dura più o meno 1-2 giorni".

Bokuto: "In che senso di solito?!"

T/n: "Ma si, è da quando ne ho memoria che ogni estate mi viene una sorta di influenza".

Bokuto: "Non credo che sia normale però!"

T/n: "L'abitudine l'ha reso tale".  Faccio spallucce e cerco di alzarmi dal divano dove eravamo seduti.  Bokuto mi aiuta e torniamo in camera cercando di fare meno rumore possibile. Forse le sorelle erano sveglie ma i genitori di sicuro no.
Una sgridata di notte fonda me la volevo risparmiare.

In camera Bokuto mi abbraccio tutta la sera preoccupato.
Le sue mani che mi avvolgevano ovunque e l'abbraccio che mi riscaldava erano un tocco gentile e  premuroso. 
Mi sentivo protetta nelle sue braccia e non volevo pensare ad altro.

tutto grazie a te (bokuto x reader)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora