Capitolo 6

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«Giorno» mi fa Hades stiracchiandosi.

«Giorno» rispondo io rendendomi conto che ho dormito tutta notte con Hades sul divano e abbracciati.

Ok, imbarazzata.

La luce del sole entra timidamente dalla finestra del soggiorno. La pioggia ha smesso di martellare sulle finestre.

Decidiamo di fare un giro in città per vedere se la situazione è cambiata. Mi rimetto i miei vestiti (che ora sono asciutti) tentando di calmare il terrore che mi attanaglia da ieri.

Usciamo di casa e prendiamo l'ascensore.

Le porte si chiudono e iniziamo a scendere. L'ascensore si blocca di colpo. Le porte si schiudono lentamente, sotto lo sforzo di qualcuno che tenta di aprirle.

D'improvviso appare una strana creatura davanti a noi con la pelle biancastra, quasi da morto, occhi color del fuoco e...

Urlo terrorizzata...

Ansimo...

Tremo...

Hades non so con quale forza e non so come, scosta la creatura facendola cadere a terra. Mi prende per mano e mi trascina per strada correndo mentre ancora tremo terrorizzata.

Ci nascondiamo in una biblioteca.

«Non ci succederà niente, ok?» mi fa Hades mentre mi abbraccia stringendomi forte a sé.

«Ho paura...» gli rispondo.

«Ti ho detto che non ne devi avere perché altrimenti tutto è finito davvero...»

«Non te ne andare...»

«Sono qui...»

Mi stringo forte a lui, per la paura che qualcuno possa portarmelo via, lasciandomi da sola.

Un libro cade dallo scaffale e graffia a lato la testa di Hades. Un libro colpisce me sulla spalla. Ok, non siamo soli.

Il ragazzo dagli occhi color verde-azzurro mi prende per mano e mi trascina in una stanza piena di libri. La luce fievole di una lampada illumina un piccolo angolo della stanza. Mi rannicchio in quel piccolo angolo di luce appoggiando la testa alle mie ginocchia. Hades mi si siede accanto e mette il suo braccio attorno alle mie spalle. Appoggio la mia testa su una sua spalla e aspetto...

«Quando dicevi di aspettare, intendevi l'ignoto?» chiedo.

Non ricevo alcuna risposta.

«L'ignoto incute timore...» dico.

«Ma se l'ignoto non esistesse il mondo sarebbe noioso...» risponde.

«Ma così sapremmo come andrà a finire tutto questo...»

«Ma sei veramente sicura di voler sapere ciò che ci aspetta? Che senso ha conoscere il proprio futuro?»

«E non cogliere l'attimo per ogni cosa perché tanto il destino non cambierà mai?»

«Sì...»

« Entrambi ridiamo perché sappiamo che ormai... ci attende l'ignoto.E ora interrompiamo il programma "Riflessioni sull'ignoto" per dare spazio alla pubblicità.»

Entrambi ridiamo.

«Rosita, guarda ste cazzo di fette biscottate e dimmi qual è la mia.» dice Hades.

«Cocò» faccio io.

«Ma Rosita! Non vedi che è l'altra, quella bella tostata?! Oh cazzo, era l'altra...»

Per poco non moriamo dalle risate.

Hades si alza e mi porge la mano.

«Guardiamo qualche libro.» mi fa.

Osserviamo le copertine dei libri: sembrano così vecchi e impolverati...

D'improvviso vedo cadere Hades per terra accanto a me. Poi sento un forte colpo alla schiena e uno in testa. L'ultima cosa che faccio è prendere la mano di Hades, per la paura di rimanere sola, prima di vedere il buio...

Il mio δαίμωνDove le storie prendono vita. Scoprilo ora