Capitolo 12

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Pov Crystal
Sento bussare alla porta, quando ancora sono in stato di vuoto per ciò che è successo; sento la voce di lena ed apro. Mi guardo come per avere una spiegazione per ciò che è successo nel mio appartamento, io invece vado nel punto in cui ero prima e fisso il vuoto, l'unica cosa che sono capace di fare.
Lei viene da me e mi abbraccia, penso abbia capito che parlare è l'ultima cosa che voglio.
Lena: non dirmi che è stato ancora lui
Io:...
Lena: non mi interessa un cazzo lo devi dire a Kevin
Io:no, non esiste, specialmente adesso che mi sta completamente ognorando
Lena: cosa? Perché ?
Io: non ne ho la più pallida idea
Quel ragazzo proprio non lo capisco
Forse perché avrà visto Lucas? Ma gli ho spiegato che non poteva tornare a casa con quel tempo.
Lena se ne va e io vado al cimitero, ho bisogno di parlare con qualcuno, e quel qualcuno è mia madre,
Lo so sembrerò pazza ma non mi interessa.
È sempre una tortura tornare qui, mi siedo sulla sua lapide con le ginocchia al petto, inizia anche a piovere un po' ma non mi interessa, inizio a dire tutto ciò che mi passa per la testa
Io: mamma come stai? Spero bene e non come stavi quando eri qui... Mamma ho bisogno di te , non immagini nemmeno quanto, mi chiedo perché?
Perché devo sopportare tutto questo male, non ho mai fatto nulla per meritarlo, eppure più vado avanti, e più le situazioni peggiorano.
Tornai a casa bagnata fradicia, feci la doccia e andai a letto, ero troppo stanca e avevo bisogno di dormire, quindi prese le pasticche, ne presi troppe, senza nemmeno rendermene conto. Però riuscii a dormire e questo mi bastava

Pov Kevin
Ci siamo svegliati più presto del solito stamattina, visto che non avevamo nulla da fare ne abbiamo approfittato per pulire un po' prima il locale.
L'orario di apertura si stava avvicinando e di Crystal nemmeno la traccia. Ma sinceramente non mi interessa dopo quello che ha fatto.
Sei geloso di qualcosa che non esiste
È stata tutta la notte con lui
Te la spiegato il perché e se avessi avuto le palle gli staresti andato a parlare
Ahh sta zitta stupita coscienza
Ares: qualche notizia di Crystal
Nathan: non nessuna. Tu Kevin sai qualcosa
Io: perché dovrei sapere qualcosa?
Luke: perché state insieme?
Nathan:si può sapere perché fai così? Non le parli da ieri. Eppure ti ha spiegato già perché Lucas era a casa sua
Io:..
Ares: ti stai comportando male con lei e anche tanto
Io:.. forse
Luke: niente forse, stai sbagliando e basta
Io: si ok, sono preoccupato, perché non è ancora arrivata, l'orario di lavoro è iniziato già da 10 minuti.
Nathan: se non fossi stato egoista pensando solo a te stesso, le saresti andato a parlare.
Io: non basta la mia stupida coscienza, vi ci mettere anche voi
Luke: bè se stai sbagliando devi capirlo
Io: OK ho capito, ora smettetela e continuate a lavorare

Le ore passavano e di lei nessuna traccia, mi stavo seriamente preoccupando. Se non avessi la testa di merda in questo momento non staremmo così.
Si sei un idiota per non chiamarmi in un altro modo
Non ti ci mettere anche tu, lo so che ho sbagliato, non ricordatemelo ogni secondo.
Fortunatamente l'orario di lavoro era quasi finito, chiedi ai ragazzi se potessero chiudere loro, ero troppo in ansia e dovevo vedere se era successo qualcosa.
Stamattina non ero venuto in macchina e dovevo andarmene a piedi, meglio così schiarisco un po' la mente. Intravedo mio padre e karen parlare..
Mi nascondo e ascolto cosa stanno dicendo.
Karen: davvero lo hai fatto ahaha
Mio padre: quello stupido appartamento,di quella puttana era orribile, ormai le cose della mamma non esistono più ahahah. La ragazzina deve capire chi comanda.
Spero stia scherzando, non posso crederci.
Inizio a correre verso il condominio e busso, busso ripetutamente alla porta, ma nessuna risposta.
Io: Crystal apri per favore, sono io.
Nessuna riposta..nemmeno un verso, nulla di nulla
Forzo la porta fino ad aprire, la casa sottosopra, le foto della mamma i suoi oggetti, ormai frantumati in 1000 pezzi..
Poi la vedo, sembra a pezzi, si capisce che si appena svegliata ma è come se non avesse dormito per niente.. poi vedo le pasticche, la scatola vuota. È per questo che ha dormito così tanto, ma ha solo peggiorato la situazione.
Sono uno stupido, uno stronzo, un coglione, non le ho parlato e le avevo promesso che l'avrei sempre aiutato.. non ho mantenuto la promessa.
Non sopporto quel suo sguardo su di me, mi fa capire che sono colpevole e ha ragione perché lo sono.
Crystal: come... come sei entrato
Io: stai bene, che è successo? ( non risponde)
Per favore parlami, di qualcosa
Si avvicina alla porta e la apre
Crystal: puoi andartene per favore?
Me lo sta chiedendo davvero, non posso lasciarla di sola così, non voglio..
Io: per favore possiamo parlare due secondi
Crystal: vattene, te ne devi andare, lo vedi?? Era meglio che non ci conoscevamo, era meglio per tutti.
Cosa sei venuto a fare, fino ad ora mi hai ignorato, adesso cosa ti interessa? Eh? Non voglio parlare con te..., te ne devi andare; ora.
Ha ragione, ha fottutamente ragione.
Si siedo sul pavimento, fissando il vuoto, aspettando che io me ne vada, ma non lo faccio, mi siedo accanto a lei, le prendo la mano che ormai non smetteva di tremare e la stringo forte. Ho intenzione di mantenere la mia promessa, non la lascio sola.
Mio padre ha esagerato, ormai non è neanche più mio padre... provo solo odio nei suoi confronti, e se lo merita.
Poi lei si alza e mi fa cenno di uscire, tutto il suo dolore è evidente, io sto zitto ed esco, lei si chiude la porta alle spalle e sento che scivola su di essa.. iniziando a piangere, io faccio lo stesso, pensando a quanto la vita, a volte, sia ingiusta..

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