35 - Bolle di sapone

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Bolle di sapone

Ero seduta su una panchina fredda e, nervosamente, mi torturavo le dita mentre aspettavo Harry, che, non molto dopo, irruppe improvvisamente attraverso la porta.

"Guardami!" Urló prima di afferrarmi una mano e camminare verso le scale. Corse scendendo facendomi inciampare un paio di volte nel tentativo di tenere il passo.

Uscimmo fuori dall'edificio, le sue mani trovarono la mia vita e mi tirò in un bacio. All'inizio fu forte e duro, ma ben presto si trasformò in uno dolce e delicato. Le mie mani si avvolsero intorno al suo collo tirando il suo volto più vicino al mio così da farmi sentire come se fossimo un'unica cosa. Ma, come tutte le cose felici nella vita, finì. Ci guardammo l'un l'altra respirando pesantemente, con le fronti attaccate.

"Perché l'hai fatto?" Chiesi con il respiro pesante, giocando con i suoi riccioli.

"Non lo so. Era il mio minuto di trasgressione", disse scrollando le spalle. Gli sorrisi e lui baciò le mie labbra per l'ultima volta prima di tirarmi verso un van nero a pochi passi dall'edificio.

Mi guardai intorno e scorsi un uomo con una macchina fotografica che si nascondeva sul lato opposto della strada. Sorrisi e lo salutai prima che Harry mi spinse all'interno della vettura.

L'intero viaggio in macchina Harry l'aveva passato giocando con i miei capelli e a sussurrarmi cose carine all'orecchio, facendomi arrossire ogni volta. Ma fu un viaggio piuttosto breve e, in meno di venti minuti, arrivammo in albergo.

Corremmo su per le scale fino a raggiungere il nostro piano dove una guardia era in piedi in modo che nessuna fan potesse accedere. Andai direttamente nella stanza di Molly e bussai alla sua porta.

Non appena la porta si aprì due piccoli mostri corsero ad abbracciarmi

Entrambi avevano i capelli pieni di treccine. Risi piano e mi inginocchiai al loro livello.

"vi ha insegnato come si fa una treccia?" Chiesi guardando una delle trecce di Darcy.

"Sì!" Vidi Molly e anche i suoi capelli erano pieni di treccine attorcigliate. Non mi potei trattenere dal ridere.

"Beh, io penso che le vostre acconciature siano molto belle, ma ora dobbiamo fare la doccia" Si lamentarono e salutarono Molly mentre uscirono dalla stanza.

Entrai nella nostra stanza. Avrebbero dormito con me, sapevo che i ragazzi erano stanchi di alzarsi, a volte nel bel mezzo della notte o al mattino presto, perché i bambini facevano degli incubi, quando avevano fame, dovevano fare pipì, o erano semplicemente annoiati. Li misi nella vasca a andai a predere il borsone con le loro cose dentro. Tornai in bagno e lasciai che l'acqua riempisse la vasca.

Con una mano scossi il sapone che avevo messo nell'acqua così da creare delle bolle e della scusa. Diedi loro alcuni dei loro giocattoli da bagno, una sirenetta, una papera di gomma, una barca, uno squalo, un principe e un mostro blu. Slegai i capelli tutti intrecciati di Darcy e glieli lavai. Giocarono con i giocattoli e inventarono una storia strana alle quale partecipai

"Ma signor mostro io amo lo squalo" dissi con voce profonda. Darcy rise.

"No mamma, tu ami Medmaid" misi una mano sulla fronte drammaticamente.

"Oh, giusto, mi dispiace. Mi dispiace signor mostro. Io in realtà amo lo squalo e la sirena" entrambi risero e scossero la testa.

"Becka?" Mi girai per trovare Harry appoggiato allo stipite della porta. Da quanto tempo era lì? La mia faccia diventò rossa.

"Mi dispiace, se potete scusarmi" dissi come parlava un principe, mi alzai e seguii Harry nella camera da letto. Lasciai la porta aperta del bagno in caso i bambino avessero avuto bisogno di me. Mi trovai di fronte a lui che era sorridente.

"Si?"

Mi sorrise di nuovo.

