Mentre Genni restava priva di sensi sulla spiaggia ho pensato a lungo.
Ho pensato a quello che sono riuscito a fare con il suo aiuto e a quello che Dentigialli potrebbe fare con lei e le sue incredibili capacità. Il solo pensiero mi terrorizza. Non deve riuscire a prenderla.
Se credessi al fato – e non ci credo – direi che tutto il mio vagare è servito a prepararmi a questo. Potrei arrivare a dire che essere tornato a Firenze, così vicino a casa, per incontrare questa magnifica ragazza e la sua straordinaria mente, è il motivo per cui ho errato tutti questi anni. Se credessi a qualcuno o qualcosa che ha previsto tutto questo direi – ma non intendo farlo – che questo è stato fin dall'inizio il piano con la P maiuscola.
In realtà credo che sia solo un caso che io, un uomo del tutto ordinario, mi trovi a vivere come il protagonista di un racconto horror. Anzi, coprotagonista a fianco di Genni. Lei sì che potrebbe essere il personaggio di una storia, magari cambiando il cognome –Genni di Gennaro, ma per favore! Ma se ho visto giusto, e spero di averlo fatto, temo che non ci sarà nessun lieto fine da romanzo; non per me almeno e molto probabilmente neanche per Genni.
Dopo tutto questa è la realtà, non un romanzo – disse l'uomo morto steso su una spiaggia immaginaria.
Se invece non ho visto giusto la cosa andrà ancora peggio. Io pagherò il mio errore e Genni pagherà insieme a me con una sorte che definire orribile non rende l'idea. E il peggio è che anche questa sarà solo colpa mia.
Quindi perché lo faccio?
Un atto di coraggio? Il gesto di un irresponsabile? No, lo faccio solo perché non ho scelta. Dentigialli arriverà comunque, che lo voglia oppure no.
Tutto il mio piano si basa su un'intuizione e su una mera supposizione. Non molto a dire il vero, ma è tutto quello che ho.
L'intuizione è la seguente. Non è la prima volta che Dentigialli organizza un giorno di visita. L'entusiasmo dimostrato da Giovanna quando ne ha parlato la prima volta mi fa capire che è successo altre volte. Probabilmente è così che lei, Storto, Aliante, Briscola e Gnicgnac possono trovarsi un nuovo vivo a cui legarsi quando il precedente muore. È l'unica possibilità di un minimo di evasione che hanno. Dentigialli li deve lasciare liberi almeno il tempo necessario affinché trovino un nuovo ospite. Se è così, e sono quasi sicuro che lo sia, non c'era motivo di organizzare un giorno di visita per Genni perché lei era già legata a me. Questo a meno che non sia possibile rompere il legame tra me e Genni e formarne uno nuovo, tipo tra lei e Dentigialli in persona.
La mera supposizione invece è questa. Per prendere prima me e poi Genni, Dentigialli deve aver consumato molte energie. Tutta la cosa di provare a prendermi più volte e poi la storia della pineta: non deve essere stato facile. Ne deve aver consumate parecchie anche per creare il cancello e sicuramente più di quante si aspettasse per la cattura di Genni.
Un indizio che avvalora la mia tesi è che quando siamo fuggiti la seconda volta, col cappello da prestigiatore, non ha provato a inseguirci come era invece successo nel mio luna park.
L'ho detto, non è molto, ma è tutto quello che ho.
Lascio cadere i Ray-ban nella sabbia e guardo Genni che lotta col pianto, stretta nel camice che le sventola contro il corpo. Chiudo gli occhi e me la immagino col bikini giallo. Quando li riapro lei è ancora stretta nel suo camice. Me lo aspettavo, ma provare non costava niente.
«Dovresti provare a immaginarti un abbigliamento diverso. Con me funzionava» le dico.
Lei mi guarda dubbiosa, si asciuga le lacrime e non ha più il camice, ma il bikini giallo.
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Crepe
HorrorE se dopo la morte ti trovassi a morire di nuovo nel corpo di qualcun altro? E poi di nuovo, senza aver nessun controllo sulle tue azioni? Così succede al protagonista di "Crepe". Almeno, fino a quando il suo ultimo compagno di viaggio verso la mort...