Capitolo 8

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Sentiamo qualcuno aprire la porta, Alex più veloce che può si scansa da me. Mi alzo confusa. Se non fosse arrivata mia sorella io è  Alex, ci saremmo baciati!! Mando via quel pensiero e mi concentro su Ines.
《Alyce! Cucciolo mio!》lascia cadere le borse  è  si fionda nella mia direzione. Neanche il tempo di dire qualcosa che mi abbraccia. Questo gesto mi conforta. Adesso c'è la mia sorellona è mi sento più tranquilla. Vedo Alex dietro le spalle di mia sorella e mi fa un cenno del capo verso la porta. Annuisco e lo vedo uscire per lasciarci da sole.
《Cos'è successo?》dice in tono preocupato.
《Stavo portando dei libri al prof. Non ho visto il gradino e sono caduta da tre rampe di scala. Ho sbattuto con forza la testa.》 Non mi piace mentirle. Non voglio che ci siano problemi.
《La prossima volta guarda dove metti i piedi! Oggi e domani devi fare dei controlli. Dopo domani esci. Ed è un venerdì. Adesso! Fatti una doccia veloce. Ti lascio i vestiti puliti sopra la borsa.》
Dalla borsa tira fuori: una maglietta, un pantalone grigio (da piagiama), l'intimo e lo shampoo alla vaniglia
  (il mio preferito).
《Che palle! Devo stare in ospedale tre giorni!!》dico sbuffando.
Vado in bagno lasciando mia sorella che sistema le borse.

Mentre faccio scorrere l'acqua tiro la tavoletta del water giù e appogio i vestiti lí. Mi tolgo la benda lentamente dalla testa tutta insanguinata, la butto nel bidone. Mi spoglio. La mia divisa è sporca di sangue.
Entro nella vasca piano piano e mi immergo nell'acqua tiepida.
Ripenso a quello che è successo stamattina, agli insulti,  Christian che mi voleva a tutti i costi e mi ha spinta  contro al muro. Lui è il male in persona. Lui vuole ferire le persone che li stanno attorno. È un brutto stronzo. Non pensa agli altri! Pensa a se stesso.  Ed io che pensavo che quest'anno mi andasse alla perfezione. E invece mi trovo con un fottuto cartellino rosso, tutto l'istituto contro di me e per finire Christian. Quel a masso di muscoli senza cervello.
《Alyce! Stasera ho il turno di lavoro. Devo scappare! Se hai bisogno chiamami! Sopra la mensola ti ho lasciato qualcosa da mangiare. Sai il cibo dell'ospedale non è buono. Io vado. Ciao cucciola》dice interrompendo i miei pensieri dietro la porta. Lei pensa sempre a me. Il suo unico pensiero e non farmi mancare nulla. Ha avuto solamente tre ragazzi. Ed è stato un vero disastro. Vi stare chiedendo il perchè? Perché  in ogni relazione tutti scappavano. Lei sola con una ragazzina di 11 anni, che pensavano che fossi sua figlia. Ma erano troppo stupidi da capire che è  impossibile! Io è  mia sorella ci portiamo 11 anni di differenza. A quel tempo lei aveva 21 anni e io 11. Aveva da poco preso la patria potestà dopo la morte dei miei genitori. È la gente già pensava male...ma questo è il passato. Bisogna sempre guardare avanti è  il passato lasciarlo alle spalle.

Mi avvolgo nell'asciugamano bianco. mi asciugo e mi cambio. Lego i capelli bagnati in una specie di ciopolla.  Appena esco dal bagno, entra una infermiera, con la benda in mano. Mi fa cenno di sedermi. Mi mette la benda facendo attenzione a non farmi male. La ringrazio e se ne va.
《Ehi!》Alex si affaccia alla porta《io vado a casa. I miei mi stanno aspettando. 》《ok》mi fa l'occhiolino e se ne va anche lui.
Bene sono rimasta sola, un po di tranquillità ci voleva.  Mangio quello che a preparato  mia sorella.
Quando ho finito mi stendo sul lettino, prendo il cellulare, metto musica classica. Chiudo gli occhi, e mi abbandono.
Mi addormento in un sogno senza sogni e con la musica nelle orecchie.

Travolta da te! ( IN REVISIONE )Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora