Midnight Love

379 30 32
                                    

il giorno dopo jisung si svegliò a causa di vari rumori che sentì provenire dalla cucina, che era praticamente attaccata al salotto dove il minore stava dormendo poco prima.

aprì gli occhi anche se con fatica e si guardò attorno parecchio confuso, non riconoscendo minimamente l'ambiente in cui si trovasse in quel momento. Sicuramente non era la casa dei suoi amici.

per un momento l'ansia lo assalì, e se fosse stato rapito?

ma la sua ansia cessò quando vide la figura familiare di minho in cucina, intento a cucinare la colazione. Un profumo dolce proveniva dai fornelli, il che fece brontolare lo stomaco al minore.

prese il telefono per controllare l'orario e notò fossero le nove del mattino, ma notò anche vari messaggi e chiamate perse da parte dei suoi amici, preoccupati per la sua scomparsa improvvisa.

si alzò silenziosamente dal divano per allontanarsi dal salotto, mentre faceva partire la chiamata con uno dei suoi amici: seungmin, ovviamente.

''giorno jisung, spero tu abbia un buon motivo per chiamarmi alle nove di mattina di domenica.''

la sua voce era impastata dal sonno, chiaro segno che stesse dormendo prima che il ragazzo lo chiamasse.

''uhm... volevo scusarmi per essere scomparso ieri sera... mi trovo a cas-''

''sisi lo so, minho ieri sera ha risposto al telefono e mi ha spiegato tutto, ho detto agli altri che sei dovuto tornare a casa per un'emergenza.''

jisung sospirò di sollievo, sbriciando successivamente verso la cucina per vedere a che punto fosse il maggiore con ciò che stava preparando.

''dovresti raccontare di minho anche agli altri, lo sai vero?''

il ragazzo si mordicchiò il labbro, puntando lo sguardo sul pavimento. Aveva ragione, avrebbe dovuto farlo, ma non sapeva nemmeno come farlo e da dove iniziare.

''tranquillo lo farò, ora torna a dormire.''

e dopo ciò la loro chiamata terminò e il minore tornò in salotto, stiracchiandosi dopo aver poggiato il telefono sul tavolino.
Minho si girò sentendo dei rumori e sorrise nel vedere il ragazzo sveglio, mentre poggiava due piatti con dei pancakes sopra.

''buongiorno principessa, hai dormito bene?''

jisung si girò verso la fonte di voce e sorrise, annuendo successivamente. Raggiunse l'altro in cucina, sedendosi a tavola e i suoi occhi brillarono alla visione dei pancakes.

iniziò subito a mangiare, il suo stomaco brontolava da quando si era svegliato dopotutto, e fece dei mugolii di piacere per quanto fosse buona quella colazione, gesto che minho trovò adorabile.

''scusa per il disturbo hyung, ti avevo fatto arrabbiare e mi hai pure ospitato in casa tua e ora hai anche preparato la colazione anche per me.''

minho ridacchiò e scosse la testa mentre mandava giù un boccone prima di parlare.

''in realtà non faccio mai colazione ma sapevo avresti avuto fame quindi ecco qua.''

jisung arrossì lievemente; ciò significava che aveva preparato la colazione solo perché c'era il minore, era un gesto davvero grande dal punto di vista del ragazzo.

''spero tu non abbia preso freddo. Volevo metterti il pigiama ma ti avrei toccato senza il tuo consenso.''

tu puoi toccarmi sempre.

avrebbe voluto dirglielo, ma sicuramente erano i residui dell'alcol della sera precedente ad avergli fatto pensare quella cosa.

''non ti preoccupare, ho dormito davvero bene.''

i due continuarono a mangiare e a chiacchierare, jisung finì per raccontare della serata precedente, o meglio di quello che si ricordava prima che bevesse un po' tantino.

purtroppo ciò che gli disse jaechan lo ricordò anche fin troppo bene, ma per fortuna anche la conversazione che ebbe con minho.

''jisungie ora devo andare in fumetteria, vuoi venire con me o preferisci tornare a casa?''

il minore si stava dando una sistemata in bagno, aveva tutti i capelli scompigliati e il trucco colato a causa delle lacrime che aveva versato la sera precedente, mentre il maggiore era affianco a lui a lavarsi il viso e prepararsi per il lavoro.

per un millesimo di secondo la loro figura riflessa allo specchio sembrò quasi una coppia che si preparava ad uscire per un appuntamento.

ok cosa stava passando per la testa di jisung? E perché stava arrossendo solo al pensiero di quella scena?

''tranquillo torno a casa, non mi sembra molto adeguato venire in fumetteria vestito così.''

minho si girò verso di lui e lo squadrò da testa a piedi, come se non lo avesse già visto vestito in quel modo e si lasciò scappare una risatina per poi tornare a guardarsi allo specchio.

''io non vedo nessun problema in realtà, ci sono pur sempre io.''

jisung roteò gli occhi e gli diede un pugnetto sulla spalla per poi uscire dal bagno sperando di riuscire a nascondere l'evidente rossore sul proprio viso, ma prima che potesse farlo venne fermato dalla mano del maggiore che lo prese per il polso, girandolo ed attirandolo verso di sé.

''perché cerchi sempre di nasconderti disperatamente quando arrossisci?''

il minore abbassò lo sguardo sentendo il fiato mancargli per la troppa vicinanza tra i due, cosa che aumentò anche il suo battito cardiaco.

''non è vero, che dici...''

minho ghignò e si avvicinò maggiormente al suo viso, alzandolo con un dito sotto al mento, così da poterlo guardare negli occhi.

''allora guardami negli occhi senza distogliere lo sguardo.''

jisung deglutì e ci provò, nonostante il suo rossore stesse solamente peggiorando in quel momento assieme al suo battito cardiaco che era ormai impazzito.

''come mai arrossisci così tanto, piccolo?''

lo stava facendo apposta? Esatto.

minho amava vedere come il minore si impanicasse così facilmente a causa sua, e non voleva assolutamente lasciarsi sfuggire un'occasione simile. Chi si lascerebbe sfuggire l'occasione di vedere un jisung completamente rosso in viso? A detta di minho, solo uno stupido.

''ma smettila coglione!''

jisung rise ed uscì dal bagno, dopo avergli mostrato un dito medio.

il maggiore rise semplicemente e lasciò l'altro andare, anche se quel dito medio lo avrebbe ripagato prima o poi.

il minore prese le proprie cose per poi salutare il maggiore e lasciare la sua casa, così da dirigersi verso la propria con un grande sorriso in volto.

il suo cuore batteva ancora proprio come prima e ciò lo portò a fare un profondo respiro per calmarsi un minimo.

perché si agitava così tanto attorno al maggiore? Eppure non era un'agitazione negativa, brutta, anzi, era quasi piacevole e non gli dispiaceva affatto.

ma non capiva perché.

era normale? Dubitava fortemente.

nuovamente aveva bisogno di confidarsi con qualcuno, ma gli serviva qualcuno abbastanza dotato di cose simili, e purtroppo seungmin non era il maestro dei sentimenti, era fin troppo razionale per riuscire ad aiutarlo in quel campo.

ma improvvisamente una lampadina si accese nella mente di jisung, come un lampo di genio.

chan.


autore
finalmente entra chan in azione, stavamo tutti aspettando questo momento.
DOMANDA. Vorreste un capitolo +18? 

Moth To A FlameDove le storie prendono vita. Scoprilo ora