Moth To A Flame

Guerra persa

ormai erano passate settimane da quel pomeriggio che imbarazzò jisung e ciò causò un leggero distacco da parte sua.

perché?

perché quell'intera situazione con minho lo stava confondendo e mai si era sentito così tanto confuso come in quel periodo.

aveva deciso di non parlargli molto, solo quelle volte che andava in fumetteria poiché doveva pur sempre salutarlo, e ai messaggi in caso gli scrivesse, ma finiva subito la conversazione.
Ovviamente questa cosa non passò inosservata a minho, però non fece nulla. Non era un people pleaser, se jisung non voleva parlargli non l'avrebbe sicuramente costretto a farlo.

ma non voleva starsene con le mani in mano, voleva pur sempre divertirsi.

minho-hyung

jisung, posso chiederti un consiglio?

va bene

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quale outfit è migliore? Ho un appuntamento stasera

un appuntamento?

che c'è non posso avere appuntamenti?

fai quel che vuoi, non me ne frega in realtà
comunque il secondo

grazie piccolo

jisung posò il telefono tornando a giocare, anche se una sensazione fastidiosa tormentava il suo stomaco, e cercò anche di ignorarla, ma nulla da fare.

sospirò e mise, nuovamente, in pausa il gioco per poi riprendere il telefono e scorrere sulla rubrica dei contatti, decidendo chi chiamare. Aveva bisogno di parlare a qualcuno di minho, sfogarsi di quell'intera situazione che lo stava mandando lentamente fuori di testa.

ma chi contattare tra i suoi amici? 

escluse immediatamente felix, avrebbe sicuramente peggiorato la situazione per quanto ama i drama e sicuramente non avrebbe chiarito i dubbi del ragazzo.
A catena escluse anche hyunjin, per quanto era drammatico avrebbe esagerato con l'intera storia, confondendo la situazione.
L'unica soluzione era seungmin a quel punto, era l'unico in quel gruppetto che ragionava razionalmente.

e così premette sul contatto, facendo partire la chiamata. Dopo qualche squillo sentì la voce dell'amico dall'altra parte della linea, sembrava essere per strada a causa del leggero rumorio che si sentiva in sottofondo.

''hey jiji che succede?''

il ragazzo spense nel frattempo la console, mettendo a posto il controller attaccandolo al cavo del caricatore, per poi sedersi sul letto tirando un lieve sospiro.

''sei occupato? Vorrei parlarti di una questione da vicino, se sei libero.''

''vengo subito.''

e dopo quella affermazione da parte dell'altro i due si salutarono ponendo fine a quella chiamata. Jisung era davvero felice di avere amici su cui poter contare, senza paura di essere giudicato o altro. Si conoscevano dal primo anno quindi c'era molta intesa ed inoltre sapevano quasi tutto l'uno dell'altro.

aspettò svariati minuti per l'arrivo del ragazzo e decise di passare il tempo riordinando leggermente la sua camera che sembrava una pattumiera messa in una stanza. C'erano vestiti sparsi ovunque assieme a varie cartacce di merendine e non.