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Il sole del giorno dopo entra nella mia camera attraverso le tende, ma il calore e la luce non riescono a scaldare il gelo che ho dentro. La notte è stata un tormento, dopo aver passato ore su quel tappeto a piangere e a chiedermi cosa avessi fatto a Dio per meritarmi un destino del genere mi sono fatta forza e sono andata sopra, addormentandomi in poco tempo, il ricordo degli eventi di ieri sera però mi pesa come un macigno.

Mi sveglio con una sensazione di profondo disagio e ansia, sapendo che dovrò affrontare Christopher.
Mi sento sfibrata e delusa, e non ho la minima voglia di ascoltare le sue scuse o di vedere il suo volto.

Scendo le scale lentamente, cercando di mantenere una certa calma e di non mostrare la mia angoscia. Decido di prepararmi un caffè e di ignorare il fatto che Christopher potrebbe essere già in casa. Voglio solo un po' di pace e normalità, anche se so che è difficile trovarle.

Quando entro in cucina, vedo Christopher seduto al tavolo, con un'espressione che varia tra il rimorso e la frustrazione. Mi guarda con occhi imploranti mentre io cerco di evitare il suo sguardo. Mi limito a preparare il caffè, senza dire una parola.

"Carol, per favore," inizia lui, cercando di rompere il silenzio. "Voglio scusarmi per quello che è successo ieri sera. Non avrei dovuto comportarmi così."

Le sue parole mi arrivano come un'eco lontana. Non riesco a guardarlo, e la mia mente è occupata da pensieri di autodifesa e di protezione. Non posso dimenticare la violenza e l'umiliazione che ho subito ieri notte.

"Non voglio parlare con te," dico finalmente, con voce decisa ma tremante. "Non oggi."

Lui sembra sorpreso, ma tenta di avvicinarsi. "Carol, ascolta, ti prego. Ho sbagliato, e non volevo ferirti."

Mi irrigidisco, e il mio cuore batte forte per la rabbia e la delusione. "Non posso ascoltare le tue scuse ora. Voglio solo stare da sola."

Mi allontano e vado verso il soggiorno, cercando di mantenere una certa distanza. Christopher mi segue a breve distanza, ma non riesco a guardarlo. Il suo tentativo di approccio mi sembra intrusivo e insopportabile.

"Carol, non puoi semplicemente ignorare quello che è successo," dice, il tono implorante. "Ho bisogno di sapere come possiamo risolvere questo."

"Non possiamo risolvere nulla se continui a ignorare quanto mi hai ferito," rispondo, mentre mi siedo su un divano e mi stringo le ginocchia al petto. "Non posso affrontare tutto questo questo ora."

Lui si ferma a una certa distanza, con un'espressione di impotenza e frustrazione. "Mi dispiace davvero, Carol. Voglio solo sistemare le cose tra di noi."

Il suo sforzo per cercare di scusarsi mi sembra sincero, ma le sue parole non possono cancellare ciò che ho vissuto. Ho bisogno di tempo e di spazio per guarire e per capire cosa fare dopo.

"Per favore, dammi spazio," dico infine, con fermezza. "Non sono pronta a perdonarti e non solo per quello che hai fatto ieri, ma per tutto. Partendo dal fatto che mi hai illusa trattandomi benissimo per poi sparire e tornare solo il giorno del matrimonio, peggio di prima. Non posso proprio parlare con te in questo momento."

Con queste parole, mi alzo e mi allontano ulteriormente. Il bisogno di essere lontana da lui è impellente, e sento il desiderio di cercare un posto dove poter riflettere e recuperare un po' di serenità.

Durante la giornata, cerco di evitare ogni incontro con lui, rifugiandomi nella mia solitudine.
Dopo pranzo, mentre Christopher si chiude nel suo ufficio, io salgo nella mia stanza e dopo essermi messa un paio di jeans chiari e una felpa bianca, decido di uscire per una passeggiata, senza una meta precisa, cercando di schiarirmi le idee e di trovare un po' di pace interiore. La mia mente è affollata di pensieri e domande sul futuro, ma una cosa è certa: non posso e non voglio continuare così.

Camminare per le strade della città mi offre una tregua dal mio tumulto interiore, anche se il dolore e la confusione non abbandonano completamente la mia mente.

