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Dopo l'incontro con il padre di Carol, mi dirigo verso casa con un misto di tensione e determinazione. I suoi avvertimenti risuonano nella mia testa, ma non posso permettere che le sue minacce influenzino le mie decisioni anche perché lui è un can che abbaia ma non morde, lo sappiamo tutti che nessuno oserebbe mettersi contro di me.

Pur essendo giovane ho un vasto potere in mano, questo dovuto al fatto che mi sono messo a lavoro già in tenera età, costruendo da zero tutto ciò che mi circonda ora.

Quando arrivo a casa, l'atmosfera è densa di un silenzio pesante e niente lo spezza per il resto della giornata.
Carol e io ci siamo evitati per tutto il pomeriggio. Lei è rimasta chiusa nella sua stanza, io ho passato ore nel mio ufficio, cercando di mettere in ordine i miei pensieri.
Le nostre strade si sono incrociate brevemente nel corridoio, ma non ci siamo scambiati nemmeno un cenno. Le tensioni tra di noi sono palpabili.

Finalmente, o forse no, la sera arriva.
Mi siedo al tavolo della cucina, aspettando Carol. Lei arriva poco dopo, con un'espressione risoluta sul volto.
La sua bellezza mi colpisce sempre, anche nei momenti di tensione come questo. I suoi occhi sono fissi su di me, mentre si siede di fronte.

C'è un silenzio imbarazzante mentre ci serviamo da mangiare, il rumore delle posate contro i piatti è l'unico suono nella stanza.

Dopo qualche minuto, Carol rompe il silenzio, la sua voce è ferma ma carica di emozione. "Christopher, dobbiamo parlare."

Annuisco, deponendo le posate. "Sì, dobbiamo."

Lei prende un respiro profondo, cercando le parole giuste. "Perché quella donna sa del nostro matrimonio finto? Chi è lei?"

Il tono della sua voce è accusatorio, e posso sentire la gelosia che traspare dalle sue parole. Prendo un momento per raccogliere i miei pensieri, cercando di rispondere nel modo più calmo possibile.
Io Christopher Alan White che cerco di parlare con calma. C'è da ridere.

"Carol, lei... lei è stata una persona molto importante in un momento difficile della mia vita. Mi ha aiutato quando ne avevo più bisogno."

Carol stringe i pugni, visibilmente irritata. "E io? Perché non puoi confidarti con me? Perché devi cercare aiuto altrove?"

Sento un'ondata di frustrazione crescere dentro di me. "Non è così semplice, Carol. Non è una questione di fiducia. Ci sono cose che sono successe prima che tu entrassi nella mia vita, cose complicate."

Lei scuote la testa. "Non mi interessa quanto siano complicate. Sono tua moglie, anche se per finta e merito di sapere tutto. Perché come tu non vuoi essere "umiliato " anch'io non voglio essere presa per il culo da una sgualdrina qualsiasi!"

La sua voce si alza, diventando più stridula. "Non capisci che mi ferisce sapere che un'altra donna sa di più su di te di quanto io non sappia? E che venga pure a rinfacciarmelo? Che lei abbia avuto un posto nella tua vita che io non avrò mai?!"

Sento la mia pazienza vacillare. "Carol, non è questo il punto. Non si tratta di chi sa cosa, ma di quello che è successo."

Ma lei non mi ascolta, accecata da quella che ora reputo solo gelosia. "Sei un ipocrita, un bugiardo! Chi è quella sgualdrina per meritare la tua confidenza?"

Le sue parole mi colpiscono come schiaffi. Non posso sopportare di vederla mancarmi di rispetto così, ancora.
Mi alzo di scatto e mi avvicino a lei, le prendo il viso tra le mani, costringendola a guardarmi negli occhi. "Carol, basta."

Lei cerca di allontanarsi, ma non la lascio andare. I nostri sguardi si incrociano, pieni di dolore e confusione.

Senza pensarci, la bacio. È un bacio feroce, carico di emozioni represse. Sento la sua resistenza cedere sotto la mia insistenza. Le sue labbra si schiudono contro le mie, e in quel momento, tutto il resto scompare.

La trascino verso di me, le nostre mani frenetiche cercano contatto. La sento tremare, ma non è di paura. È desiderio, è bisogno. La sollevo e la porto in camera da letto, i nostri corpi incollati l'uno all'altro. La stendo sul letto con delicatezza, ma senza mai rompere il bacio.

Le nostre mani esplorano i corpi, togliendosi i vestiti in una fretta disperata. Carol è bellissima, il suo corpo perfetto si offre a me senza riserve. La mia mente è annebbiata dal desiderio, e ogni pensiero razionale svanisce. Non c'è altro che lei, in questo momento.

Quando finalmente siamo nudi, la guardo negli occhi. "Sei sicura?" le chiedo, la mia voce un sussurro roco.

Lei annuisce, i suoi occhi pieni di una fiducia che mi spezza il cuore. "Sì, Christopher. Voglio te."

La sensazione di unirci in questo modo è indescrivibile, un mix di dolcezza e intensità che mi fa sentire vivo come mai prima d'ora.

La sua verginità è un dono prezioso che mi pento di aver scartato e ignorato giorni fa. La sua innocenza, la sua fiducia, tutto mi appartiene ora. Il nostro fare l'amore è un crescendo di emozioni, un'esplosione di sensazioni che culmina in un momento di pura estasi.

Mi lascio cadere accanto a lei, tenendola stretta tra le braccia.
Le bacio la fronte, sentendo una pace che non avevo mai provato prima.

Rimaniamo così, abbracciati, per quello che sembra un'eternità. Non c'è bisogno di parlare, non ora. Le nostre menti e i nostri cuori sono allineati.

Ma questa possiamo solo definirla "la quiete prima della tempesta".

Spazio autrice:
Ciao ragazzi! Scusate per la lunga assenza !❤️

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 22 ⏰

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𝖘𝖈𝖆𝖗𝖘 - 𝖒𝖆𝖋𝖎𝖆 𝖗𝖔𝖒𝖆𝖓𝖈𝖊Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora