(21) infatti non lo sono

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Lo afferrai per un polso prima che riuscisse a uscire e richiusi la porta che era riuscito ad aprire.

"Eh no bello, questa volta non te ne vai lasciandomi trentamila complessi mentali su cosa avrei dovuto fare, su cosa dovevo dire, su come avrei dovuto comportarmi, su cosa pensi te! Questa volta voglio delle spiegazioni!"

"Io... non ho niente da dirti." Sollevai un sopracciglio.

"Stai scherzando, vero? Secondo te è normale prendere uno dal corridoio, trascinarlo a forza in uno sgabuzzino e baciarlo? E ti dico fin da subito che negare sarebbe piuttosto inutile."

"Beh non mi sembra che ti sia dispiaciuto e che tu mi abbia subito respinto con forza." Ovviamente passava al contrattacco e sempre ovviamente funzionò alla grande. Ringraziai gli dei del cielo che il magazzino fosse buio e che non potesse vedere le mie guance diventare più rosse di un pomodoro, perché ovviamente aveva ragione.

"Non... non stavamo parlando di questo!"

"E di cosa stavamo parlando?" Cercava di farmi perdere il filo?

"tommy non sono né arrabbiato né qualsiasi altra cosa tu pensi, voglio solo sapere perché l'hai fatto."

Silenzio. Un assordante silenzio è tutto quello che sopraggiunse alle mie orecchie, mentre gli occhi di Thomas erano impegnati a studiare con interesse uno spazzolone alle mie spalle.

"tommy?"

"Non sono gay." Il suo era un bisbiglio e a malapena lo sentii.

"Cosa?"

"Ho detto che non sono gay, quindi non devi farti strane idee." Alzai occhi e braccia al cielo esasperato.

"Già, neanche io, per questo stavo baciando un ragazzo nello sgabuzzino dei bidelli cinque minuti fa!"

"Ti ho detto di non farti strane idee! Comunque se non sbaglio anche tu poco fa con gli altri mi hai detto di non essere gay." Mi rabbuiai all'istante.

"Infatti non lo sono." Lui si mise a ridere.

"Ma come? Non eri tu quello che cinque minuti fa stava baciando un ragazzo nello sgabuzzino dei bidelli?"

"Touché." Sorrise e si voltò col pensiero di uscire da lì, ma io non potevo lasciarlo andare così.

"Matti non mi hai ancora risposto." Lui si girò e mi fissò dritto negli occhi.

"Adesso te la faccio io una domanda newton, perché hai risposto al bacio?"

Questa volta fui io a starmene in silenzio e a spostare il mio sguardo dal suo.

Cosa avrei dovuto rispondergli? Che ero follemente innamorato di lui e che quindi mi aveva fatto solo piacere quel bacio e che non potevo perdere l'occasione perché sognavo le sue labbra ogni notte?

"Esattamente, come immaginavo."

"Quindi cosa siamo tommy? Due ragazzi etero che si baciano di nascosto negli sgabuzzini?" Non saprò mai dove avevo trovato il coraggio di pronunciare quelle parole. Mi scrutò un attimo prima di rispondere.

"Qualcosa del genere." Questa volta aprì veramente la porta.

"Ultimissima cosa Tommy." Lui si girò appena tenendo la mano sulla maniglia. "Non ho dimenticato quello che hai detto prima di baciarmi." Lui strinse le labbra e uscì definitivamente da lì. Quando lo imitai pochi secondi dopo, il corridoio era già deserto e lui era sparito.

Come sempre la mia conversazione aveva portato pochissime risposte e tante, tante nuove domande. Questa volta mi ero ripromesso di non lasciarlo andare senza prima delle risposte, ma non era andata proprio come aveva previsto.

stanza 258 || newtmas edition Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora