"Isaac... Newton Isaac... " Guardai la segretaria cercare il mio nome nel lungo elenco di fogli che aveva.
"Isaac, Isaac, Isaac... ah, ecco! Stanza 258, sei in camera con un certo Thomas Edison!"
Presi le chiavi che mi offriva e le rivolsi uno dei miei sorrisi, che ero sicuro l'avrebbe sciolta. Probabilmente quella segretaria quarantenne era la donna più giovane di questo posto. Perché i miei mi avevano costretto in un collage maschile? Beh in realtà lo sapevo, ma non era comunque giusto.
Sì è vero, avevo l'abitudine di portarmi a letto una ragazza diversa ogni sera, ne avevo messo incinta una ma aveva avuto un aborto spontaneo quasi subito.
Mi trascinai su per le scale fino ad arrivare al secondo piano, non potevano mettere un ascensore? Lì iniziai a cercare la mia stanza 254, 255, 256, 257, eccola 258 !
La segretaria mi aveva detto che avrei avuto un coinquilino...Ci mancava solo questa, neanche una camera singola. Come minimo il mio coinquilino sarebbe stato un nerd sfigato che pensava solo a studiare. Come aveva detto che si chiamava? Tommaso? Boh!
Presi un respiro e girai la chiave nella serratura. Mi stupii nel trovarla vuota, perfettamente in ordine, con solo una valigia su uno dei due letti a tradire la presenza di qualcuno prima di me in quella stanza.
La stanza assomigliava un po' a quella di un albergo: appena entrati c'era l'armadio sulla sinistra e una porta che conduceva al piccolo bagno sulla destra. Di fronte a me invece si apriva una piccola stanza con due letti, due comodini, un divano di pelle sulla destra e un mobile con qualche cassetto e un frigo bar sulla sinistra. Sul mobile era appoggiato un televisore. Tutta la stanza era a colori rosso scuro e grigio, i colori del collage. Andai sul balcone situato dopo i due letti, esattamente davanti a me, per prendere una boccata d'aria. Il panorama era magnifico, si vedeva il lago e poco dopo il bosco ma il pensiero che da lì alla civiltà ci volevano almeno 20 minuti in auto mi uccideva, tenendo poi conto del fatto che non avevo ancora la patente.
Guardai l'orologio, erano le 17:15. Improvvisamente mi venne in mente che la segretaria aveva detto qualcosa a proposito di un incontro per le matricole alle 17:30. Non persi neanche tempo a sistemarmi, non c'erano ragazze lì, per chi dovrei dovuto farmi bello? Scesi a cercare l'aula magna, dove sapevo si sarebbe tenuto l'incontro.
Girovagai un bel po' - si può dire tutto su quel collage, ma non che fosse piccolo e riuscii a entrare in aula magna poco prima che iniziasse la riunione.
Presi posto in ultima fila e di quello che disse il preside ascoltai veramente poco.
Capii qualcosa a proposito che se non si arrivava in mensa in orario non si mangiava, qualcosa a proposito di macchine che noleggiavano per andare in città e qualcosa a proposito del fatto che non si poteva portare nessuno di estraneo all'interno del college, neanche un parente.
Perfetto, non potevo neanche portare delle ragazze per la notte, non che comunque avrei potuto scopare con un ragazzo che dormiva accanto a me.
"E ricordate, si può dormire fuori dal college solo con un mio permesso ufficiale e dovete SEMPRE e ripeto SEMPRE avere addosso la spilla con il simbolo del college, altrimenti avrete una grave sentenza disciplinare che non vi piacerà! Troverete le spille nelle vostre camere, ora potete andare e ricordate, la cena sarà alle 19:30!"
Il preside concluse il suo noioso discorso e i ragazzi si alzarono e se ne andarono.
Con un pò di fatica riuscii a fare il percorso al contrario e ad arrivare davanti alla porta con la targhetta che indicava il numero 258. Entrai desideroso di farmi una doccia prima di cena ma mi fermai quando vidi il letto da parte al mio occupato da un ragazzo con il cellulare in mano. Alzò gli occhi quando sentì la porta sbattere. marroni, i suoi occhi erano terribilmente marroni e freddi.