Mentre passeggio senza meta precisa, mi ritrovo davanti alla casa di Marta, o Tatta come la vogliamo chiamare. Non l'ho vista dal giorno del matrimonio e un'ondata di nostalgia mi spinge a suonare il campanello, cercando conforto in qualcuno che mi ha sempre voluto bene.

Dopo pochi istanti, Marta apre la porta con un sorriso caloroso che sembra quasi una coccola visiva in mezzo al freddo che mi avvolge. I suoi occhi si riempiono di sorpresa e preoccupazione quando mi vede.

"Carol! Che sorpresa vederti," dice, abbracciandomi con affetto. "Vieni dentro, è tanto che non ti vedo. Che cosa succede? Sembri così provata."

Entra in casa e mi sistemano nel soggiorno, un ambiente familiare e rassicurante. Marta mi offre una tazza di tè caldo, che accetto con gratitudine, mentre suo marito, Roberto, si unisce a noi. Anche Roberto mi saluta con una gentilezza che mi fa sentire un po' più a casa.

Dopo aver scambiato alcuni convenevoli, comincio a raccontare loro, tra una lacrima e l'altra, dei problemi che sto affrontando con Christopher. Racconto della notte in discoteca, della violenza e della distanza che sembra crescere tra di noi.

Marta ascolta attentamente, mentre Roberto si limita a guardare in silenzio, mostrando la sua preoccupazione. Quando termino, Marta prende un respiro profondo e mi guarda con una comprensione materna, quella che mi è sempre mancata da mia madre.

"Carol, sono così dispiaciuta per quello che stai passando," dice con dolcezza. "Vivo con il cuore spezzato a sapere che stai soffrendo così."

Roberto si avvicina, intervenendo con calma e saggezza. "Vedi, Carol, so che la situazione è difficile e dolorosa, e capisco quanto possa essere frustrante sentirsi intrappolata in un matrimonio forzato. Ma, anche se non puoi cambiare le circostanze immediatamente, puoi comunque trovare modi per affrontare questa realtà con dignità."

Mi guardo negli occhi, cercando di capire come possa applicare i suoi consigli. "Ma come posso affrontare tutto questo? Christopher non sembra disposto a cambiare e io mi sento sempre più sola."

Roberto annuisce, riflettendo. "A volte, quando non possiamo cambiare la situazione esterna, dobbiamo concentrarci su come gestiamo noi stessi. Cerca di trovare delle vie per prenderti cura di te stessa, come hai fatto oggi venendo da noi. Prenditi del tempo per riflettere e per costruire la tua forza interiore."

Marta aggiunge: "Potresti anche considerare di dedicarti a qualcosa che ti faccia sentire realizzata, magari riprendere un hobby o un interesse che avevi messo da parte. È importante che tu non ti perda in questa situazione. Devi rimanere fedele a te stessa."
Questo mi fa solo pensare al mio sogno di diventare insegnante e che avevo scartato.

Sento una certa gratitudine per i loro consigli e il loro sostegno. Sebbene non ci siano risposte facili o soluzioni rapide, le loro parole mi danno una nuova prospettiva. Devo trovare la forza di affrontare la situazione con un certo grado di autonomia e dignità, nonostante le circostanze avverse.

"Grazie, Marta,Roberto." dico con sincerità. "Le vostre parole mi sono di grande aiuto. Cercherò di seguire i vostri consigli e di trovare la forza di cui ho bisogno."

Marta mi sorride dolcemente e mi abbraccia di nuovo. "Siamo sempre qui per te, Karol. Non dimenticare mai che ci sono persone che ti vogliono bene e che sono pronte ad aiutarti."
Come lo era mia fratello, il mio giacomo.

Con un sentimento di conforto e determinazione, mi alzo per andare via, dopo aver salutato, promettendo a me stessa di non lasciarmi sopraffare dalla situazione. Sebbene il futuro rimanga incerto, sento di avere un po' più di forza per affrontarlo, grazie al supporto di chi mi è vicino.

Spazio autrice:

So che oggi non avrei dovuto aggiornare, ma non ho resistito🫠
Lasciate una stellina se vi è piaciuto il capitolo❤️

𝖘𝖈𝖆𝖗𝖘 - 𝖒𝖆𝖋𝖎𝖆 𝖗𝖔𝖒𝖆𝖓𝖈𝖊Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora