Capitolo 14

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Pov Crystal
Perché non vuole dirmelo?
Io: Kevin per favore che sta succedendo?
Kevin: tuo padre conosceva mio padre
Che? No è impossibile, mi sta prendendo in giro
Io: no, non è vero, mi stai prendendo in giro
Kevin: ha detto che tuo padre lo ha mandato in prigione ingiustamente..., ha detto che qualcuno  deve pagare.
Sono io, quel qualcuno sono sicuramente io
Io: io
Kevin:
Io: sono io che devo pagare
Kevin:...
Io: promettimi che non ti metterai in mezzo
Kevin: in che senso?
Io: se deve succedere qualcosa, deve succedere a me, non a te, non ai ragazzi, non alla tua famiglia.
È me che vuole e tu devi lasciarlo fare, non ti ferirai per colpa mia
Kevin: potrai dirmi queste cose altre venti volte ma io farò sempre finta di non sentirti, ti aiuterò sempre, quindi non si discute, nessuno ti farà più del male.
Lui pensava questo, ma non sapeva che suo padre già mi aveva fatto altre cose, voglio il suo bene e se succederà altro non glielo dirò, non merita la sofferenza
Tu si invece
Si, si io si..
Dormimmo insieme questa notte, ma un altro incubo offuscò il mio sonno, mi alzai senza svegliare Kevin, si vedeva che aveva bisogno di dormire.
Uscii fuori al balcone accendendomi una sigaretta, mi volti e lo guardai dormire, sembrava così serena, mi faceva tanto piacere, fino a qualche ora fa era molto stressato.
Cominciai a pensare alla mia mamma, presi una sua foto, era bellissima, penso sempre che tanta bellezza non poteva far parte di questo mondo ed è per questo che la sua vita è stata stroncata, inconsciamente, però, sapevo che era stato un omicidio, nient'altro che un omicidio.
Andai in cucina e aprii il vecchio bauletto della mamma, c'erano le sue lettere, le scriveva ogni giorno, ormai le conoscevo quasi a memoria. Mi venne un'idea all'improvviso, volevo inviare a scriverle anche io quelle lettere, mi diceva sempre che qualunque sentiva la scriveva lì e subito dopo passava, lo so che lo diceva perché ero una bimba che non capiva, ma volevo farlo lo stesso. Presi carta e penna e inizia a scrivere,

Cara piccola me,
So benissimo cosa hai dovuto affrontare in questi anni, anni di inferno, ma se solo sapessi adesso cosa sta succedendo. Pensavi che non ti saresti mai innamorata, invece hai capito cosa significa la parola amare, io ero più incredula di te, ora però ho trovato qualcuno che non si vergogna di me, non prova pena per me, non mi giudica e non mi farebbe mai del male. Ho capito il significato della parola amicizia, loro mi vogliono bene, in questo giorni mi sono stati sempre accanto, ah e poi ho rincontrato lena, si proprio lei, ma aiutato tanto anche lei. Cresci in fretta e veloce e la sofferenza per un po' passerà, ma come sappiamo la vita non è tutta rose e fiori, per te saranno sempre rose spinose, e ti pungerai in ogni momento, ma alla fine lo supererai, ora sto andando avanti sperando di superare anche questo ma ancor di più per capire se i problemi nella mia vita cesseranno mai di esistere. Non credo, ma sarà sempre tutto da scoprire. Ora sto un po' meglio e presto starai così anche tu, non perdere mai la speranza. Dio ti aiuterà sempre, ma avrai sempre e solo un palo a cui aggrapparti, sempre e solo te stessa.
L'unica su cui puoi contare..

Una volta finito di scrivere misi le lettere della mamma in un altro baule e in quel bauletto inizia a mettere la mia, consapevole che domani ce ne sarebbe stata un'altra e un'altra ancora, così l'avrei sentita più vicina a me.

Ormai l'alba era sorta e come sempre non avevo chiuso occhio, mi bastava che almeno Kevin avesse dormito, ne aveva bisogno più di me.
Al bar prende sempre una pizza la mattina, colazione salata la chiama lui, be mi preparai e ne andai a comprare 4, anche per i ragazzi.
Arrivai al bar e le ordinai, poi vidi una bambina fare l'impasto con la sua mamma, erano molto felici, entrambe ricoperte di farina. Le guardavo sorridendo e la madre ricambiò il sorriso. Arrivò la colazione, pagai e mi incamminai verso casa, era quasi autunno e le temperature stavano diminuendo, aprii il cancello per entrare e vidi karen. Stamattina non avevo proprio voglia di discutere
Io: avanti fammi passare
Karen: e perché mai, stavo andando dal mio Kevin
Io: mi dispiace contraddire le tua aspettative, ma sta dormendo, a casa mia , nel mio letto
Karen: e scommetto che avrai fatto la puttana?
Io: non sai cosa dire, solo perché io avrei potuto scopare con Kevin e invece a te non ti fila di striscio eh?
Karen:..
Io: impara a campare che rimarrai dai sola nella vita
Entra e mi diressi nel mio appartamento
Cosa ho appena detto? Ho affrontato la situazione?
Devo dire che è soddisfacente ahah
Ok smettila di parlare da sola
Entrai in casa e vidi i ragazzi presi dal panico
Ma che gli prende?
Kevin: o santo Dio stai bene?
Ares: ma dico sei pazza a uscire da sola di prima mattina???
Nathan: dov'eri stai bene!??
Luke: avanti rispondiii
Io: OKKK, se mi lasciaste parlare io vi risponderei anche
Rimasero in silenzio e mi guardavano in cerca di una risposta
Io: sono solo scesa a comprare la colazione, a voi pace la colazione salata o come la chiamate voi e lo presa, non è successo nulla, calmatevi ok?
Kevin: le pizzette?
Io: esatto
Nathan: ma io ti amo
Disse abbracciandomi
Sì tacco e Kevin lo stava uccidendo con lo sguardo
Adesso giochiamo un po'
Io: anche io Nathan
Rosso dalla rabbia
Io e Nathan ci guardammo negli occhi e scoppiamo a ridere
Io: Kevin stiamo scherzando avanti ahaha
Kevin mi prese a sacco di patata e io detti un urlo dallo spavento
Kevin: lei è mia punto e basta
Prese la sua pizzetta, si sedette e mise me sulle sue ginocchia e iniziò a mangiare.
Io: tu sei pazzo
Kevin: si lo sono, sono pazzo di te.
Io: ma smettila
Kevin: tu non hai preso niente da mangiare
Io: no non ho fame
Luke: ieri hai mangiato mezzo pezzo di pizza a stento, almeno quello che ti sei portata qui lo hai mangiato
Io: ehm
Kevin: quel pezzo era il tuo e hai lascito che lo mangiassi io??
Io: ragazzi non ho fame davvero
Kevin: ora mangi metà della mia, che tu voglia o no
Nathan: avanti mangia
Ares: su su
Io: ok ok ho capito, ora mangio
Controvoglia mangiai e subito dopo iniziammo a preparaci per andare a lavoro, tutti insieme questa volta.

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