Siamo seduti a tavola.
Anna, la sorella di Mariella, è arrivata da poco. È una donna abbastanza tonda, con dei boccoli biondo cenere, gli occhi di un verde chiaro quasi invisibile.
Quando è entrata e mi ha notata, ha iniziato a fantasticare come la sorella.
Hades stava pregando che non la tirassero lunga per tutto il pranzo.
Siamo al secondo quando finalmente smette di fantasticare con la sorella e Hades mi dice a un orecchio:
«Ringrazia il cielo.»
Mi trattengo dal ridere e mi scappa una smorfia.
«Tutto bene voi due?» ci chiede Mariella.
«Sì, grazie.» rispondo io.
«Ci stavamo semplicemente chiedendo quando avreste finito di fantasticare.» fa Hades, ormai stufo di tutta questa storia.
Le donne ammutoliscono.
Anna, poi, volge lo sguardo al ragazzo di fronte a me e domanda:
«Quando sei arrivato Mike?»
«Qualche giorno fa.» risponde il ragazzo molto freddo.
«Credo che la scuola che frequenti sia perfetta per te, il problema è che te ne freghi altamente. Mi chiedo come tu faccia a non essere cambiato lì dentro.»
Guardo Hades con aria interrogativa e mi sussurra:
«L'hanno mandato in una scuola per criminali senza speranza o una cosa del genere.»
«Ha fatto qualcosa?» gli chiedo.
«Non credo, ma zia sostiene di sì. Valla a capire.»
«Per cui...»
«Non credo di avere un criminale in famiglia. Credo che sia solo per come si comporta tutte le volte.»
Tra Anna e Mike si è acceso un conflitto, ancora non di parole, ma di sguardi.
Anna fissa truce Mike con i suoi occhi "verdi invisibili" Mike e lui la guarda infuriato con i suoi occhi verde smeraldo.
Mariella guarda la scena senza proferire parola, con i lunghi e ricci capelli neri che si muovono all'aria che spira dalla finestra.
«Questo è il sangue. Non mi è mai piaciuto quel Dewey.» continua Anna.
«Cosa c'entra mio padre adesso?!» esclama Mike.
«Uguale a lui, tutto uguale a lui. Solo i capelli sono quelli di tua madre.»
«E allora?!»
«Ancora non capisci? Tuo padre è il peggior uomo che possa essere esistito al mondo. Tua madre poi diceva di essere accecata dall'amore. Ma per favore!»
«E allora ammettilo che non avresti mai voluto che fossi nato! Da due pazzi, come dici tu!»
«Io questo non l'ho mai negato. Hanno pure ucciso tua sorella!»
«È stato un incidente!»
«Ma hanno ucciso tua sorella!»
«Ho detto che è stato un incidente!»
«Sì, non dovrebbero mai essere nati due pazzi come loro. Questo è un incidente.»
Mike sta stringendo il coltello in mano con una forza che non ho mai visto.
«E tu potresti benissimo andartene ora.» fa Mike, lasciando cadere il coltello per terra e andando in camera sua.
«Mike!» grida Mariella.
Poi la donna rivolge lo sguardo a sua sorella:
«Questa volta hai esagerato.»
«Ce ne possiamo andare?» mi fa Hades guardando le due donne.
Ci alziamo e il ragazzo fa:
«Sono stufo delle vostre litigate! Ogni santa volta deve finire così il pranzo!»
«Vado a prenderti la giacca.» mi fa, poi.
Lo seguo.
Ad un certo punto vedo la stanza di Mike, con la porta socchiusa.
Hades intanto si allontana.
Apro lentamente la porta e vedo miliardi di cose rovesciate a terra e poi, lì, Mike, seduto sul suo letto con le mani tra i capelli.
«Tutto ok?» domando.
So benissimo che è la domanda più stupida in un momento del genere, dovrebbe rispondermi "ti pare che io stia correndo su un prato pieno di fiori con degli unicorni e gli arcobaleni in cielo?!"
«Sì. Ogni pranzo con zia Anna finisce così.» mi risponde, invece.
«Mi... mi dispiace...»
«Grazie, comunque.»
«Per cosa?»
«Per avermi salvato almeno la prima ora di pranzo.»
Esco dalla stanza e dopo mezzo secondo arriva Hades.
Usciamo e ci facciamo un giro per il parco vicino a casa mia.
«Cos'è successo ai genitori di Mike?» domando al ragazzo che mi sta tenendo per mano.
«Stavano tornando dalla montagna e, mentre scendevano, non so come, hanno sbandato e sono finiti fuori strada.» mi dice.
«E la storia di sua sorella?»
«Mia zia era incinta.»
Non proferisco parola per un bel po' di minuti.
«Spero di non...» mi fa Hades.
«È tutto a posto...» gli dico.
«È colpa mia.»
«Ti ho detto che va tutto bene.»
Gli sorrido per rassicurarlo.
«Non dovevo portarti con me. Non volevo che...» fa, abbracciandomi.
«Banderas sta stritolando Rosita.» gli faccio.
«Oddio! Scusa.»
Dopo una mezz'ora di camminata, Hades mi chiede:
«Non dovresti tornare a casa?»
«Ho litigato con mia madre e non so se è ancora sveglia... Preferirei non parlarle.» gli faccio.
«Ti ospiterei ben da noi, ma con la storia di mio cugino e mia zia...»
Sono ormai le tre del pomeriggio
«Mia madre credo che sia già al lavoro.» confesso a Hades.
«Allora si torna indietro?» domanda lui.
«Sì.»
Entro in casa e mi butto sul letto.
Ascolto la radio, per ore, perdendomi nel mio mondo.
STAI LEGGENDO
Il mio δαίμων
AléatoireUna semplice amicizia può essere la tua metà perfetta e contemporaneamente ciò che non possiedi... E tutto questo può cambiare te stesso... La vita di Alex cambierà... e non solo la sua...