Capitolo XI

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Come si fugge dallinferno?
E se ci fossimo già dentro?
come si evade da qualcosa,
in cui si è sempre vissuto?
-sofyp
🌏Perugia,
Centro Italia
⏱️Un anno prima,
Sofia

Sto correndo da lui, attraversando vicoli impervi della città, fino a ritrovarmi poco fuori dal centro, in una zona residenziale più all'avanguardia rispetto al resto, i palazzi sono nuovi, ristrutturati, adatti ad accogliere il sedere dei soliti ricconi sbruffoni e saputelli.
Lo etichettano come il classico figlio di papà, ai miei occhi sembra così diverso, perverso, particolare e misterioso, quel tocco che rende il tutto più invitante, delizioso da assaporare.
Mio padre è uno di loro, un membro dell'alta finanza, in ristrettezze economiche, accecato dalla voglia di distinguersi, di lasciare il segno, indifferente nei riguardi della sua unica figlia e insensibile nei riguardi di mia madre, abbandonata anni prima per una relazione con una donna più giovane e anche lei alla fine è fuggita all'estero con un altro, dopo anni di depressione, farmaci e un abuso incontrollato di alcol, da parecchi mesi non ho sue notizie, la situazione familiare non è delle migliori, la zia si prende cura di me insieme ai miei nonni materni, eppure ho bisogno di sfogare la tensione repressa e di ribellarsi alle convenzioni, per una volta voglio provare a essere diversa e non la brava ragazza, come ci si aspetterebbe da me, perdermi tra le braccia di Eros e godermi questa relazione particolare, basata principalmente sull'aspetto carnale.

A diciannove anni si finisce per confondere il sesso con l'amore...
innamorata persa del ragazzo a cui la sera prima avevo concesso qualcosa di prezioso, la mia prima notte, ingenuamente ritenevo possibile la realizzazione di una storia, la nascita di un sentimento puro e concreto, mi sbagliavo completamente.

Varcando la soglia della sua residenza, in un condominio appariscente, accolta gentilmente dal portiere, salì con l'ascensore i due piani che mi separavano dalla porta del suo appartamento.
A passo lento, senza farmi scoprire, visto che mi ero presentata lì senza invito solo per sorprenderlo e ringraziarlo della serata precedente, nel corridoio, disseminato di poche porte, si percepivano dei rumori strani, lamenti suffusi, gemiti.
Accostai il mio orecchio alla sua porta, dal quale sembravano provenire, distinsi nettamente la sua voce sopra agli ansiti di una ragazza, trattenni a stento un conato di vomito, inesperta sì, ma non stupida.
Certo la sera prima portava a letto me e il giorno dopo il turno spettava a unaltra.
Rimasi rigidamente ad origliare le fredde parole di lui, impresse a fuoco sulla pelle, rimbombavano spesso nella mia mente, ancora oggi, impedendomi di riposare serenamente.

"L'ho scopata ieri proprio qui, nella mia cucina, il tesoro di papà, così piccola e sciocca, pensa l'abbia fatto per vero amore, prova a salvarmi da me stesso, dalla depravazione, non sospetta minimamente di essere stata venduta a me, direttamente dal suo paparino, come clausola di un contratto da un milione di euro, per salvare la sua fallimentare società finanziaria.
Mi chiamava per nome sussurrando di amarmi, anche tu mi ami non è vero, Lulù?
O sei la solita puttana?
Nessuno l'amerà mai, troppo candida, troppo dolce e ingenua. Magari riuscirò a sporcarla un po, sarebbe divertente, non trovi?
Dopo tutto è mia e solo mia..."

Tornai cautamente indietro, impossibilitata a rimanere anche solo un altro secondo ad ascoltare quelle viscide dichiarazioni o una risposta,promisi a me stessa di non varcare mai più l'ingresso di quella casa e da quel giorno persi ogni contatto con mio padre e la mia famiglia, trasferendomi dalla mia migliore amica, decisa a cambiare vita e anche identità se fosse stato necessario. Da lì compresi la crudeltà e l'impossibilità di rendere il mondo un posto migliore...

Presente
macchina di Max
Sofia

Complimenti sei riuscita a scioccare Max Verstappen.

Punizione Divina || Charles Leclerc Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora