bad idea!

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jisung osservava il telefono che aveva tra le proprie mani, indeciso se fare ciò che voleva fare o meno. Il suo dito era indeciso se premere o meno sulla voce ''chiama'' o meno, ma alla fine lo fece, iniziando così una sequenza di squilli che venne interrotta da una voce dall'altra parte della linea.

''hey jisung, da quanto tempo che non ti sentivo!''

il minore si mordicchiò il labbro sorridendo lievemente mentre continuava a passeggiare, calciando qualche sassolino che incontrava lungo il pendio.

''hey chan-hyung, spero di non aver disturbato.''

si poté sentire una risata leggera, ma allo stesso tempo così allegra da mettere di buon umore pure i sassi.

''non disturbi affatto! Dimmi tutto quokka.''

jisung roteò gli occhi a quel nomignolo e si fece sfuggire una risata, per poi guardarsi attorno.

''volevo confidarmi con qualcuno riguardo una cosa e l'unica persona che mi veniva in mente eri, insomma, tu. Preferirei parlarne dal vivo però...''

''va bene, hai avuto la fortuna di contattarmi nel mio giorno libero. Mandami la posizione ed arrivo.''

e così la chiamata finì. Il minore mandò la propria posizione al maggiore e lo aspettò seduto su una panchina.

prima che chan se ne andasse i due erano grandi amici, forse quasi migliori amici. Con il maggiore jisung non aveva timore di parlare di qualsiasi cosa gli passasse per la mente, sapeva di poter essere sincero ed inoltre l'altro dava consigli davvero buoni.

quel periodo era un periodo parecchio particolare per jisung, non aveva mai vissuto situazioni simili e né aveva provato sentimenti così forti che lo rendevano parecchio confuso.

aveva bisogno di un consiglio di chan, sperando potesse aiutarlo un minimo a mettere in ordine la sua testa messa ormai sottosopra.

dopo svariati minuti il maggiore arrivò, facendo sorridere il più piccolo alla sua vista.

jisung si alzò ed abbracciò il più grande, staccandosi dopo poco, rimettendo le mani in tasca e riprendendo a passeggiare, stavolta in compagnia dell'altro, mentre riordinava i pensieri nella propria testa per capire da cosa partire.

''dunque... hai presente il nuovo commesso della fumetteria, minho?''

chan guardò il più basso ed annuì sorridendo.

''certo, è mio amico.''

al minore si ghiacciò quasi il sangue a quell'affermazione. Non si ricordava minimamente se minho glielo avesse detto, ma restò di stucco. Erano amici.

''oh davvero? E ti ha mai parlato mai di me?''

era palesemente imbarazzato a porre quella domanda, ma era parecchio curioso dopotutto. 

''come mai vuoi saperlo? Ti interessa per caso?''

jisung immediatamente alzò lo sguardo per guardare l'amico e spalancò gli occhi, colpendo successivamente la spalla di chan per poi roteare gli occhi.

''ma cosa vai a pensare? Ero solo curioso.''

chan rise scuotendo lievemente la testa e fece finta di credere alle parole del ragazzo, per poi riprendere a parlare.

''beh sì, mi parla quasi sempre di te.''

e per qualche, sì strano esatto, motivo jisung arrossì. Minho parlava quasi sempre di lui? Perché avrebbe dovuto? Forse si lamentava di quanto fosse un rompi coglioni?

''e cosa dice?''

la curiosità era tanta e si poteva ben notare nel suo tono di voce ma anche sul suo viso. Le sopracciglia erano leggermente alzate e gli occhi erano un pochetto spalancati.
Era un libro aperto quel ragazzo.

''beh so che siete usciti insieme all'arcade, a fare shopping... ah poi anche che si è ritrovato ad avere un te ubriaco a casa propria ed infine so che ieri avete passato un po' di mattinata insieme. Mi dice che gli fa tanta compagnia sommariamente e che gli piace passare il tempo con te.''

jisung spalancò leggermente la bocca, stupito dal fatto che chan sapesse praticamente tutto e sperava vivamente che non conoscesse i dettagli precisi di quelle uscite.
Sarebbe stato molto imbarazzante guardare in faccia l'amico dopo ciò.

''quindi, qual è il problema con minho?''

il ragazzo si mordicchiò il labbro, indeciso se parlarne o meno, dopotutto chan e minho erano amici quindi il più grande avrebbe potuto tranquillamente dire tutto all'altro. Ma alla fine non ne era il tipo, e il minore aveva davvero bisogno di sfogarsi e di un parere da qualcuno come chan.

''visto che passiamo parecchio tempo insieme mi sono parecchio affezionato a lui, però il punto è che è completamente diverso con lui. Mi sento sempre agitato attorno a lui, arrossisco e sento una sensazione troppo strana allo stomaco, ma non capisco perché io debba sentirmi a disagio con lui... mi trovo davvero bene alla fine.''

il più grande ascoltò in silenzio tutto ciò che gli stava dicendo jisung ed infine ridacchiò semplicemente. Trovava adorabile il modo in cui l'amico fosse completamente innocente, quasi gli dispiaceva che dovesse andare in contro ad un diavolo come minho.

però era felice, erano felici entrambi i suoi due amici quindi era questo che gli importava.

''beh se me la racconti così mi viene solo da pensare che ti piaccia minho, mio caro jisung.''

e solitamente jisung avrebbe ribattuto, iniziando a dare pugni proprio come poco prima, ma stavolta non lo fece. Ormai era tempo di ammetterlo, era palese e se n'erano accorti pure gli alberi del sentiero che stavano percorrendo.

''penso di aver represso questi sentimenti palesi per un po' troppo, non mi va nemmeno più di mentire.''

sospirò fermando i propri passi, facendo fermare anche l'altro che si girò verso di lui per guardarlo ed ascoltarlo.

''penso che mi piaccia minho, anzi no è così ormai.. solo che sicuramente non gli piacerà mai uno come me. Insomma sono un moccioso rispetto a lui e dubito io possa avere una chance.''

chan si trattenne dal scoppiare a ridere dopo aver sentito quelle parole e rimase serio, parlando dopo poco.

''ti sottovaluti troppo quokka, prova a vedere come continua ad andare con lui e quando te la sentirai ti potrai dichiarare. Conosco minho, sicuramente non ti riderebbe in faccia in caso non ricambiasse i tuoi sentimenti, ma perché pensare subito negativo? Magari ricambia ciò che provi.''

perché chan era (è) un'ottima persona?

perché conosceva perfettamente i sentimenti di jisung e minho, ma nonostante entrambi fossero suoi amici, anzi proprio perché fossero suoi amici, non avrebbe mai spifferato né all'uno né all'altro di ciò che veniva a sapere riguardo il campo romantico del primo o del secondo.


autore
e finalmente jisung ha lasciato la sua fase denial, che parto. Scusate per il capitolo un po' schifoso e anche corto

Moth To A FlameDove le storie prendono vita. Scoprilo ora