«Io che sono nato tra le ombre, ho giurato a Vankane d'insegnarti a sottomettere Far-Shee».
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4821.
Elizabeth ha sette anni quando viene tratta in salvo da un isolotto disabitato dell'Arcipelago orientale, unica superstite di una spedizione di profa...
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LIZA
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Fu vittima di un sonno agitato. Sogni passati, echi di memorie che le rimbombavano nel cervello, misti a un futuro incerto.
Nell'incoscienza si vide seduta alla scrivania col pennino intinto nel calamaio bronzato, la mano sollevata e l'acchiappa-sogni che dondolava appena, sospinto da un moto invisibile.
L'inchiostro che gocciolava ritmicamente sulla carta ingiallita, scarabocchiata di una serie di numeri apparentemente confusi: un cinque, un novantotto e un altro cinque. Come per darsi delle conferme inesistenti li ripeté a voce alta; cinque, novantotto, cinque e un'ultima lacrima nera scivolò via dalla punta incisa.
Un buio definitivo e melmoso la inglobò. Alzando lo sguardo, pronta a scandagliare l'oscurità che la circondò per intero, un sibilo animale le solleticò l'orecchio destro.
Nel nero più fitto qualcosa cominciò a muoversi, a riempirsi, a prendere forma e Liza si costrinse a guardare, la mano tuttora sorretta dal nulla e privata del pennino senza che lei se ne accorgesse.
Se avesse chiuso gli occhi, non avrebbe visto. Non avrebbe saggiato cosa sarebbe potuta diventare – infine.
Come davanti a uno specchio si vide nascere e distaccarsi dall'oscurità circostante, le nudità esposte e un buco sanguinante sulla coscia sinistra. Quella parte di sé partorita dall'incubo avanzò senza emettere alcun rumore. Simulò una seduta immaginaria, giacendo nel vuoto quando fu vicina abbastanza da sollevare le dita di mostro, fiacche e rigide, per sfiorare le sue.
"Sanguini" si disse.
"E sanguinerò" si rispose.
"Farà male?"
"Sempre".
La Liza con le dita sporche di inchiostro tirò su la gonna, scoprendo le cosce con spasmodica lentezza. Un foro lo aveva anche lei, ma cicatrizzato e scavato nella pelle pallida. Lo accarezzò con le nocche – come se coccolando la cicatrice, quella potesse riaprirsi e ricominciare a sanguinare.