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                                            Nadine

Dopo che l'infermiera ci ha informati che l'orario delle visite era finito e che dovevamo lasciare Nerissa risposare, l'abbiamo salutata e ci siamo diretti ai parcheggi.
Jace e Ethan mi hanno convinta a non andare in Hotel, ma a stare a casa loro.

Non volevo stare lì da loro e anche adesso dopo aver accettato su loro insistenza, non sono convinta che sia la miglior soluzione. Se loro dovessero essere lì, io... andrei a pezzi.
Non posso permettermi di ricadere di nuovo nel baratro per lui.

In macchina cala il silenzio, un po' per l'imbarazzo di ciò che è successo sette mesi fa, un po' per la situazione che si è venuta a creare adesso.
Ethan e Jace ci hanno messo un po' prima di riuscire a guardarmi di nuovo negli occhi.
Infondo, dopotutto non ce l'ho con loro, il solo responsabile è Blake, che si è preso gioco di me dal primo istante fino all'ultimo.

Persa nei miei pensieri, nemmeno mi rendo conto di essere arrivati a destinazione.
I ragazzi scendono dall'auto e recuperano la mia valigia dal bagagliaio e, sempre in totale silenzio, ci dirigiamo nel palazzo.

<<Signorina Nadine, che bello vederla. Che fine ha fatto?>> Simon il portinaio,  mi guarda sorridendo, quasi felice della mia presenza.
<< È stata in viaggio, ma adesso è tornata. Vero, Nadine?>> Si intromette Kathleen, prendendomi a braccetto.
Sorrido forzatamente a Simon, annuendo alle parole di Kathleen.
<<Allora ben tornata, signorina.>> Simon, mi strizza l'occhio, per poi inchinarsi come un gentiluomo e alla scena, mi scappa un risolino.

"Bentornata un cazzo, tra una settimana me ne ritorno in Italia."  Vorrei rispondergli, ma taccio.

Dopo aver rivolto l'ennesimo un cenno di saluto a Simón, ci dirigiamo in ascensore.

Una volta all'interno dell'appartamento, ci rendiamo conto che il silenzio regna sovrano.
<<Blake?>>Lo chiama a gran voce Jace, ma a rispondergli è il silenzio.
<<Beh, non credo sia qui.>>Ethan si gratta la nuca a disagio.
<<Noi andiamo a disfare la valigia>> annuncia Kathleen, prendendomi per mano e trascinandomi nella stanza degli ospiti.

Una piccola parte di cuore, sperava di trovarlo qui. Ma, ovviamente ha avuto altri impegni.

<<Allora, com'è andata in Italia?>> Mi domanda Kathleen mentre pieghiamo gli indumenti per poi riporli nel cassetto.
<<Una favola.>> Rispondo ironica.
<<Scusa... io, volevo rompere il ghiaccio>> alza le spalle mortificata.
<<Scusami tu Kathleen, ma il viaggio e tutto il resto... non volevo risponderti così.>>
<<Capisco, non sarà stato affatto facile...>>mi guarda negli occhi. E so che non si riferisce al viaggio.
<<Un vero schifo... però adesso sono qui.>>Faccio spallucce.
<<Lui... non sta bene Nadine...>>
<<Non voglio parlare di lui.>> Stronco il discorso sul nascere.

Come credono stia io? Pensano che stia meglio di lui?
Non so nemmeno se ho più un cuore, dopo che il loro amico me lo ha diritto, disintegrato completamente.

<<Non mi riguarda più ciò che fa o come sta Blake, ormai tra noi è finita.>>Cerco di chiarire la cosa, forse più a me che a lei.
Quando l'ho rivisto, quando mi ha guardata con malinconia... ci è mancato poco dal ricascarci.

Perché infondo, lo so io e lo sai il mio cuore... lo amo ancora.

You Are My Drug 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora