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Harry Potter aveva visto Hermione Granger, fin da subito, come una sorella. L'aveva protetta, si era sempre confidata con lui, l'aveva vista crescere e persino infatuarsi del suo migliore amico Ronald. La conosceva nel profondo, come pochi e, la notizia che qualche settimana prima gli era stata rivelata da Ginny, era stata per lui shockante. 

Una ragazza ligia allo studio e alle regole della scuola, esteticamente bella e con il mondo tra le mani, si era innamorata di Severus Piton, colui che per anni aveva sacrificato l'intera vita per Lily Evans. Più ci pensava e più quella situazione la riteneva assurda. 

Era rientrato dall'addestramento e Ginny lo aveva atteso impaziente a casa, desiderosa di riabbracciare il proprio amato. Le aveva raccontato dell'addestramento in Norvegia, delle temperature rigide e delle poche ore di sonno a cui erano stati sottoposti per superare le prove. 

«Ron mi ha detto che vuole andare ad aiutare George ai Tiri Vispi Weasley. Lo ha visto in difficoltà ed è ancora provato per via della morte di Fred»

Ginny annuì pensierosa «Quindi abbandonerà la carriera di Auror?»

«Si, credo stia andando proprio ora da Kingsley per ufficializzare le dimissioni»

«Ti ha più detto nulla di Hermione? Lo sai com'è mio fratello, quando si fissa su qualcosa è veramente testardo»

«Diciamo che l'unica conversazione decente è stata la prima sera di addestramento. Ho provato a parlargli, ma lui mi ha semplicemente fatto capire che si sente tradito, da tutti noi. E l'ultima cosa che mi ha detto è stata in merito a George»

«Ho un fratello stupido»

«No, Ginny. È sconvolto, come me. Non mi capacito ancora che Hermione stia frequentando Piton. Insomma...» si guardò attorno, allargando le braccia «lei è la mia migliore amica, ha sempre fatto scelte razionali, seguito le regole. È sempre stata per me un modello da seguire. Da quando è finita la guerra sembra abbia perso il lume della ragione. Ma poi...Piton! Com'è possibile che lui la stia seguendo in questa follia?!»

«L'amore non è razionale, me lo ha detto lei stessa e ha ragione. L'unica cosa che ora conta, è che lei sia felice»

«Concordo» annuì arreso Harry, mentre si sistemava il mantello.

«Ma devi già uscire?»

«Si» si girò verso Ginny, baciandola a fior di labbra «ho bisogno di sapere che Hermione è al sicuro, in tutta questa storia»

«In che senso, Harry?» chiese allarmata la rossa «non vorrai mica andare da lei e rivelargli tutto, mi ucciderà, era una confidenza che ha fatto a me e non sai con che fatica!»

«Tranquilla» le sorrise, accarezzandole goffamente il viso «andrò da Piton»

«Oh, Godric!» enfatizzò le proprie parole con alcuni gesti delle mani «Non ti è bastato il rischio di morire per mano di Voldemort, vero? Tra pochi mesi ci sposeremo e non posso pensare di dover organizzare il tuo funerale perchè osi mettere il becco su questa storia, andando proprio da lui!»

«Rilassati, saprò come parlarci per non farlo infuriare»

Ginny sbuffò, alzando gli occhi al cielo. 

«Ti aspetto per cena, non tardare o mi verrà un infarto»

«Promesso» la baciò con passione, per poi smaterializzarsi davanti a lei.


Un bussare alla porta infastidì il Potion Master. Quella giornata era stata particolarmente stressante. Un novellino, poco portato per la sottile arte e l'esatta scienza di Pozioni, aveva fatto esplodere un calderone. Campbell, il novellino in questione, guardò velocemente dapprima la porta e poi il Professore, ritornando subito a ripulire la classe dal danno inflitto. 

Maschera redenta (snamione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora