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-Avete fatto arrabbiare molto tuo padre con la vostra bravata,che non è stata nemmeno la prima se ti ricordi bene.
Tuo padre è giunto alla conclusione che sei tu a proporre queste stupidaggini,trascinandolo sulla brutta strada; mi dispiace ammetterlo Carol ma,questa volta sono totalmente d'accordo con lui,almeno in parte.
Tuo padre ha preso una decisione,secondo me in uno scatto d'ira,ma adesso non possiamo tornare indietro.-
Mia madre prende fiato e apre la porta uscendo,non prima di lanciarmi il colpo che sarà quello decisivo per me.

-Accettalo o meno,ma tuo padre ha fatto trasferire tuo fratello in un collegio,in Svizzera. Non voleva che avesse più contatti con te.-

Mi si spezzano le gambe e crollo in ginocchio sul pavimento del salotto mentre calde lacrime scorrono a dirotto sul mio viso.

È stata una codarda,aveva paura di assistere al mio dolore e vedere il mio crollo.

Mamma sei stata una codarda.

Ma posso anche non fargliene una colpa,perché chi resterebbe a vedere la propria figlia crollare a causa di una situazione di cui sai di non aver voce in capitolo? Ve lo dico io,nessuno.

E questo l'ho capito quando avevo 11 anni,quando papà mi ha detto in faccia che finché non sarei stata sposata non avrei fatto nulla,confermandomi che non avrei vissuto un'adolescenza piena di esperienze,come tutti,la mamma si era limitata a guardare dall'angolo della cucina,senza dire nulla.

E poi non so quanto tempo passa,forse un minuto,un'ora,due ore; so solo che sono stremata e scossa da singhiozzi quando Christopher si inginocchia alla mia altezza preoccupato.

-Cosa cazzo è successo?-
Forse senza neanche pensare che potrebbe essere la mia condanna mi aggrappo ai suoi fianchi mentre affondo la testa nell'incavo del suo collo,senza degnarlo di una risposta.

Mi accarezza la testa mentre prende un grosso respiro.

-Carol,vuoi spiegarmi cos'è successo? Se è per il matrimonio che hanno anticipato non vedo cosa c'è da disperarsi,sarebbe arrivato lo stesso.-

Prendo un grosso respiro per placare momentaneamente i singhiozzi.

-Non è per quello Christopher,mio padre...-
Non riesco finire che vengo di nuovo travolta dai singhiozzi.
La sua presa si fa più forte sulla mia schiena.

-Cosa cavolo ti ha fatto quel bastardo? Lo uccido!-

-No Christopher. Non ha fatto nulla a me,almeno in parte.
Ha mandato mio fratello in Svizzera.-

Christopher capisce la situazione,capisce me;
si limita ad abbracciarmi mentre sfogo le mie lacrime sulla sua camicia.

È la prima persona a capirmi,oltre a mio fratello.

Le prime braccia sconosciute in cui mi sento bene.

𝖘𝖈𝖆𝖗𝖘 - 𝖒𝖆𝖋𝖎𝖆 𝖗𝖔𝖒𝖆𝖓𝖈𝖊Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora