25 - Mio fratello

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Mio fratello

Non volevo andare a letto.

Se ci fossi andata sarei dovuta restare sola con Louis.

E, tra l'altro, non ero sono stanca.

Ancora non potevo credere di essere stata così nervosa quando mi aveva detto che voleva essere più che amici. Il mio cervello si scollega totalmente quando sono nervosa e mi comporto da muta.

Louis era come un fratello maggiore per me, e mi ricordava un sacco di ...accidenti, sto piangendo. Il punto è che lo amavo come si ama un fratello. Ma non sapevo come dirglielo senza ferire i suoi sentimenti. So che ci voleva un sacco di coraggio per dire a qualcuno che lo si amava più di un amico, e il pensiero di spingerlo nella friendzone mi faceva sentire male. Ci doveva essere un modo per dirgli cosa provavo, senza rovinare la nostra amicizia.

La porta dell'ascensore si aprì e io a malincuore uscii e andai nella mia stanza. Sapevo che era lì. O forse no. Sì, forse stava cenando, forse un
dinosauro l'aveva mangiato, o era caduto in un burrone, non lo sapevo. Mentre lentamente tirai la maniglia della porta tutti i pensieri precedenti volarono via, come i piccoli vigliacchi che sono. Mi buttai sul letto guardando il soffitto quando sentii che la porta si aprì e vidi Louis di fronte a me. Ci fissammo fino a quando non si schiarì la gola e cominciò a parlare.

"Allora?"

"allora cosa?" Dannazione. Ero nervosa.

"Cosa pensi del nostro discorso prima?" ok, eccoci.

"Louis io, non voglio rovinare la nostra amicizia, ma non voglio neanche mentirti." Presi un respiro profondo. "La verità è ..." lo tirai sul letto così che si potesse sedere. "Ti amo anch'io ..." i suoi occhi illuminarono come un albero di Natale. "Ma ..." rimase impassibile. "Ti amo come un fratello", uno sguardo deluso riempì i suoi occhi e si allontanó da me.

"Lascia che ti racconti una storia ..." mi guardó e io guardai le mie mani. "Non molte persone la conoscono, dopo che successe non potetti parlarne senza abbattermi e mi trasformavo in un bambina che piangeva, tutti mi dicevano di  crescere ed andare avanti, ma io non ci riuscivo. La verità è che mi fece troppo male. Ancora oggi, ma ho imparato a trattare il caso e capire che non c'è niente che io possa fare." Presi una sua mano e la misi sul mio ginocchio iniziando a giocare con sue dita grandi. "Il suo nome era Joseph, da quando eravamo piccoli siamo sempre stati molto vicini. Era quasi due anni più grande di me. Ci piaceva fare tutto insieme. Era divertente, pieno di talento, bello, proprio come te." Lo guardai in faccia notando una cosa "avete anche lo stesso
colore di capelli" Glieli disordinai e lui mi sorrise. "piaceva a tutti, più di quanto piacevo io. Era ovvio, anche un cieco l'avrebbe visto. Lui era il migliore in tutto, e i miei genitori continuavano a dirmi che dovevo essere come lui. La mia famiglia mi metteva un sacco di pressione perché sapevano che non sarei mai stata brava come lui. Ma naturalmente volli diventare come lui. Anche se non ci riuscì  la gente pensava che fossi spazzatura in confronto a mio fratello maggiore." Mi fermai e feci un respiro profondo per calmarmi. 

Dai Becka fai questo, per Joseph.

"Una sera mia madre mi sgridó perché i miei voti, non erano buoni come quelli di Joseph. A un certo punto mi stancai e  iniziai ad urlarle contro che non potevo essere
come lui, perché era perfetto ed io ero solo un completo fallimento. Non mi ricordo cosa
dissi che fece traboccare il vaso ma mia madre e mi diede uno schiaffo. Joseph aveva sentito parte della discussione. Non più tardi mia madre urlò la cosa peggiore che una madre potrebbe dire alla propria figlia: 'sei stata solo una sbaglio. Ti ho tenuta solo perché tuo padre mi aveva detto che ti voleva, ma se fosse stato per me avrei abortito un secondo dopo aver scoperto di essere incinta.' Quel commento mandò Joseph oltre il limite e inizió ad insultare mia madre in ogni modo possibile poi corse fuori dalla porta per comprarsi delle sigarette. I miei genitori cercarono di fermarlo, ma non ci riuscirono. Prima di andare mi diede un bacio sulla fronte, mi disse che sarebbe tornato per me e se ne andò. Dopo tante ore avevo capito che non sarebbe più tornato e mi prese il panico. Per farla breve, un poliziotto venne a casa nostra e ci disse che era morto in un incidente d'auto; Era così arrabbiato che non vide la macchina e andò contro un ragazzo ubriaco che però non morì. Diventai anoressica e con gravi problemi di depressione. Tutti continuavano a ripetermi che era colpa mia e che io ero quella che meritava di morire. I miei genitori e tutti gli altri mi hanno fatto sentire peggio e senza di lui ero come morta. In realtà è così che ho conosciuto Harry." Dissi sorridendo a quel ricordo.

"Beh, credo di poterti amare come una sorella. Forse è meglio. Ma..."

"Ma?"

"Posso baciarti? Solo uno" mi fece quei simpatici occhi da cucciolo e non potetti
resistere. Mi chinai e gli diedi un bacio sulle sue labbra rosa, mi sembrò di sentire la porta chiudersi ma feci spallucce. Ci staccammo e ci sorrisimo a vicenda.

"E, voglio conoscere la storia di come hai incontrato il riccio" Pulì le mie lacrime e mi portò la testa sul suo petto, mentre le sue mani che giocavano con i miei capelli. Inziai ad essere al mio agio e cominciai.

"Beh, era una fredda notte..."

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Votate e sorry per il ritardo ma sono in vacanza e bla bla bla.

I'm pregnant with twins from Harry Styles (Traduzione Italiana)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora