capitolo ventotto

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|stefano|

Oggi torna Emma, le scrivo ogni giorno e lei ogni tanto mi risponde, vorrei andare a prenderla all'aeroporto, ma non è il caso quindi dopo giorni esco da casa di Marcello e vado dal fioraio per prendere un mazzo di tulipani e mi dirigo verso casa sua.

Mi siedo sugli scalini e mentre l'aspetto ripasso il discorso che ho preparato nella mia mente.

"Ei" la sua voce mi risveglia dal mio stato di trance

"Ei" dico alzandomi

"Entri?" Mi chiede mostrandomi le chiavi

"Certo, gli altri dove sono?" Riferendomi ai suoi compagni di viaggio

"Sapevo di trovarti qua, quindi hanno deciso di andare dalla Chillemi"

"Ah Okei"

"Quindi dimmi, mi ha chiesto di vederci" dice appoggiando la valigia vicino al muro e sedendosi sul divano

"Ecco" mi sta salendo l'ansia "mi dispiace Emma"

"E questo me l'hai gia detto, è tutto qua?"

"Io credo di doverti una spiegazione per le mie parole, quando sono andato via di qui ero incazzato a morte, ho iniziato a bere con Marcello e ho avuto questo idea di spostare l'attenzione di tutti su me e Belen così che ci lascassero in pace. So di aver fatto una cazzata, me ne sono reso conto quasi subito, ho corso fino a casa tua ma tu eri già partita"

"Avevo già immaginato questa parte della conversazione c'è altro?"

"C'è altro si, io avevo visto le tue foto con Fabio su un giornale, avevo capito fossero vecchie ma poi ho iniziato a cercare su Google tutte le vostre paparazzate e mi sono innervosito, con lui ti facevi vedere anche se poco, ti vergogni di me?"

"Ma hai partorito tu questa idea stupida? Ma come puoi pensare una cosa del genere? Vergognarti di te io? No coglione, cerco solo di proteggermi da ciò che stare insieme comporta"

ha ragione lei e lo so.

"Non le pensavo quelle cose lo sai?"

"Stefano si dice che gli unici sinceri siano i bambini e gli ubriachi"

"Non può pensarlo davvero"

"Cosa dovrei pensare scusami?"

"Io amo te, ho sempre amato te anche quando stavo con lei. Quello che mi legava a lei era attrazione e basta"

"Hai detto cose diverse"

"E non so come chiederti scusa, ma non era la verità"

"Stefano, non posso crederti"

"Ti prego Emma, non voglio perderti di nuovo"

"Ci dovevi pensare prima di fare una stronzata, c'erano tanti modi per spostare l'attenzione da noi, hai scelto il peggiore"

"Emma ti prego"

"Stefano ho bisogno di tempo, non riesco a crederti ora"

"Dimmi cosa fare e lo farò"

"Dammi tempo"

"Non riesco a stare senza di te"

"Pensi che per mia sia semplice? Cazzo tu non hai idea di come sono stata e come sto ora. I miei incubi da quando stiamo insieme si sono avverati, le tue parole mi rimbombano nel cervello da giorni"

"Mi dispiace" dico sinceramente e le lacrime iniziano ad uscire dal mio volto senza controllo. Senza volerlo ricreiamo la scena di quando ad amici lei inizio a piangere

Basta, oro nero IN REVISIONE.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora