"Cosa? Tu sai di minho?"
"Io... io non ne sono sicuro..." Balbettò Thomas.
"Beh, dimmi quello che sai no? Che stai aspettando?"
"Spero tanto di sbagliarmi Newt, lo spero davvero, ma penso che potrebbe c'entrare Zart con questa storia." Mi irrigidii all'istante a quelle parole.
"Perché non ne sono sorpreso?"
"Mi dispiace, forse avrei dovuto dirtelo prima, il fatto è che non mi interessava."
"Cosa? In che senso?"
"Boh, sinceramente non me ne fregava molto di quello che succedeva a Minho." Dicendo questo alzò le spalle.
"Bel ringraziamento per uno che prova a conoscerti nonostante sia terrorizzato da te!"
"Nessuno gliel'ha chiesto." Alzai gli occhi al cielo. Non capiva proprio il concetto di gentilezza.
"Vabbè, in ogni caso non mi hai ancora detto come fai a saperlo."
"Okay. Allora, in pratica io ero fuori a fare un giro con Winston, quando sono rientrato mi sono ritrovato Zart in camera. Io ovviamente lo ignorai completamente e mi misi a farmi i fatti miei. Lui subito iniziò a farmi un mezzo interrogatorio...
"Sei stato con newt?" Io lo guardai con indifferenza.
"Ti interessa?"
"Se te l'ho chiesto evidentemente mi interessa." Ribatté lui duro.
"Il mio mondo non ruota intorno a newton, Zart, e neanche il tuo dovrebbe." Lui venne verso si me e mi afferrò per la camicia. Io continuai a guardarlo con indifferenza. "Dimmelo! Dimmelo che sei stato con newt!"
"Se vuoi sentirtelo dire te lo dirò, ma non vedo come potrebbe esserti utile. Se vuoi posso anche dirti che hai dei bei capelli se questo può farti sentire meglio."
"Cazzo Tommy, ma sei completamente impazzito?"
"Oh, sta zitto Newt e fammi raccontare!"
"Cos'hai contro i miei capelli?" "Niente, mi chiedo solamente se tu li abbia mai lavati. Poi ti chiedi perché newton preferisce stare con me."
"Come osi? Non ti conviene metterti contro di me edison!" A quell'affermazione mi misi a ridere sguaiatamente.
"Stai scherzando vero? Ma lo sai con chi stai parlando? Non ti sei mai chiesto come mai tutta la scuola ha paura di me? Io mi informerei prima di formulare certe frasi. Tu non lo sai quello di cui io sono capace." Pronunciai le parole con un tono fra il sarcastico e il minaccioso e potei giurare di vedere un brivido corrergli per la schiena. Meglio così, era meglio sapesse chi comanda in questa scuola. Ero sempre stato al di sopra degli altri, prima con il mio fare da coglione, col mio scherzare e divertire la gente avevo ottenuto la fama e il rispetto di tutti, successivamente con la paura, metodo diverso ma altrettanto efficace. Dopo l'accaduto di Alby non c'era alcuna possibilità che restassi popolare a meno che non li spaventassi più di quello che erano già. Come dicono in Gossip Girl: non puoi costringere la gente ad amarti, ma puoi fare in modo che ti tema. I produttori di quel telefilm sono dei fottuti geni. Finora non mi era ancora capitato qualcuno che volesse mettersi contro di me. Potrebbe quasi essere divertente, ma una cosa è sicura, non gli permetterò di prendere il mio posto all'interno della scuola e soprattutto non gli permetterò di prendere il mio Tommy. Se lo poteva scordare. Se qualcuno sarebbe andato a fondo, quello di sicuro non sarei stato io.
"Non mi interessa di cosa puoi essere capace." Mimò delle virgolette con le mani. "Mi sono bastate poche parole per sbarazzarmi di minho, non ci vorrà molto di più per sbarazzarmi di un altro pezzente. Io non ho paura di te." Diedi uno strattone liberando finalmente la mia camicia dalla presa di Zart. "Forse dovresti cominciare ad averne." Mi allontanai dirigendomi verso la porta, nel farlo vidi il suo cellulare sul mobile, lo feci cadere 'accidentalmente' e cadendo sul pavimento vidi che lo schermo si era rotto. "Ops, mi dispiace tanto! Non l'ho fatto apposta!" Dissi ironicamente e per accentuare la cosa mi portai anche una mano al cuore.
"Resterei ad aiutarti a provare ad aggiustarlo, ma devo andare a scoparmi newt. Perché io posso farlo." E con quest'ultima frase uscii definitivamente dalla stanza.
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stanza 258 || newtmas edition
Romance"isaac... newton isaac» Guardai la segretaria cercare il mio nome nel lungo elenco di fogli che aveva. "isaac, isaac, isaac... Ah eccolo! Stanza 258, sei in camera con un certo thomas edison" Presi le chiavi che mi offriva e le rivolsi uno dei miei...