capitolo dieci

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Quando Jace dorme, esco dalla stanza. Devo stare sola. Pensare e riflettere su me stessa e su quello che sta accadendo. Non mi fido del siero degli eruditi, soprattutto dopo la visita di ieri.
Sono a passeggio tra le viti dei pacifici e l'odore dell'uva mi riempie le narici di un sapore aspro, che mi risveglia. Si sta facendo giorno e vedo il sole sorgere in lontananza. Sento dei passi. Mi volto e c'è Jamie che mi si sta avvicinando. 《Non riesci proprio a dormire vero?》mi chiede. 《No, ho troppe domande, senza risposta.》rispondo. Si siede accanto a me. 《Vorrei solamente sapere la veritá in tutto questo. Vorrei vedere cosa si nasconde dietro il siero degli eruditi, e far chiarezza sulla storia di Tobias e Christina.》continuo. 《Sai...》dice Jamie. 《A volte, abbiamo la risposta alle domande che più ci tromentano, dentro di noi. Ma non ce ne accorgiamo.》cerca di incoraggiarmi.《Si, ma non sempre è facile tirarle fuori.》dico. 《Vorrei soltanto essere libera di essere quello che sono.》dico tutto d'un fiato.《Tu sei, coraggiosa, bella, intelligente e perspicace. Sei la persona migliore che abbia mai incontrato.》arrossisco.《Sei la causa della mia felicità e dei miei sorrisi. Tris, se te vai tu... me ne vado anch'io.》. Ci facciamo vicini. Ci guardiamo per alcuni secondi. I secondi più lunghi della mia vita. Perchè in quei secondi decido se baciarlo, quindi tradire Tobias, o no. Decido di farlo. Le mie labbra incontrano le sue e provo un sensazione strana, diversa. Tristezza e gioia insieme; perchè so di aver tradito Tobias, ma so che Jace mi ama davvero.
Vedo le sue guance arrossire. 《Non me l'aspettavo da te, Rigida.》sossurra in modo sarcastico. Sulle mie labbra nasce un sorrisetto spontaneo. Un misto di gioia e vergogna.
Tenendoci per mano ci incamminiamo al dormitorio. Strada facendo incontro Tobias. Spontaneamente, con uno scatto lascio la mano di Jace e mi faccio seria. Ma non sono abbastanza veloce perchè lui vede le nostre mani intrecciate.
《Ah, e sarei io quello che ti ha tradito. Io ho ipiegato sei mesi a dimenticarti, tu nemmeno una settimana!》Tobias è pieno di rabbia. Non lo biasimo. 《Tobias, senti... ascolta...》cerco di difendermi.《No Tris, ho capito. Me ne vado così vi lascio soli, eh?》mi interrompe. 《Tobias, non è niente di che...!》continuo quasi urlando. Ma lui se ne è già andato. 《Già... non è niente di che, vero Tris?》dice Jamie mentre se ne va. Ha il viso spento come se gli avessero dato un pugno in faccia.
Faccio per corregli dietro ma so che è tutto inutile.

Ora basta. Non voglio più far soffrire nessun altro. Non intendo far soffrire nuovamente Tobias e far del male a Jamie.
Me ne vado...per sempre.

Prendo le mie cose, le raccolgo e le sistemo in uno zaino.
Dove posso andare? Cosa posso fare? ... Non posso stare qui o in nessun'altra fazione. Mi cercherebbero e mi troverebbero. Ma cosa dico? Chi mi cercherebbe!
Per non correre il rischio devo andare via da questa città. La recinzione! Devo andarmene e, uscire dalla recinzione.

Arrivo al muro che separa la città da quello che si cela al di fuori di essa. Ma non riesco ad andarmene. Non prima di aver salutato Tobias.
Ma non posso farlo di persona.

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