16-Una promessa è per sempre

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Lo stava baciando e Salazard...tutte quelle barriere costruite contro di lei, per evitare che si avvicinasse nuovamente, vennero silenziosamente sgretolate. Dopo pochissimi secondi di mal tentato rifiuto, Severus si ritrovò a schiudere le labbra, accogliendo la lingua vellutata della giovane strega. 

Era andato contro le proprie regole. 

Contro le regole della società.

Contro le regole della scuola. 

Lui, ex Professore di Hermione Jean Granger, la stava baciando. Vicini, vicinissimi come non mai. Due mondi così contrapposti che mai, anche nella più fervida immaginazione, si sarebbero potuti avvicinare. Eppure erano lì, frutto del suo salvataggio, avvenuto nella notte più buia che il Mondo Magico avesse mai vissuto. 

Aveva chiuso gli occhi, assaporando quelle giovani labbra che sapevano baciare. Si era immerso in quell'inaspettata dolcezza, stordendolo e portandolo al limite dello sconvolgimento. Era arrivato alla soglia di quel dirupo, percependo la sensazione di perdere la proverbiale razionalità e, in quel disagio, si risvegliò di soprassalto. 

L'allontanò in modo fulmineo, dandole le spalle, senza la capacità di poter reggere quegli occhi d'ambra così caldi e puri. 

Hermione, nel mentre, non comprese ciò che stava accadendo, finchè non vide il Potion Master lontano da lei, girato di spalle. Vi furono interminabili secondi di silenzio, pesantissimi attimi di vuoto in cui quasi non si percepiva il respiro di entrambi. Una sospensione che gravava sulle spalle di entrambi, con quel bacio che appariva come un'azione proibita, abominevole. 

«Severus..» tentò di richiamarlo, ma lui la gelò con le parole. 

«Vattene, Granger. Non voglio rivederti»

«Prima ci baciamo e poi mi cacci?!»

Lui non le diede appositamente corda e, rimanendo fermo sulla sua posizione, disse «Avevo voglia di assaporare la piacevole sensazione di violare la tua bocca»

Nonostante la ragazza sapesse che il Potion Master stava tentando nuovamente di ricostruire una miserabile barriera, venne comunque ferita, come non mai. Quelle non erano le solite e pungenti parole che le aveva riservato. Quella era, a tutti gli effetti, pura cattiveria. 

E come poteva rispondergli? Si limitò a dissolversi dai suoi pensieri, così come era comparsa. 


«Dottor Leone» lo accolse a mo' di saluto Madama Chips, il giorno seguente. Al cospetto del letto del Professore vi erano anche la McGranitt, Hermione e Harry. 

«Buongiorno a tutti» disse appoggiando la propria borsa ed estraendo da essa il famoso siero «sono riuscito a recuperare il siero di Abraxan dalle scorte del San Mungo. Una vera fortuna, oserei dire, ne erano rimaste un paio di fiale»

Hermione e Harry si guardarono negli occhi, senza proferir parola. 

Il Medimago si arrotolò con eleganza e maestria le maniche della camicia, dopodichè si fece spazio tra i presenti e si avvicinò a Hermione, con un coltellino in mano. 

«Ora eseguirò un'incisione al centro delle cicatrici del Professor Piton, poi dovrò eseguire la stessa procedura anche sul tuo indice» le disse con delicatezza. Fu inevitabile, per lei, paragonare la gentilezza di quel giovane uomo rispetto ai modi irascibili che Piton le aveva riservato. Gli sorrise incoraggiante e Andrew eseguì quindi la prima parte di quella complessa operazione. 

Vide sgorgare dalla cicatrice le prime gocce di sangue, via via più copiose, mentre Madama Chips provvedeva a tamponare quella voluta ferita. 

Il Dottor Leone si voltò poi verso di lei e, dopo aver preventivamente disinfettato il piccolo bisturi, le prese la mano. Hermione abbassò lo sguardo concentrandosi sulle dita di quell'uomo che pareva quasi accarezzarla, senza metabolizzare il fatto che lui aveva provveduto, in quel preciso istante, ad eseguire il taglio sul suo indice. Fu così delicato che lei non se ne accorse, venendo richiamata dallo stesso Medimago. 

Maschera redenta (snamione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora