I giorni passano e così anche la prima settimana va via, e la mia bambina ancora dorme.
I primi giorni non ho voluto e non ho potuto lasciarla sola in quella stanza bianca che, solo a guardare ti fa venir voglia di strapparti la pelle di dosso. Il quarto giorno, purtroppo è venuto a farmi visita l'avvocato dell'ospedale, minacciandomi di denunciarmi per invasione e possesso illecito dell'ospedale. Per poco non gli ho tirato un cazzotto in faccia con la voglia di spaccargli tutti i denti.
Mi sono armato di coraggio e pazienza e la sera sono tornato a casa. La solitudine è il senso di colpa non mi lasciano solo per un istante.
Se solo non avessimo litigato...
Se solo non mi avesse detto di aver ucciso il nostro bambino... Mi alzo di scatto dal letto e faccio qualcosa che non ho mai fatto in vita mia. Mi inginocchio, congiungo le mani e inizio a pregare.
<<Come ben sai, non ho avuto una vita facile e nonostante questo, non ho mai chiesto il tuo aiuto. Ma Oggi sono qui, in ginocchio, a pregarti di non portarmi via l'amore della mia vita. Puoi prenderti tutto, anche la mia dannata anima, ma non lei.>> rilascio un sospiro tremolante e cercando di non piangere continuo <<Voglio solo che riapra i suoi splendidi occhi e che mi guardi, che mi rassicuri di star bene, poi... Poi, puoi benissimo castigarmi in ogni modo tu pensi sia più consono, Ma ti prego, Dio... se davvero esisti, lascia che la mia bambina stia bene e che viva una vita felice. Ti prego.>> detto questo, prima di alzarmi in piedi, faccio il segno della croce un po' impacciato, nella speranza di aver fatto bene. Poi, mi dirigo alla svelta verso la cucina pronto per l'ennesima sbornia che mi mandi KO in modo tale, da riuscire finalmente a dormire.Il mattino seguente, mi sveglio con un mal di testa atroce, e un senso nausea fortissimo. Tasto a tentoni il comodino di fianco al letto in cerca del telefono e quando credo di averlo trovato, lo afferro e me lo porto di fronte al viso. Apro gli occhi cercando di mettere a fuoco, trovando una chiamata persa da un numero che non ho salvato in rubrica. Sblocco il telefono e richiamo il numero. Dopo vari squilli, finalmente qualcuno decide a rispondermi.
<<Los Angeles Community Hospital, come possiamo aiutarla?>>
Mi sollevo di scatto, sentendo il cuore perdere dieci battiti. <<Ho ricevuto una vostra chiamata non meno di mezz'ora fa... Sono Blake Williams il tutore di Nadine Rossi.>>Vi prego... ditemi che sta bene e che non gli è successo niente... vi prego...
<<Ah si, volevamo informala che la Signorina Rossi si è svegliata e che...>>
Si è svegliata!
La mia bambina si è svegliata!
<<Arrivo>> stacco la chiamata e prendo a vestirmi frettolosamente e dopo aver fatto, pesco le chiavi e mi dirigo da lei, dall'amore della mia vita.Il tragitto in auto sembra non dire mai, nonostante a separarci ci sono solo quattro chilometri. Stringo con forza il manubrio e cerco di accelerare e fare qualche sorpasso, ma oggi sembra impossibile visto il traffico che c'è.
<<Toglietevi dal cazzo, La mia bambina si è svegliata è ha bisogno di me.>> suono il clacson con insistenza cercando di far muovere questi quattro imbecilli.
Dopo minuti e secondi interminabili, finalmente sono arrivato. Scendo dall'auto e mi dirigo da lei.Arrivo amore mio.
Ciao tesori come state? Mi scuso per il ritardo, avrei voluto aggiornare molto più presto ma non mi è stato possibile. Perdonatemi 🙏
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, come sempre aspetto un vostro parere.
Un kiss 💋
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You Are My Drug 2
RomanceTra Blake e Nadine ormai è tutto finito. Nessuno ha più notizie l'uno dell'altra. Fino a quando un evento importante non riporterà Nadine di nuovo a Los Angeles. Cosa accadrà, una volta che si riguarderanno di nuovo negli occhi? Riusciranno a ricon...