"tu devi essere il mio nuovo coinquilino, io sono Thomas Edison"
Mi avvicinai al ragazzo, sembrava più grande di me, probabilmente dell'ultimo anno. Non assomigliava affatto al nerd sfigato che mi ero immaginato, anzi dovevo ammettere che era davvero un bel ragazzo. Occhi marroni, moro e labbra sottili.''
"Sì sono io, il mio nome è Newton Isaac" Dicendo questo gli tesi la mano .
Thomas la guardò un attimo, poi la snobbò completamente e tornò al suo cellulare.
'Simpatico il ragazzo' mi ritrovai a pensare ironicamente.
Nello stesso modo, senza dire una parola, mi girai e andai in bagno per fare la doccia.
Rimasi sotto la doccia per un po', poi uscii per andare a cena, erano le 19:20 quando fui pronto.
Stavo per uscire dalla porta quando mi fermai e guardai il ragazzo ancora sdraiato sul letto.
Anche se era stato scortese, non significava che dovevo esserlo anche io, giusto? In fondo avrei diviso la camera con quel ragazzo per un anno.
"che fai? Non vieni a mangiare?" chiesi senza troppo entusiasmo, quel tipo non mi convinceva dopotutto.
"Scusa Biondino, ho di meglio da fare."
Biondino? Non si ricordava neanche il mio nome? Ma chi si credeva di essere quel presuntuoso? E cosa avrebbe di meglio da fare piuttosto che mangiare?
"perfetto" risposi freddo e detto questo uscii dalla porta. In realtà mi era anche passata la fame ma mi diressi comunque in mensa.
La mensa era occupata da 5 tavolate lunghe e da altri tavoli più piccoli da 4 o 6 posti. Mi sedetti all'angolo di una delle grandi tavolate, vicino ad un ragazzo dall'aria affamata, ben deciso a non parlare con nessuno.
Ero lì solo da poche ore eppure già odiavo quel posto.
Perché i avevano iscritto lì? Perché?
"Ciao! Tu devi essere nuovo, io sono Frypan, frequento il secondo anno!"
A parlare era stato un ragazzo di fronte a me, coi capelli marroni e gli occhi color nocciola. Sembrava un ragazzo gentile, troppo gentile per i miei gusti. Chi è che si mette a parlare con un completo sconosciuto, che per di più del primo anno?
"Newton, ma potete chiamarmi Newt" mi limitai a rispondere .
"loro sono Minho e Gally" mi disse il ragazzo indicando prima il ragazzo di fianco a me con i capelli castano chiaro e poi un altro al suo fianco con i capelli neri.
Feci un cenno a entrambi. Il ragazzo, frypan mi pare, sembrava sentirsi un po' a disagio per via della mia poca loquacità così aggiunse solo:
"beh, se ti serve qualcosa chiedi pure a noi."
"lo farò di sicuro."
Non è vero, non l'avrei mai fatto, non mi piace chiedere aiuto, preferisco sbrigare le mie faccende da solo. Un po' mi dispiaceva per quel frypan, in fondo era stato gentile, non è colpa sua se non avevo voglia di parlare con nessuno.
Finii la cena in silenzio e tornai in camera.
thomas non c'era.
Non avevo idea del perché , ma morivo dalla voglia di sapere dov'era andato e perché aveva saltato la cena.
Beh tanto in quel momento non lo avrei scoperto di certo, inoltre l'indomani avrei avuto la mia prima lezione e stavo morendo di sonno, tanto valeva andare a dormire.
Detto e fatto, mi lasciai cullare dalle braccia di Morfeo.
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Sentii il rumore di una chiave che girava nella serratura. Sbirciai l'orologio sul mio comodino e vidi che erano le 03:00 di notte.
thomas entrò nella stanza in quel momento così finsi di dormire, sbirciando per vedere quello che faceva .
Beh non fece proprio niente se non spogliarsi per mettere il pigiama. Devo ammettere che il mio coinquilino aveva proprio un bel fisico, quando si tolse la maglietta riuscii a intravedere gli addominali accennati.
infondo Thomas mi intrigava,cosa aveva fatto dalle 19:30-20:00 fino alle 03:00 di notte?
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stanza 258 || newtmas edition
Romance"isaac... newton isaac» Guardai la segretaria cercare il mio nome nel lungo elenco di fogli che aveva. "isaac, isaac, isaac... Ah eccolo! Stanza 258, sei in camera con un certo thomas edison" Presi le chiavi che mi offriva e le rivolsi uno dei miei...