9-Conseguenze

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All'inizio non aveva capito a chi appartenessero quei ricordi ma, la voce di Hermione Granger che gli rimbombava nella propria testa fino ad arrivare al midollo, gli aveva fatto intuire tutto. 

Lo aveva salvato grazie al suo sesto senso arguto, ma inizialmente combattuta tra l'idea di star salvando un omicida e quell'inconscio così forte da spingerla a fare tutto l'opposto. 

Quant'era strano pensare che una parte di Hermione Granger scorreva nelle sue vene? Quant'era strano sentirla proferire quelle parole, dette dopo la rivelazione di Minerva?

«So che ce la farà, Professore, è sempre stato un uomo forte, ora più che mai. Merita una vita serena, una seconda possibilità. Lo meriti veramente, Severus»

Da quanto non veniva chiamato per nome con un tono che fosse privo d'odio, rancore o pena? A ragionarci bene la memoria non lo aiutava affatto, tanti erano gli anni in cui non era accaduto un evento simile. 

Nonostante questi ragionamenti, il proprio animo venne travolto da un moto di collera: perchè salvarlo dato che la Granger, come tutti, aveva avuto serie remore nel farlo? Perchè non lasciarlo riposare in pace, senza dover proseguire questo infinito tormento qual era la vita? Era stanco, Severus, stanco di perseguire i propri compiti quotidiani, anche quelli più banali. Stanco di incontrare Potter e quegli occhi maledettamente somiglianti a Lily. Stanco di non poter rincontrarla, parlarle e spiegarle quanto fosse stato tutto così sbagliato, ogni scelta, ogni parola non detta. Chiuse gli occhi in preda alla rabbia, cercando di ricordare quel verde smeraldo che, da sempre, gli aveva portato il cuore a toccare l'essenza più vicina alla quiete. Di colpo però, quel verde smeraldo, si trasformò in un'ambra calda che lo fece sconvolgere. Aprì di scatto gli occhi, chiudendo i pugni fino a far sbiancare le nocche. 

Che cosa stava succedendo? Perchè quell'arrogante e saccente so-tutto-io era riuscita ad impadronirsi persino dei suoi più intimi ricordi di Lily?

Albus osservava dal proprio ritratto le espressioni del mago, appurando che qualcosa fosse già cambiato. Lo poteva scorgere dai suoi occhi. Ma era giusto non intervenire, bensì lasciare che la storia percorresse la strada tracciata senza alcun ostacolo. 

«Tu lo sapevi» proferì con voce bassa e rauca, dando le spalle al quadro del vecchio Preside «sapevi che era stata la Granger»

«La Signorina Granger ha un'innata capacità di ascolto del proprio sesto senso. L'ha saputa sfruttare al meglio, salvando persino vite come la tua»

«Non ho mai chiesto di essere salvato e tu lo sai bene, Albus!» sbottò irritato. Si era riferito, senza entrare nel merito della questione, ad uno degli ultimi discorsi in cui era emerso l'amore mai scemato verso Lily Evans, poco prima che la Seconda Guerra Magica scoppiasse. 

«Comprendo la tua rabbia, mio caro ragazzo, ma devi capire che se nella vita accadono determinati eventi vi è una ragione precisa, cui non ci è dato conoscerne, fin da subito, la ragione»

«Tu non sai nulla. Tutti si sono apprestati a compiacere i tuoi malsani desideri, persino quello di ucciderti»

«Al contrario tuo avevo i giorni contati, per questa» rispose pacato il vecchio Mago, alzando la mano tumefatta.

«Non siamo in una gara di chi ha la peggior patologia fisica»

«No, ti sto solo dicendo che non vi è rimedio ad una malattia fisica irreversibile. Hai un'intera vita davanti a te e la possibilità di sollevare la tua anima dal dolore in cui l'hai costretta a vivere»

«Commovente» disse asciutto e sarcastico «ora al vostro circolo senile vi dilettate nel ruolo di strizzacervelli?» 

Albus si alzò dalla propria sedia, lisciandosi il soprabito «Ti conosco Severus, vuoi apparire agli occhi altrui vestito della tua solita corazza di ostilità. È tempo di spogliarti della rabbia e di ricominciare a vivere»

Maschera redenta (snamione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora