47 - Forbici

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Forbici

Stirai di nuovo il tessuto del vestito con le dita (N.B non c'è bisogno di dire quale sia il vestito, no?). Le mie mani tremavano, mi sentivo nervosa, quasi come il giorno in cui avevo sentito che stavo per partorire, forse esageravo, ero veramente troppo agitata allora.

Ero semplicemente molto ansiosa. Mi pettinai i capelli per la millesima volta e guardai nervosamente la mia immagine riflessa nello specchio, mi misi un nuovo strato di rossetto e vidi Michael venire dietro di me avvolgendo le braccia attorno alla mia vita.

"Non essere così tesa" mi disse a bassa voce.

"Sembra facile." Gli sorrisi nella specchio. Guardai l'orologio sul comodino e sospirai. "É il momento" dissi, in, poco più di un sussurro. Lui strinse le spalle e mi porse un maglioncino. Andammo in soggiorno, dove la mia migliore amica e Greg stavano aspettando seduti sul divano a parlare di qualcosa che probabilmente non sapevano neanche loro. I bambini stavano dormendo al piano di sopra in camera della mora, perché si erano addormentati mentre giocavano con lei, prima.

"É Impressionante, sei così bella!" strilló Amanda eccitata non appena mi vide. Arrossii al suo commento e Greg mi prese a braccetto.

"Sì, sei bellissima, andiamo" Mi portó fuori e andammo verso la macchina. Lui mi aprí la portiera ed io entrai poi corse al fianco della vettura, salì e avvió il motore

"Amico. Whoa, calma. Dovrei essere io quella nervosa qui" dissi ridacchiando.

"Mi dispiace, è solo molto eccitante, e così romantico", affermò sorridendomi.

Guidò con calma e potei sentire i miei nervi consumarsi. Più ci avvicinavamo, più mi sentivo nervosa. Parcheggió e mi guardò.

"Non essere agitata, andrá tutto bene", uscì e lo feci anch'io. Mi prese la mano e iniziamo a camminare nel bosco.

Il nostro posto speciale era un piccolo chiosco in mezzo ad un parco, nel bosco. Lo avevamo scoperto un giorno mentre facevano una passeggiata, ci eravamo trovati benissimo, così avevamo promesso che ci saremmo andati spesso una volta che ci saremo sposati e trasferiti a Londra. Ci avrei pensato a tale proposito...

"Accidenti! Ho dimenticato il telefono in macchina!" Si rammentò Greg lasciandomi la mano e iniziando a correre nella direzione opposta.

"Un'attimo! Ti devo aspettare ?" Gli chiesi gridando.

"No, continua a camminare", disse voltandosi per rispondermi prima di tornare a correre. Gemetti e continuai a camminare, cercando di trovare la strada nel buio.

Harry's pov

"é per strada, buona fortuna, amico."

"Grazie" agganciai il telefono e mi rivolsi ai ragazzi. "Sta arrivando, come sto?" Chiesi guardando in basso fissando il mio outfit. Continuai ad aggiustarmi la cravatta con la mano finché  Zayn non la schiaffeggió.

"Smettila, la rovinerai. Stai bene" disse.

"Okay, sei pronto?" chiese Sandy strimpellando alcune corde della sua chitarra.

"Sì" espirai sorridendo nervosamente. "spero davvero che questo aggiusterá tutto e mi perdoni."

"Sono sicuro che lo farà", disse Liam strofinandomi la spalla prima che tutti si misero a loro posto. Sentii delle foglie che scricchiolavano facendomi capire che stava per arrivare.

Speravo davvero che avrebbe funzionato.

Becka's pov

Una volta vicino al nostro luogo speciale, mi misi ad ascoltare la leggera musica di sottofondo. Naturalmente riconobbi la canzone immediatamente, solo che questa volta veniva dolcemente suonata dal vivo ed era molto più lenta di quella del CD.

I'm pregnant with twins from Harry Styles (Traduzione Italiana)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora