Mi sveglio con un senso di vuoto che mi attanaglia lo stomaco. Non ho bisogno di aprire gli occhi per sapere che sono sola. La freddezza del lenzuolo accanto a me è una conferma crudele di ciò che ho vissuto la notte precedente.
La luce del mattino filtra attraverso le tende pesanti, disegnando ombre intricate sul pavimento. Mi giro lentamente nel letto, guardando il soffitto, cercando di mettere ordine nei miei pensieri. Mi sembra di vivere in un incubo da cui non riesco a svegliarmi.
Il mio matrimonio non era stato altro che una transazione, un accordo tra lui e la mia famiglia, che mi aveva usato soltanto come pedina per consolidare il suo potere.Non avrei mai amato Christopher e sapevo che neanche lui lo avrebbe mai fatto.
Ma mai avrei pensato che potesse rifiutarsi di passare la prima notte di nozze con me. I modi freddi con cui si era espresso. Aveva lasciato la stanza senza nemmeno guardarmi, come se fossi stata un oggetto insignificante.Sento una fitta al cuore e le lacrime iniziano a scorrere silenziosamente sul mio viso. Avrei voluto urlare, sfogare la rabbia e la frustrazione che mi divoravano dall'interno, ma il mio orgoglio mi impediva di farlo. Non avrei dato a nessuno la soddisfazione di vedermi crollare.
Mi alzo lentamente dal letto, sentendo il freddo del pavimento sotto i piedi nudi. Mi avvicino allo specchio e mi guardo. I miei occhi sono rossi e gonfi, e il mio viso pallido e stanco. Non riconosco la ragazza che mi guarda. Dove era finita la Karol forte e determinata? Quella che non si sarebbe mai piegata alle volontà altrui?
Mi passo una mano tra i capelli, cercando di riprendermi. Non posso permettermi di crollare. Non ora. Devo trovare un modo per uscire da questa situazione, per riprendere in mano la mia vita. Christopher poteva rifiutarsi di essere mio marito, ma non poteva togliermi la mia dignità.
Decido di fare una doccia, sperando che l'acqua calda potesse lavare via almeno un po' della mia tristezza. Mentre l'acqua scorre sul mio corpo, cerco di pensare a un piano. Non posso continuare a vivere così. Avrei dovuto affrontare Christopher, capire cosa voleva davvero da me e trovare una stabilità pure qui.
Quando esco dal bagno, mi sento leggermente meglio. Mi vesto in modo casalingo, scegliendo un pantaloncino culotte e una canottiera. Non avrei permesso a nessuno di vedermi debole. Non avrei permesso a questo matrimonio forzato di distruggermi.
Scendo le scale con determinazione, pronta ad affrontare la nuova giornata. Ma una volta arrivata in cucina, la realtà mi colpisce come un pugno nello stomaco. Christopher è qui, seduto al tavolo, con un'espressione impenetrabile sul viso. I suoi occhi freddi mi fissano, e per un momento mi sento nuovamente sopraffatta.
"Buongiorno," mi dice con voce piatta, senza alcuna traccia di calore.
"Buongiorno," rispondo, cercando di mantenere un tono neutro. Non gli darò la soddisfazione di vedere quanto mi ha ferito.
Ci sediamo in silenzio, ognuno perso nei propri pensieri. So che devo parlare, affrontarlo, ma le parole continuano a morirmi in gola.
parole sembravano bloccate in gola.
Finalmente, però, prendo un respiro profondo e decido di rompere il silenzio."Christopher, dobbiamo parlare," dico, cercando di mantenere la voce ferma.
Lui alza lo sguardo verso di me, i suoi occhi impenetrabili. "Di cosa vuoi parlare?" Chiede con indifferenza.
"Di noi. Di questo matrimonio. Non voglio continuare questo matrimonio con te che mi manchi di rispetto, non mi consideri e non voglio vivere una vita nella quale devo odiarti e tu devi fare lo stesso con me, almeno avere un rapporto civile." rispondo, cercando di mascherare l'agitazione che sento dentro.
Lui sospira, scuotendo leggermente la testa. "Carol, non ho tempo per queste discussioni inutili," dice, alzandosi dal tavolo. "Ho molti impegni da seguire."
"Impegni?" ripeto incredula. Ma mi sta prendendo in giro? "Non c'è niente di più importante di questo! Non possiamo vivere come due estranei sotto lo stesso tetto. Dobbiamo trovare una soluzione."
Lui fa un gesto di esasperazione con la mano, avviandosi verso la porta. "Non voglio discutere di questo adesso. Non cambierà nulla."
La cosa che mi fa più innervosire e che dovrei essere io quella esasperata in questo momento."Non cambierà nulla perché tu ti rifiuti di ascoltarmi!" esclamo, alzandomi anch'io. "Non possiamo semplicemente ignorare quello che sta succedendo."
Christopher si ferma sulla soglia, voltandosi appena. "Ignorarlo è esattamente quello che intendo fare. Questo matrimonio è solo un accordo per me, sto rivendicando quello che quell'incompetente di tuo padre non è riuscito a darmi. Non mi aspetto né voglio altro." E con queste parole, esce dalla stanza, lasciandomi sola con la mia frustrazione.
Le lacrime che avevo trattenuto cominciano a scorrere nuovamente. Mi sento sopraffatta e impotente. Ogni tentativo di comunicare con lui sembra destinato a fallire. Mi guardo intorno, la cucina sembra improvvisamente fredda e ostile, rispecchiando perfettamente il gelo che Christopher ha lasciato dietro di sé.
Mi siedo al tavolo, la testa tra le mani, cercando di trovare una soluzione. Non posso continuare così, ma ogni tentativo di dialogo sembra inutile. Devo trovare un modo per andare avanti, per proteggere la mia dignità e il mio cuore, anche se lui si rifiuta di ascoltarmi.
Con una nuova determinazione, mi alzo e decido che cercherò un modo per rendere la mia vita più sopportabile, indipendentemente da Christopher. Non avrei permesso a lui o a questo matrimonio forzato di spezzarmi. Sono più forte di così, devo esserlo, per me stessa, per Giacomo.
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𝖘𝖈𝖆𝖗𝖘 - 𝖒𝖆𝖋𝖎𝖆 𝖗𝖔𝖒𝖆𝖓𝖈𝖊
RomanceIn un mondo in cui le donne non hanno il diritto alla parola,in cui le donne non possono esprimere sé stesse o semplicemente farsi un giro al parco senza essere seguite da un'intera scorta di guardie, Carol Mary Lacroix cercherà di essere un'eccezio...