(23) dovresti ammetterlo tu piuttosto

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La settimana che passò fu piuttosto... a dire la verità non sapevo bene come definirla. minho continuava ad evitarmi senza un apparente motivo, tanto che anche Frypan mi chiese se avessimo litigato. Io ovviamente gli risposi di no, che non sapevo cosa avesse. Gally ci disse che probabilmente era solo stressato per gli esami, noi facemmo finta di credergli, ma in realtà ero molto più preoccupato di quanto dessi a vedere. Non mi parlava proprio più, solo un "ciao" se era costretto e poi fuggiva via, la gran parte delle volte senza dare alcuna spiegazione. Non gli avevo neanche potuto raccontare la faccenda di Thomas e io avevo un fottuto bisogno di dirlo a qualcuno!

Ero così nervoso che quando Frypan mi chiese un innocente:

"Allora? Come va con Thomas?" Io feci un salto di due metri subito seguito da un: "Che cosa intendi?"

Ecco, cazzo ero fottuto, aveva scoperto tutto! Ma come aveva fatto? Forse aveva poteri magici! O forse c'era una telecamera nello sgabuzzino e ora lo sapeva tutta la scuola. Oh cazzo!

"No niente, mi chiedevo se aveste chiarito... Perché? Cos'avrei dovuto intendere?" Mi guardò sospettoso ma io tirai un sospiro di sollievo, allora non sapeva ancora niente.

"Nulla, non ti preoccupare, ci ho parlato e non lo so, adesso siamo a una specie di fase di stallo." Lui semplicemente annuì. Se c'era una cosa che amavo di frypan è che si faceva sempre i fatti suoi, il problema è che spesso capiva più di quello che dava a vedere.

Che poi effettivamente la situazione con Thomas era a un punto di stallo.

Era incredibile ma sembrava che effettivamente il piano di minho stesse dando i suoi frutti, ora non era più lui ad evitare me, ma io ad evitare lui.

O meglio, io facevo finta di ignorarlo e lui mi continuava a fissare. Ovunque! Nei corridoi, nel parco, a mensa. Lo vedevo guardarmi frustrato, spesso si mordicchiava il labbro o si torturava le mani. Io non potevo che gioire nel vederlo così, non sapevo quali fossero i suoi pensieri o i suoi sentimenti, ma di sicuro non gli ero più indifferente, l'avevo confuso e presto o tardi sarebbe venuto a crecare delle risposte. Speravo solo fosse più prima che poi, ma nel frattempo mi godevo il momento di gloria.

Sentii il mio cellulare vibrare e aprendolo ci trovai un messaggio di Winston che mi chiedeva se potevamo incontrarci fra un'ora al campo di tennis, io gli risposi che andava bene prima di chiedermi come mai non sapevo ci fosse un campo di tennis in questo college. Erano passati mesi e io ancora non conoscevo per niente quel posto. Conoscevo a malapena la strada per le aule, per la mensa e il cortile e quel posto era immenso. Chissà magari un giorno mi sarei deciso a visitarlo, per intanto mi limitai a chiedere a un tizio che passava dove fosse il famoso campo da tennis. Mi diressi verso la direzione indicatemi e una volta arrivato vidi Winston aspettarmi sulle gradinate, mi avvicinai ci scambiammo un veloce abbraccio e poi mi sedetti di fianco a lui.

"Allora Winston, volevi solo vedermi o mi volevi parlare di qualcosa?" Gli rivolsi un sorriso sincero, era da un po' che non ci parlavo e mi mancava.

"Entrambe le cose, amico!"

"Uh bene, di cosa volevi parlarmi?"

"Di Thomas." So che avrei dovuto aspettarmi quella risposta ma comunque quel nome fu come una secchiata d'acqua ghiacciata. Ora ricordo perchè era da un po' che non parlavo con Winston: non sapevo mai quanto sapesse e questo mi spaventava. Ci misi un po' ma alla fine riuscii a ricomporre un falso sorriso sulla mia faccia.

"Certo, di cosa volevi parlare?"

"Beh, lui non è più lo stesso, non per forza in senso negativo, ma so che in qualche modo ci sei di mezzo te. Ripeto non in senso negativo per forza, solo che ogni volta che parla con te e dopo alterna momenti di incazzatura, risate, silenzio e momenti in cui sembra il vecchio Thomas che ride e scherza. Ultimamente poi sembra particolarmente frustrato, non mi ascolta quando parlo perchè sembra perso nei suoi pensieri, ma soprattutto non mi dice più niente e noi ci siamo sempre detti tutto più o meno." Sospirai e abbandonai anche il mio falso sorriso.

stanza 258 || newtmas edition Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora