|Emma|
Con Stefano, mi sento me stessa, senza dovermi proteggere, senza dovermi preoccupare, lui mi conosce nell'intimo e non solo nel senso malizioso del termine.
Anche se è proprio di lui che non mi devo fidare, però non posso evitarlo di sentirmi così con lui.
Vengo distolta dai miei pensieri da Francesca, con cui sto facendo colazione
"Senti, stavo pensando ma visto che ora ci trasferiamo che ne dici di dare una festa stasera?"
"Ua brava, mi metteva un po' tristezza passare la serata tra vecchi ricordi"
"Allora chiamo Laura e glielo dico?" Laura sarebbe la sua nuova ragazza, che non mi sta troppo simpatica, ma è ok.
"Si, vabbene tu chiama tutti quelli al di fuori di amici che a questi ci penso io"
"Tu a una persona pensi" mi dice ridendo
"Si vabbè io vado" dico uscendo di casa
"buona giornata" urla
"Anche a te"
Mi metto in auto e raggiungo gli studi e vedo Nek, J-ax e Elisa fuori a fumarsi una sigaretta e mi aggrego
"Buongiorno signori" dico prendendoli in giro
"Buongiorno ragazzina" rispondono in coro
"ma come siamo felici stamattina" dice J-ax"Si, perché stasera darò una festa a casa mia, siete invitati tutti con consorti, fidanzati e amanti" dico ridendo
"Prevedo un gran mal di testa domattina" dice Elisa
"No, noi beviamo consapevolmente" dico ridendo
Finiamo di fumare tra le risate ed io entro a cercare il ballerino.Mi fermo davanti al sala di danza e lo vedo li da solo a provare, entro e mi metto in un angolo e troppo concentrato per vedermi, ma sente il mio profumo e si ferma.
"Continua" gli dico e lui lo fa, amo vederlo ballare, lo amo perché è lì che si esprime per quello che è, un ragazzo dolce, umile, pieno di forza e passione, ma che dico? Lui quando balla non è un ragazzo, ma un uomo.
Sono oramai settimane che resisto alla voglia di baciarlo, prima anche perché c'era Fabio, ora non ce la faccio più.
Mi alzo di scatto, lui mi vede e si ferma, ci capiamo subito, ci baciamo, un bacio lungo, intenso che sa di noi, che sa d'amore.
Mi attacca al muro e mi lascio baciare finché il respiro non manca, ma il nostro legame, continua con gli occhi.
Ci fissiamo e ci desideriamo con tutte le forze.
Ma il ragazzino, penera..ma già lo sa."Ti amo" mi dice nell'orecchio ed io mi giro e gli do un morso sulle labbra.
"Ora basta, altrimenti mi consumi, poi gli altri file fanno?" Dico da stronza
"Gli altri chi?"
"Ci sono tantissimi bei ragazzi qui dentro, ti devo dire i nomi? Gian Maria, Simone, Giuseppe" dico
"Infatti devo andarli ad invitarli a casa mia stasera"
"Ah?" dice tutto innervosito e mi fa ridere
"Cosa ridi? Perché li vuoi invitare a casa tua?"
"Stasera do una festa, se ti va puoi passare" gli dico
"Come mai una festa?"
"Domani inizia il trasloco"
"Ah, ti trasferisci?"
"Si"
"Verrò se ti fa piacere"
"Si tanto" dico sincera
"Allora a stasera Ste"
"A stasera principessa"
Dopo aver finito con i ragazzi e dopo aver invitato tutti vado a casa, ho lasciato Francesca da sola con tutti i preparativi e mi dispiace.
Appena arrivo a casa, mi ritrovo un suo messaggio su WhatsApp
"Sono andata a comprare l'alcool, con Antonino e Laura, vuoi qualcosa in particolare?"
"Sambuca" le scrivo ed invio. Ne avrò bisogno
Ho appena iniziato a pulire quando sento il campanello suonare, apro e mi ritrovo lui, bello come il sole.
"Ho pensato che ti servisse una mano a pulire" mi dice sorridendo "tieni, questa è per te" e mi porge una bottiglia di Sambuca, sorrido.
"Sento che domani passerò tutta la giornata con i mal di testa" dico ridendo "ma mi vuoi dare una mano con la camicia?"
"Uh Gesù, hai ragione..vabbè non fa niente, ne ho tremila a casa"
"Aspetta dovrei avere qualcosa" gli dico
"Di Fabio?"
"No tuo, cretino" dico sincera
Vado in quella che una volta era la mia stanza da letto ma nella quale oramai sono anni che non dormo più e lui mi segue silenzioso, apro un cassetto e la rivedo li, la mia maglia preferita tra le sue maglie, gliela do e lo vedo intento a fissare.
"Sembra che il tempo qui dentro non sia passato mai" mi dice
"E infatti è così, non dormo in questa stanza da quella notte"
"Perché?"
"Non ce la facevo, tutto mi ricordava te, le lenzuola, il cuscino aveva ancora il tuo odore, c'era la nostra frase incisa sulla parete di fronte, dimmi tu come potevo!"
Lo vedo fermo a leggere quella frase quella che facemmo dipingere:
"Meglio mesi che sanno di infinito, che anni di abitudine"
Con le impronte delle nostre mani e la zampetta di Gaetano.
Mi imbambolo anche io, ma poi in silenzio usciamo.
I ricordi fanno ancora troppo male."Vieni ti faccio fare un tour per la casa" gli dico per cancellare i pensieri che so in questo momento attanagliano entrambi.
Lo porto nella stanza da letto e mi guarda storto quando vede che ci sono ancora cose di Fabio però non dice nulla,
E poi infine ci troviamo davanti a quella stanza, la "sua"
La chiamavo la "sua" perché si rifugiava li quando voleva stare da solo, è una piccola stanza che avevo arredato come una sala di danza così poteva sfogarsi, lì dentro ci sono oramai tutte le nostre cose, non so che fare, se entrare o meno, ma all'improvviso ho la mano sulla maniglia e apro..
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Basta, oro nero IN REVISIONE.
FanfictionIl loro amore ha fatto giri immensi, mi piacerebbe raccontarli a modo mio. (Scusatemi se riceverete aggiornamenti da questa ff, ma ultimamente mi mancano e ho voglia di aggiustare la storia e finirla) So che sembra ridicolo essere così legati a loro...