One Of The Girls

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jisung osservava il telefono tra le proprie mani, lanciando alcune occhiate al bigliettino sulla scrivania che sembrava quasi chiamarlo.

non sapeva se effettivamente scrivere al ragazzo o meno, nei film che vedeva o nelle storie che sentiva nei corridoi della scuola quando qualcuno dava il proprio numero a qualcuno poteva significare solo una cosa.

ma alla fine cosa c'era di male? Minho sembrava una brava persona e magari si era solamente preoccupato per il minore, alla fine era scomparso per due settimane quindi, insomma, non si poteva mai sapere.

Dopo aver contemplato per abbastanza il telefono decise di sbloccarlo, aprendo così la rubrica dei suoi contatti.
Beh dai, aveva pochi contatti, uno in più non gli avrebbe fatto male.

premette sul ''+'' ed iniziò a trascrivere i numeretti, controllando con attenzione che non sbagliasse e dopo essersi accertato che fosse tutto giusto lo salvò, andando subito dopo sulla chat.

stavolta contemplò per svariati minuti la chat, pensando a cosa scrivere. Insomma non poteva sicuramente scrivergli un ''hey'' completamente a caso... oppure ci stava pensando troppo?

si passò una mano tra i capelli castani tirando qualche ciocca dall'esasperazione, forse si stava creando troppi problemi su una questione così futile e stupida, alla fine se il maggiore gli aveva dato il numero significava che volesse parlargli, sicuramente non gli sarebbe importato su come il minore iniziasse la conversazione.

Minho-hyung

hey minho hyung, sono jisung, il ragazzo della fumetteria :]
16:05

lo schermo del telefono di minho si accese improvvisamente, attirando la sua attenzione mentre riordinava il bancone che a detta sua era una discarica a causa di tutto il disordine.
Decise di lasciar perdere e continuare a sistemare, altrimenti si sarebbe solamente distratto e non avrebbe finito il suo attuale lavoro.

ma perché minho si trovava lì? E chi era soprattutto?

minho era un ragazzo ordinario, grande amico di chan, il ragazzo che precedentemente si era trovato lì. Aveva 25 anni e, sorprendentemente, non era amante dei fumetti.
A detta sua erano cose da ''marmocchi'', ma alla fine non giudicava chi li leggeva. Preferiva piuttosto i libri, quelli scritti bene chiariamoci, i grandi classici, specialmente qualcosa riguardante il genere thriller.

Amava i thriller, se non avesse deciso di abbandonare gli studi probabilmente avrebbe scelto una facoltà di criminologia, diventare un investigatore era uno dei suoi tanti sogni adolescenziali.

ma ormai si ritrovava di fronte alla realtà, e doveva accettarla. Alla fine non gli dispiaceva quel lavoro, aveva un potenziale e, in fin dei conti, era meglio di nulla.

Perché aveva dato il proprio numero a jisung?

Beh a questa domanda non posso rispondervi poiché non conosco nemmeno io la risposta.
Oppure la conosco ma semplicemente voglio tenervi sulle spine così che possiate continuare a leggere questa storia?

Perso tra i propri pensieri, minho finì finalmente di pulire quel bancone, concedendosi così una piccola pausa. Si sedette sulla sedia girevole, prendendo il telefono che sbloccò controllando finalmente le varie notifiche che gli erano arrivate. Una in particolare attirò la sua attenzione e lo fece anche sogghignare.

Premette sulla chat mordicchiandosi il pollice tra le proprie labbra, rileggendo attentamente il messaggio che gli aveva mandato il minore svariati minuti fa.

(vi avviso che questa parte sarà interamente una chat)

jisung

hey jisung, mi fa piacere vedere che mi hai scritto

Moth To A FlameDove le storie prendono vita. Scoprilo ora