Luce
Adriel mi afferrò i fianchi con una presa ferrea e mi attirò verso di lui, come se vicino non fosse mai abbastanza. Io gli appoggiai le mani sul petto, lo tirai per la felpa contro le mie labbra e poi allacciai le mie braccia dietro al suo collo. Le mie dita si infiltrarono in quei ricci che sognavo anche la notte di toccare. Glieli tirai appena con veemenza e lui mugolò contro le mie labbra.
Una sua mano risalì per la mia schiena e andò ad avvolgersi attorno ai miei capelli; ci passò le dita, facendoli scorrere per tutta la loro lunghezza fino ad arrivare di nuovo alle radici, che tirò leggermente per farmi piegare la testa all'indietro e avere maggiore accesso alla mia bocca. Non gli negai niente, mi lasciai guidare, ciecamente pervasa da quelle sensazioni.
Aveva un sapore deciso e distinguibile e mi baciava con forza, quasi a volermi fare male, in maniera disperata. In cambio, affondai i denti nelle sue labbra. Lui, con un gesto secco della mano che aveva tra i miei capelli, mi alzò il mento e si tuffò sul mio collo. Lo morse e lo strattonò. La mia pelle bruciò e il mio stomaco si capovolse; mi stava incendiando.
Per tutta risposta, affondai le unghie sulla base del suo collo e lo graffiai, un po' per gioco, un po' per dispetto, un po' perchè mi chiesi che sarebbe successo se avesse avuto dei miei segni addosso. Adriel, a quel gesto, sogghignò, come a volermi dire 'Non scherzare col fuoco o finisci per bruciarti'. La sua mano, dal mio fianco, scese sotto le natiche, mi strinse così tanto come a volermi strappare la pelle di dosso e farla sua e mi girò la testa. Lo sentivo ovunque, nel cervello, nell'anima e nel cuore. Ma soprattutto al basso ventre.
Scese a baciarmi il petto leggermente scoperto dal vestitino borgogna, lasciando baci umidi su cui soffiava per farmi accapponare la pelle. Io gli posai entrambe le mani sulle guance, sfiorandogli le labbra coi polpastrelli che lui morse e leccò, fissandomi negli occhi: quel verde scintillava di lussuria. Le gambe erano diventate molli e a breve non avrebbero più retto i rami su cui tenevo poggiata la schiena.
Tornò sulle mie labbra e mi agguantò di nuovo, le sue mani vagavano sena sosta come a non voler perdere un solo centimetro della pelle che aveva a disposizione per quegli istanti. Mi carezzò le cosce, infiltrandosi sotto al vestitino e io sentii il sangue alle guance in maniera non indifferente. I polpastrelli freddi sfioravano l'interno coscia bollente e pensai di morire all'istante quando sfiorò - per sbaglio? - l'elastico del mio intimò. Sobbalzai e lui se ne accorse, sghignazzò e sfilò le mani dalla gonna del vestito. Ci rimasi male, sentii freddo ed un vuoto, ma non glielo feci notare.
Piuttosto aprii le mani sul suo petto e gliele infilai sotto la felpa, dove il suo addome era bollente. Subito sfiorai addominali scolpiti e mi fissò in un modo mai visto prima; in un attimo mi ricordai delle sue cicatrici e tolsi le mani come scottata, «Rifallo», lo fissai confusa.
«Voglio sentirti sulla mia pelle» soffiò a fior di labbra. Mi afferrò le mani e se le portò sotto la felpa. Il suo profumo mi dava alla testa, mi sentivo su di giri e ubriaca di lui. Chissà se per lui era lo stesso. Gli accarezzai il petto, le costole che sporgevano, gli addominali che facevano su e giù col suo respiro corto e lui fissava ogni mia mossa, rapito da chissà quale desiderio. Mi schiarii la voce, colta da un moto razionale.
«Forse stiamo esagerando» mormorai, distogliendo lo sguardo. Adriel mi afferrò per il mento e si avvicinò al mio orecchio, «Se pensi che questo sia troppo, dovresti conoscere i miei pensieri da quando ti ho vista scendere dall'autobus con questo vestitino che ti fascia perfettamente ogni cazzo di curva da capogiro». Il mio cuore fece le capriole e sentii un bruciore prendermi da dentro.
Fece per tornare a baciarmi, ma non ebbe neanche il tempo di sfiorarmi le labbra che, al sentire una voce lontana che chiamava il suo nome, ci allontanammo come se un fulmine fosse calato in mezzo a noi.
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CUPID IS A LIAR
Romance«È un affare italiano, Scintilla» Nel cuore tormentato di un amore che non osava confessarsi, si annidavano segreti che bruciavano come braci ardenti e bugie che diventavano sussurri avvelenati, intrappolando i loro cuori in un vortice di desiderio...