"Niente, volevo solo vedere quello che stavi facendo" disse con le mani nelle tasche.

"Beh, ero nel bel mezzo di una conversazione profonda" dissi cercando di farlo sembrare serio, ma la mia bocca si curvò in un sorriso. Lui sorrise e si schiarí la gola. Potevo dire, dal suo sguardo, da come si strofinava le mani sui lati della maglia e dal modo in cui il suo respiro diventava pesante, che era nervoso.

"Posso ... umm, posso unirmi a voi?" Chiese strofinandosi la nuca guardandomi con gli occhi pieni di speranza. Era nervoso perchè avrebbe passato del tempo con i suoi figli.

Quando stavamo insieme, a sedici anni, aveva l'abitudine di parlare di come starebbe stato costantemente agitato se fosse stato un padre. Era così preoccupato perché pensava che avrebbe fallito. E così teso per il fatto che quei bambini erano suoi, li aveva fatti lui, con me naturalmente, ed erano , in qualche modo, una parte di lui. Voleva solo essere un buon padre. Non aveva semplicemente idea di come farlo. Avvolsi le braccia intorno al suo collo e lo tirai in un abbraccio.

"Non ti preoccupare, ti amano già" gli sussurrai in un orecchio e lui annuì, ancora tremante. Sciolsi l'abbraccio e gli presi la mano, tirandolo verso il bagno.

"Ciao cari, eccomi di nuovo " dissi parlando come un persona colta. Di nuovo mi inginocchiai sulla la vasca raccogliendo l'omino bagnato dal pavimento.

"Hadwy" Darcy disse porgendogli lo squalo. "Puoi essere lo squalo" Harry annuì e prese il giocattolo.

All'inizio era nervoso e non parlava molto. Mi osservava semplicemente. Dopo un po' si è sciolto ed ha cominciato a fare voci buffe e a far divertire i bambini.

Harry's pov

Mi sedetti guardando quella scena come se fosse un film, guardai Becka fare strani suoni e storie, facendoli ridere. Ebbi una sensazione di calore sul mio petto. Ero così felice e nervoso allo stesso momento. In un certo modo la mia mente stava ancora cercando di capire il fatto che fossi padre. Non riuscivo a smettere di sorridere quando li guardavo. Erano così belli e innocenti. Li amavo tanto. Speravo che nulla ci avrebbe separato. Volevo vederli crescere. Volevo essere il loro papà e nulla mi avrebbe fermato.

Becka's pov

Harry si sedette accanto a me con una sguardo determinato nei suoi occhi e un ampio sorriso sul volto. Agitai la mia mano davanti ai suoi occhi e mi guardó sorpreso.

"Volevo solo essere sicura che fossi ancora vivo" dissi sorridendo. Annuì chiaramente con la testa e tornò di nuovo in quello stato di intontimento. "Bhe, é tempo di uscire" dissi battendo le mani. I due piccoli si lamentarono ma uscirono comunque.

Porsi un asciugamano ad Harry. Presi Darcy e lui prese Jack. Li portammo sul letto, cambiai i loro vestiti e li preparai per andare a letto. I loro occhi si cominciarono a chiudere una volta aver bevuto dal biberon, aspettai fino a quando non si addormentarono e tornai in bagno a lavare i biberon. Harry mi seguí con le braccia avvolte intorno alla mia vita con la testa su una spalla mentre li lavavo. Li girai così da farli sgocciolare e mi voltai tra le sue braccia.

"Come sono stato?" Chiese nervosamente.

"Sei stato grande" dissi baciandogli le labbra.

"Non come te", disse sorridendo.

"Mi sono allenata io" dissi scrollando le spalle. Sorrise.

"Vuoi uscire con me?" Lui chiese.

"Sì certo, quando?"

"In questo momento, ti aspetto nell'atrio" non ebbi il tempo di rispondere che lui fu subito fuori dalla porta. Scossi la testa e sorrisi al suo tono eccitato. Beh, sarei uscita con un membro della band più famosa del mondo.

Ovviamente nulla sarebbe potuto andare storto.

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I'm pregnant with twins from Harry Styles (Traduzione Italiana)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora