capitolo uno

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Non so dove mi trovo e ho un male atroce alla testa. Mi trovo su un letto scomodo, in una stanza buia, illuminata solo dalla luce che penetra dalle finestre. Appena mi siedo sulla sponda del materasso si spalanca la porta. Un uomo dalle spalle imponenti, capelli biondi, occhi azzurri, con un uniforme viola che mette in risalto la sua corporatura muscolosa, mi invita ad alzarmi con voce atona. Mi accompagna attraverso il corridoio, buio e freddo, in una sala spaziosa e luminosa. Mi mordo il labbro e mi strofino gli occhi. La curiosità supera il buon senso e con voce decisa chiedo《Dove mi trovo esattamente?》. Mi osservò con uno sguardo gelido e rispose《Nella sede... 》. Si schiarisce la gola e continua 《... Dei candidi.》. 《Perchè sono qui?》 《Sei morta Tris》.Sento un groppo in gola, lo stomaco si contorce. 《Cosa?!》 《È difficile da spiegare, ti hanno sparato, avevi perso la vita e ora sei in un laboratorio nella sede dei candidi.》 《E perchè?!》 Mi sento confusa e disorientata.

《Tutti pensano di averti cremata e di averti salutata per l'ultima volta》cerca di spiegarmi... 《Ma gli eruditi hanno scambiato il tuo corpo con uno di un'esclusa e incredibilmente ti hanno riportato in vita, con un siero di ultima generazione 》《Va bene. Per prima cosa: perchè sono nella sede dei candidi se il siero lo hanno inventato gli eruditi? Secondo: quanto tempo sono stata "in coma"? E terzo: perchè avete salvato proprio me?》.
L'uomo in uniforme esita a rispondermi ma la mia espressione è in una tale confusione da convincerlo a parlare 《Sei nella sede dei candidi perchè è la più sicura, se qualcuno deve mantenere un segreto questo è il posto giusto. Sei in "coma" da più di 9 mesi e stavano pensando che il loro esperimento fosse fallito. Hanno scelto te perchè hai una qualitá non da molti. Sei una GP, o Divergente, come preferisci.》. Mi gira la testa. Mi asciugo le mani sudate nei pantaloni e continuo. 《Ok, non faró più domande perchè mi confonderei solo le idee》Mi rivolge un leggero cenno del capo. 《Permettimi un ultima curositá... Dove stiamo andando?》《Dagli eruditi》. Appena sento quella parola mi corre lungo la schiena un brivido di terrore. Dopo nove mesi stesa su uno scomodo letto non potevo combattere se ce fosse stato bisogno. Ho l'impulso di scappare. Mi giro e corro. Sento le gambe pesanti e intorpidite. James. Leggo sulla targhetta appesa alla giacca del ragazzo che mi sta accanto. Volevo Tobias, volevo riabbracciarlo. Ma sapevo che non mi era concesso. Prima mi dovevo nascondere perchè ero una Divergente, ora perchè sono una morta gia cremata che cammina. Mentre scatto James mi insegue e dopo nemmeno dieci secondi mi ha gia raggiunta. Mi afferra dalle spalle e entrambi cadiamo. Sento tutto il suo peso sul mio corpo, i nostri volti sono a pochi centimetri di distanza. Sento il suo odore,un odore rassicurante e speziato , un po come quello di Tobias. Mi perdo nel mare blu dei suoi occhi poi, ripenso al mistero che si celava negli occhi della persona che amavo e mi rotolo a destra per uscire dall'incastro di braccia che ci univa. Mi afferra per il polso e io non mi ribello nemmeno, so che è più forte di me. L'imbarazzo ci impedisce di parlare e rimaniano in silenzio per tutto il tragitto.

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