1-Piacere, Professoressa Granger.

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25 agosto 1998

Hermione si apprestava ad accedere nuovamente alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, con addosso una mise tutt'altro che da discente. Con passo sicuro e lo sguardo fiero, la ragazza si ritrovò ad attraversare i corridoi della scuola, riflettendo su quanto strano fosse non dover dirigersi e sistemarsi presso quello che, fino a qualche mese prima, era stato il suo dormitorio...

O quello che ne era rimasto dopo la Seconda Guerra Magica.

Sebbene molti volontari, tra cui docenti e studenti, si fossero messi all'opera per poter riportare il castello agli antichi splendori, alcune aree della scuola risultavano tutt'ora compromesse dalla recente battaglia.

Per non parlare di tutte le persone ferite o perite in quell'inutile guerra, dettata solo da un'idea utopica di un essere spregevole. Fred, Remus, Tonks, Lavanda...vite spezzate in nome dei propri ideali...

Per un istante, come un lampo nel buio d'una tempesta interiore, pensò a Piton.

"Chissà come sta" e successivamente, quasi fosse l'ovvietà, un'altra domanda balenò nella propria testa "chissà se è cambiato, ora che la verità è venuta a galla"

Era venuta a conoscenza della storia di Piton grazie alla condivisione delle memorie da parte di Harry. E quando il suo amico aveva sparso le stesse all'intero mondo magico, all'inizio si era detta contraria. Il fermento di quelle novità dilagava di bocca in bocca come un succulento scoop, fino ad arrivare però al Ministero. Shackelbot, convinto inizialmente di portare a processo l'ex mangiamorte, nonchè assassino di Silente, si era poi ricreduto, merito anche dell'influenza che Harry aveva sul Ministro stesso. Anzi aveva voluto persino conferirgli l'Ordine di Merlino Prima Classe, non fosse che l'invito alla cerimonia era stato declinato da Piton.

Se fosse stato gentile o meno nel respingere la missiva, ciò non si sapeva e probabilmente nessuno ne sarebbe mai venuto a conoscenza, se non il Ministro stesso. Ma era pur certo che Piton non risultava essere un uomo incline alla convivialità o a cerimonie in Pompa Magna.

Hermione scrollò le spalle come a voler respingere tutti quei ragionamenti macchinosi che, di certo, non avrebbero portato ad alcun risultato e, senza accorgersene, era arrivata di fronte al Gargoyle della presidenza. Il cuore cominciò a batterle ritmicamente e senza un apparente motivo.

«Alter ego» proferì a bassa voce come da indicazioni della McGranitt, riportate sulla lettera che aveva ricevuto qualche settimana prima. Il Gargoyle parve quasi sorriderle mestamente, girando poi su se stesso e aprendole la strada per le strette scalette a chiocciola.

La ragazza cominciò a praticare degli esercizi di respirazione, appresi nel periodo in cui cercava gli Horcrux assieme a Ron e Harry. Un moto d'agitazione si stava letteralmente impossessando di lei e, dopo un ultimo e pesante respiro, salì le scale, bussando alla porta e sentendo una voce profonda invitarla ad entrare. Una voce maschile, conosciuta, profonda ma un po graffiante, una voce...

La porta si aprì.

«Granger, ma che dispiacere»

Immobile. Impallidita. Come se avesse visto un fantasma.

Davanti a lei c'era Severus Piton.

Il viso dall'aspetto ancora più cadaverico del solito, sottolineato da profonde occhiaie e da zigomi scavati. Vestito come sempre, ma con un dettaglio in più: il professore pareva portare un foulard nero al collo. Sembrava che quell'uomo fosse tornato dall'oltretomba, ma con il suo solito ed immancabile sarcasmo.

«Hermione!» una seconda voce, femminile, si insinuò tra i due. E nel suo campo visivo comparve la McGranitt «che brutta cera, ti senti bene?» le chiese subito in un moto di contenuta ma sincera apprensione.

Maschera redenta (snamione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora