Capitolo XXVI

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Charles
Gran Premio Abu-Dhabi

Prima dell'inizio mi ritiro da solo per pensare, per rischiarare i pensieri, un rito scaramantico se così possiamo definirlo, rifletto, studio i miei errori, quelli degli altri piloti e intraprendo il percorso, prima lentamente, poi sempre più vel...

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Prima dell'inizio mi ritiro da solo per pensare, per rischiarare i pensieri, un rito scaramantico se così possiamo definirlo, rifletto, studio i miei errori, quelli degli altri piloti e intraprendo il percorso, prima lentamente, poi sempre più veloce, aumento la velocità e aumentano i miei battiti cardiaci, un gioco di memoria.

Il male è stato eliminato eppure commettiamo spesso l'errore di credere che scansato un uomo pericoloso, eliminato un unico nemico, con esso cessi ogni forma di repressione verso di noi e la ruota della fortuna abbia deciso finalmente di girare a nostro favore. In realtà il male e l'invidia non si estinguono mai, arriverà sempre qualcuno più feroce, legato alla materialità, al successo e alla sete di potere da dimenticarsi di ferire le persone vicine, di rendere arido il terreno sotto il suo cammino.
Falliscono nel credere che il successo sia la vera felicità, che posseduta e conquistata la fama si sia raggiunto l'apice della propria carriera e in qualche modo si dimenticano delle loro origini, delle fatiche, ci si sente onnipotenti eppure ci sarà sempre qualcuno più in alto, maggiormente protetto o semplicemente più scaltro da ricordarci che la caduta è facile, molto più della salita, che basta una spinta per non risollevarsi...

È tutto pronto, il casco è allacciato sulla mia testa, i meccanici sono in cerchio ai lati della vettura, l'inno è stato cantato, a squarciagola, dai presenti disposti in modo caotico sulle tribune, ruoto la testa a destra e a sinistra e cerco il suo sguardo innocente, un po' da bambina, tra la folla, ma è impossibile rintracciarla e un senso di vertigine, una sorta di sesto senso mi attraversa, non è da lei perdersi un evento così importante...

Mi accosto a Max e dopo i soliti in bocca a lupo gli domando se sappia dove si sia cacciata.
Mi guarda un attimo sconvolto, come se si trovasse di fronte un pazzo appena evaso dal manicomio, un uomo folle ancora vincolato a sogni impossibili da realizzare, avvolto tra le ombre del passato...
"Ti giuro che era qui fino a pochi minuti fa, stava venendo da te, possibile che tu non l'abbia vista?"
"No Charles, non è venuto nessuno ai box- mi guarda accigliato- sicuro di stare bene? rilassati per la gara adesso, è l'unica cosa che conta, non pensare a altro"
Sì, mi ritiene completamente folle, beh amici non lo sono, so cosa ho visto, Sofia c'è stata nel mio box, deve sicuramente essere successo qualcosa di grave ma non posso scoprirlo ora, devo mettermi alla guida e sperare di vincere il mondiale, come posso farlo in questo stato?

Sono in pole position, la macchina non ha problemi, la radio si sente forte e chiara, oggi il problema sono io per la scuderia, devo riprendere la concentrazione, focalizzarmi sulla gara...

Se vinco sono campione del mondo di F1,
se perdo...
No, preferisco non pensarci...

L'ansia è un buco nero dal quale non si fugge, devo deviare i pensieri su momenti felici della mia vita, devo ritornare sul presente...

"Charles i tuoi battiti sono alle stelle, stai bene? Riprendi la concentrazione, lunghi e profondi respiri, a breve si parte, Carlos proverà a guardarti le spalle dalla quarta posizione, abbi fede in noi e andrà a meraviglia,fatti la tua gara"
Provano a tranquillizzarmi dai box e ci riescono, prendo il volante in mano e mi fisso sui semafori aspettando il loro spegnimento come il momento della fine...
È ormai tutta questione di abitudine, non pensi nemmeno più a quali tasti premere, a come spingere sul pedale è tutta una questione di abitudine, di mosse ripetute fino allo stremo...

Punizione Divina || Charles Leclerc Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora