| Stefano |
Il solo pensiero che Emma verrà a casa mia, mi fa alleggerire il cuore, dopo giorni veramente tristi, come non ne vivevo da tempo, so che è solo una stupida cena e che forse lo fa solo per i miei, per tutto il bene che le hanno dato anche dopo che ci siamo lasciati.
Esco presto dagli studi, per comprare tutte le cose preferite da Emma e poi vado a casa,dopo poco il campanello suona.
Va mio padre ad aprire, la vedo, bella come il sole anche nella sua semplicità, non si è vestita elegante e nemmeno noi, perché sappiamo che è una normale cena in famiglia, jeans, felpa e l'immancabile chiodo di pelle. Rimango imbambolato nel guardarla, mentre saluta la mia famiglia.
"Enrico ciao" dice stringendolo
"Kikka" dice mio padre e la stringe anche lui"Emma" urla la voce ancora stridula di mio fratello, che la stringe, loro due erano davvero molto legati
L'abbraccio con mia madre è rocambolesco, si corrono incontro, mia madre non mi ha mai nascosto la delusione per il mio comportamento nei suoi confronti e per molto tempo si sono sentite nonostante me, finché Emma non le disse che per lei era deleterio, mia madre me lo rinfacciava.
Se non fosse per mio figlio che ora è con sua madre, potrei dire che tutte le persone che amo di più sono qui in questa stanza.
Poi mi si avvicina a me e mi lascia un bacio sulla guancia.
Ci sediamo a tavola, mia madre ha l'abilità nel metterci a disagio ed infatti ci fa sedere vicini.
Appena vede la mozzarella non di bufala, comprata appositamente per lei sorride
"Ma vi siete ricordati? Grazie" dice e fa un sorrisetto dolcissimo
"in realtà è stato Stefano" dice mia madre
Emma si gira e mi fa un sorriso che io ricambio e mi imbarazzo tanto da farmi rosso, lei lo nota e ride, che stronza che è diventata.Mentre siamo lì a guardarci le suona il telefono, chiede scusa, ma non risponde e stacca.
Ridiamo e scherziamo, tutto il tempo, come anni fa.
Poi il discorso si concentra su lei."Emma, ma il tuor, lo stai preparando?" Le chiede mio padre
"Si, siamo ancora in alto mare, però ci stiamo provando." Dice ridendo
"Più che altro stiamo cercando i ballerini" afferma la Savini
"Oh allora Ste, é perfetto" dice Daniele
"Si e poi ci pensi tutte le fan?" Dice ridendo Francesca
"saremmo colpevoli di una strage" dico ridendo "Ma se vuoi ti posso dare il numero di Macia, la mia amica coreografa, te la ricordi?"
"Siii" dice lei
"Se mi dai il tuo numero, ti mando il suo contatto" le dico, sperando me lo dia, e non solo per il contatto.
"si, ma voglio i numeri di tutti loro, anche" dice indicando la mia famiglia
"Allora andiamo a prendere il telefono di la, che te li do." Le dico e finalmente rimaniamo soli.
Dopo essersi segnata tutti i numeri, le mostro la casa, piccola ma funzionale.
"e questa è la stanza da letto" le dico mostrandogliela
"Comunque complimenti, hai fatto progressi, ora hai gusti migliori per l'arredo."
"Benomale ja, ogni tanto un complimento me lo sai fare"
"Non ti ci abituare De Martino"
"Ah, non sia mai"
"Uh, hai ancora queste cose?" Dice indicando degli oggetti che ho sul comodino, che portai via da casa sua. Uno è Stem, che è un cagnolino di gomma, che avevamo ribattezzato con l'unione dei nostri nomi ed un osso di gomma di Gaetano.
"Chissà quante sozzerie hanno visto in questa stanza" mi dice ridendo.
"Nessuna, sei la prima donna che entra in questa stanza, se escludi mia madre e mia sorella." Rispondo serissimo
Si avvicina e mi lascia una carezza, rimaniamo tutte e due a fissarci per un tempo imprecisato, la guardo con un desiderio enorme anche solo di baciarla, lei lo nota e si allontana ed esce dalla stanza, con un sorriso da stronza.
Per l'ennesima volta mi lascia come uno scemo.
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Basta, oro nero IN REVISIONE.
FanfictionIl loro amore ha fatto giri immensi, mi piacerebbe raccontarli a modo mio. (Scusatemi se riceverete aggiornamenti da questa ff, ma ultimamente mi mancano e ho voglia di aggiustare la storia e finirla) So che sembra ridicolo essere così legati a loro...