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                                          Nadine

Paura, agitazione e ansia mi invadono.
Il sudore mi cola lungo le tempie, mi scosto i capelli dal viso e cerco disperatamente di riassumere il controllo di me stessa.

Ho paura... una paura assurda di rivederlo.
Di sprofondare ancora una volta in quegli occhi.

"Nadine?" Mi giro di scatto e intravedo Kathleen, mentre saltella e mi chiama a gran voce.
Mi isso dalla sedia e dopo aver preso una lunga e profonda boccata d'ossigeno, mi incammino nella sua direzione.

Non ho dimenticato nulla, nulla di tutto quello che mi è stato fatto e di quello che mi è stato tenuto nascosto. Al momento sono titubante, non so come salutarla, come comportarmi.
Non mi fido più di nessuno.

Con uno slancio mi si butta addosso abbracciandomi forte. Mi irrigidisco, non potendone fare a meno e lei lo nota.
Si scosta da me "bentornata a casa" mormora con voce tremante.
Ci guardiamo a lungo negli occhi e vedendola così in difficoltà, inerme difronte alla mia presenza... non posso far altro che mandare al diavolo tutto i buoni propositi che mi ero imposta prima di salire sull'aereo e abbracciarla forte.
"Grazie" sussurro mentre calde lacrime mi bagnano il viso.
"Mi sei mancata" dice abbracciandomi più forte.
"Anche tu" ribatto, asciugandomi le lacrime dal viso.
"Appena ti vedranno, non so se ti riconosceranno. Sei dimagrita tantissimo, hai tagliato i tuoi favolosi capelli e vedo che hai cambiato stile" mi guarda dalle testa ai piedi, elencando tutto ciò che vede.
"Mi sento più a mio agio con il nero... rispecchia la mia nuova me" faccio spallucce e afferrando le valigie, la sprono a seguirmi.

Durante il tragitto in auto, non abbiamo scambiato poi molte parole, le ho chiesto di Nerissa, se avesse avuto sue notizie da Ethan o da Jace. Niente di più.

Arrivati in ospedale, lascio le valige in auto e ci dirigiamo in ostetricia.
Il cuore inizia a battermi all'impazzata, richiando di uscirmi fuori dal petto.
Le mani mi sudando da morire e le gambe mi tremano.
"Tutto bene?" Mi chiede kathleen prendendomi sottobraccio.
"Si... solo... Adesso passa" annaspo in cerca d'aria.
Devo calmarmi... chiudo gli occhi e cerco di concentrarmi sulle parole della mia psicologa.
"Ispira e inspira piano Nadine, focalizzati su un momento felice e rivivilo a pieno."

Chiudo gli occhi concentrandomi sul mare, sulle stelle, il sapore del sushi, la sua risata, il suo tocco...
Apro gli occhi di scatto  "scusami... possiamo andare" afferro la mano di Kathleen e dandomi forza mi incammino con lei al mio fianco.

Puoi farcela, Nadine.
Continuo a ripetermi ad ogni passo che faccio.
Solo una settimana e poi tornerai a casa.

Appena varchiamo la soglia sei occhi sgranati si posano su di noi, ma solo un paio d'occhi in particolare catturano i miei.

Cazzo.

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