12-Nella sua mente

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Era da giorni che Severus era entrato in coma e pareva non ci fosse alcuna novità sul suo stato di salute. Hermione, presa da forti sensi di colpa, si era quindi impegnata nel trovare una soluzione a quel problema complesso, ma fino ad ora senza successo. 

Minerva tentava di farla desistere da tutte le sentenze che la ragazza si stava imputando, ma le sue parole sembravano non avere effetto sulla giovane strega. Intanto si era messa in contatto con Horace Lumacorno, per evitare che i discenti perdessero ulteriori ore di Pozioni, chiedendogli la temporanea copertura della cattedra. Scelta difficile, dato che quel Mago non era, nemmeno lontanamente, paragonabile a Severus. Tuttavia l'urgenza aveva avuto la meglio e non poteva permettersi ulteriore tempo nel ricercare altri Pozionisti. 

Bussarono e, dalla porta semiaperta dell'ufficio di Minerva, spuntò il viso di Hermione, segnato da profonde occhiaie. 

«Entra pure»

La ragazza stette in piedi e non perse tempo.

«Devo andare al San Mungo, ho bisogno di discutere con i Medimaghi che, la notte del 2 maggio, hanno soccorso il Professor Piton»

«Certamente, ma credo tu abbia bisogno di riposare» 

«Non preoccuparti, sarò di ritorno entro stasera»

Detto ciò uscì dall'ufficio, diretta ai cancelli di Hogwarts e, da lì, si sarebbe smaterializzata. 


Hermione comparve nell'atrio del San Mungo e si diresse all'accettazione, chiedendo del Dr Ippocrate Smethwyck ad una strega dall'aspetto paffutelle e i modi gentili. Quest'ultima la fece subito accomodare nella sala d'aspetto al primo piano, al Reparto Ferite da Creature Magiche, di fronte ad una porta su cui vi era apposta la targhetta del dottore. Non attese molto prima che questa si aprì, rivelando la figura del Medimago. 

«Lei è..?»

«Hermione Granger»

L'uomo parve subito illuminarsi nel sentire il nome della ragazza. Come poteva scordare quella notte? Una delle più terribili e concitate presso l'ospedale, con un numero ingente di feriti giunti dalla famosa battaglia. 

«Lei è la ragazza che ha soccorso un Professore, lo scorso maggio?»

«Esatto, sono venuta qui per chiederle un aiuto»

La fece accomodare nello studio e si mise seduto dietro la scrivania, attendendo che la giovane strega iniziasse a parlare. 

«Ecco vede, a seguito di una dimostrazione pratica di un duello, ho erroneamente ferito il Professore, con un potente Stupeficium. È volato alcuni metri, procurandosi un brutto colpo al collo, dove sono presenti le cicatrici di Nagini. Le stesse cicatrici che avete richiuso quella notte dopo aver prelevato il veleno in circolo» fece una pausa, osservando il Medimago annuire al suo racconto e poi riprese «Il Professore è entrato in coma, non sappiamo la causa»

«Lo avete analizzato a livello dell'encefalo? Siete sicuri che non abbia un ematoma cerebrale?»

«Si, dottore. L'infermiera ha provveduto sin da subito ad eseguire tutti gli accertamenti del caso»

«Strano, molto strano. Dovreste portare qui il paziente»

«Non possiamo, rischia di spezzarsi in queste condizioni precarie»

«In tal caso verrò io, ora»

Arrivati a Hogwarts e dopo un'accurata visita, il Medimago uscì dall'infermeria, sospirando. Nel frattempo Harry era giunto da loro, dopo esser stato contattato d'urgenza da Minerva.

Maschera redenta (snamione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora