11. E' forse questo il paradiso?

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Allison aprì gli occhi che erano le 9 passate le sembrò di aver dormito per una settimana intera. Fece mente locale sulla serata precedente, sì stiracchiò e vide Robert raggiungerla

-Buongiorno, hai riposato? Ti senti meglio oggi?

Annuì, mentre lui le diede un piccolo bacio sulla fronte. Robert sentiva il cuore accelerare ogni volta che si avvicinava a lei.

-E' tardi?

Chiese vedendo che era vestito in modo diverso rispetto alla sera prima e quindi pronto per iniziare la nuova giornata.

-Siamo in perfetto orario. Ora alzati, fatti la doccia, io ti aspetto di la.

Allison si chiuse in bagno e Robert accese il suo lettore mp3 fece avanzare la play list finché trovò una canzone che gli piaceva e alzò il volume. Allison conosceva bene quella canzone -Prince "the most beautiful girl in the world"-. La canto mentre faceva la doccia, cercò di essere più veloce possibile, saperlo in camera sua, ad aspettarla, la metteva a disagio. Uscì dal bagno avvolta nel telo di spugna maledicendosi per non essersi portata i vestiti in bagno. Zampettò a piedi scalzi cercando di far meno rumore e danno possibile arrivando alla cabina armadio

-Ti ho posato i vestiti sul letto

Disse candidamente Robert, come se quella fosse la cosa più naturale del mondo.

-Che succede? Che stai facendo?

Chiese preoccupata vedendolo infilare qualche sua maglietta dentro ad un bagaglio molto piccolo in cui vedeva già riposti ordinati dei vestiti che dovevano essere di Robert.

-Ti risponderò solo dopo che ti sarai vestita... Almeno che tu non voglia mettermi in difficoltà!

Disse guardandola, puntando lo sguardo sull'asciugamano che copriva a malapena l'indispensabile.

Allison imbarazzata non poté far altro che nascondersi dietro la parete e raggiungere i vestiti sul letto.

-Ora puoi rispondere, non mi vedi.

Disse Allison sorridendo.

(Ma ti immagino...) pensò Robert, ma cerco di schiarirsi la voce allontanare quei pensieri troppo piacevoli e tenersi quel commento per se...

-E' semplice, andiamo qualche giorno in barca. Ci aspettano le Antille francesi.

-E quando l'abbiamo deciso?

Domandò lei con fare divertito

-Occhio e croce stamattina, tra le 4,35 e le 5,15. Sei pronta?

-Sì arrivo.

Sì mise gli infradito e completò così la scelta di Robert, una canottiera a costine sottili bianca e un paio di pantaloncini di jeans, cercò di non pensare al fatto che le avesse fatto trovare (ovviamente) anche la biancheria intima e che quindi lui sapesse esattamente cosa stava indossando. Arrossì lievemente mentre vide lo sguardo di Robert.

-Andiamo oramai è tardi per la colazione, Avviso che mangeremo in aereo. Senza che riuscisse a rendersene conto avevano già raggiunto con la macchina una pista da cui partivano i jet privati. Robert le chiese il passaporto e lì passò all'autista che si preoccupò di effettuare tutte le pratiche doganali insieme a quello che a suo giudizio doveva essere il pilota dell'aereo. Quando la portiera dell'auto si aprì Robert invitò Allison a salire sull'aereo, mentre lui s'intrattenne un secondo in più a terra ad autografare un paio di fogli ed a fare qualche foto con gli addetti ai controlli. Un hostess le indicò dove poteva sedere, l'aereo era confortevole, sembrava più un salotto che un aereo. Non aveva mai volato su un jet privato, guardò Robert dare indicazioni al personale e si mise a sedere affianco a lei.

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