29-tra la nuova fine ed un vecchio inizio

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«Non è una visita di cortesia, Potter. Abbiamo un problema» aveva affermato gravemente il Potion Master. 

Harry e Ginny si allarmarono, avvicinandosi a lui per prestargli maggior attenzione. 

«Che problema?» chiese lui inquieto.

«La Granger è sparita» provava a dir poco fastidio dover condividere quel problema, senza potersi arrangiare. Fin da quando era entrato nei Mangiamorte aveva compreso quanto l'indipendenza fosse cruciale per sopravvivere e non farsi mettere i piedi in testa, persino da coloro che potevano definirsi alleati.

«Non è a scuola?» chiese incredula Ginny.

«Dimmi, Weasley, cosa non ti è chiaro del concetto 'sparita'?»

«In effetti avevo provato a mandarle un gufo, la sera di Natale, ma non mi aveva mai risposto»

Harry intervenne, cercando di smorzare inutili polemiche «Ha già un piano o un'idea di dove potrebbe essere?»

«Mi serve la Mappa del Malandrino»

Senza aspettare oltre, Harry salì le scale, sparendo dal campo visivo di Piton. Ritornò da loro qualche minuto dopo, con quel pezzo di carta apparentemente vuoto tra le mani. 

Si avvicinarono tutti al tavolo e, attorno a esso, guardarono Harry sfoderare la bacchetta, sfiorando la carta ingiallita. 

«Giuro solennemente di non avere buone intenzioni» proferì, smascherando il vero aspetto della mappa. Dal nulla cominciò a formarsi l'intera planimetria di Hogwarts, con alcuni nomi degli ospiti del castello in movimento. 

Tutti e tre si sporsero maggiormente, osservando con attenzione l'intera mappa. 

Ginny esultò, nel vedere due nomi quasi sovrapposti tra loro: quello di Argus Gazza e Madama Pince.

«Hey guardate! Che ci fanno quei due così vicini, nella sezione proibita della Biblioteca?»

Calò un silenzio imbarazzante. Severus ricordò i pettegolezzi di quel vecchio pazzo di Silente, mentre parlava con Minerva dell'assurda storia d'amore tra Gazza e Pince. A quanto pareva quelle voci erano vere, tuttavia in quel momento le priorità erano ben altre. 

«Fatti gli affari tuoi, Weasley» esclamò il Professore, assai infastidito «Piuttosto utilizza la vista acuta che possiedi per trovare la tua amica»

Cercarono per diversi minuti, constatando sconfitti l'assenza di Hermione. Non era a Hogwarts, ora era ufficiale e le ricerche potevano spostarsi altrove. 

Richiusero la mappa, dopo che Harry proferì mortificato un «Fatto il misfatto»

Severus non disse altro, si girò uscendo dalla casa a passo spedito. 

«Dove va, Professore?» lo inseguì il prescelto. 

«Secondo te, Potter?»

«Cos'è successo a Hermione? Ci sarà un motivo per cui è sparita»

«Hai la malsana predisposizione nell'essere indiscreto, Potter. Rientra a casa» fu questione di pochi attimi e si smaterializzò davanti al ragazzo.


Era un pomeriggio londinese tipicamente piovoso, quello che imperversava sul verde sobborgo di Hampstead. In una casa dalle modeste dimensioni e dal giardino curato, situata lungo una strada senza uscita, procedeva la vita tranquilla dei coniugi Granger. 

«Mamma, dov'è finito il volume sull'attività aerobica? Non lo trovo più nella mia libreria!» aveva domandato con un tono di voce così alto, che si poteva addirittura udire dalla strada di fronte alla casa stessa.

Maschera redenta (snamione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora