32

258 14 1
                                    

Nadine

La notte sogno di noi.
Di me e lui.
Sogno di farci l'amore.
Sogno di noi in spiaggia.
Sogno di noi che litighiamo.
Sogno di lui ubriaco e di me che piango.
Più che sogno, sembrano essere ricordi e quando poi mi sveglio, l'agonia e il senso di vuoto prendono il sopravvento per poi trasformarsi in dolore.
Dopo quel giorno in ospedale non l'ho più visto, vorrei tanto poterlo rivedere e magari farmi raccontare di noi. Oppure riempirmi solo gli occhi di lui.
Mi manca inesorabilmente ed è una sensazione stranissima. È come se mi mancasse una parte fondamentale di me, e senza quella parte non credo di riuscire ad andare avanti.

Due giorni fa sono uscita dall'ospedale con la raccomandazione dei medici di stare a riposo e non sforzare né il mio corpo e né la mia mente. La prima cosa riesco a farla, grazie ai ragazzi che si prendono cura di me, ma la seconda... voglio davvero sapere, ricordare più che altro. Anche se sembra che piano piano io ci stia riuscendo.
I ragazzi sembrano agitati e in apprensione da giorni, non mi hanno voluto dire quale sia il problema. Ethan e Josh passano più tempo al cellulare che a far altro e... mi sto preoccupando.
So che è successo qualcosa.
Parlottano di continuo e il nome di Blake si è sentito a ripetizione, ma quando si accorgono di me, ammutoliscono e cambiano discorso.
Ho deciso che stasera ruberò il numero di Blake dal cellulare di Nerissa e che proverò a chiamarlo. Anche se, non so cosa digli esattamente. Ma ci proverò e quando mi risponderà, se mi risponderà, vedrò cosa inventarmi.

Dopo essere andata in ospedale per una vista di controllo alle costole, accompagnata da Nerissa, Kathleen e Celine, ci dirigiamo tutte quante a casa.
Ma prima di girare nella stradina che porta a casa, all'angolo noto un ristorante giapponese e non so perché, le lacrime iniziano a riempirmi gli occhi.
<<Ehi, tutto bene? >> mi chiede con apprensione e preoccupazione Kathleen.
Annuisco, asciugandomi gli occhi con il palmo delle mani <<Vi va di fermarvi qui e pranzare a quel ristorante? Ho improvvisamente voglia di sushi.>>
Vedo la testa di Nerissa girarsi di scatto e guardarmi con dolcezza, per poi annuire e accostare nel parcheggio difronte. Scendiamo dall'auto e ci dirigiamo all'interno della struttura.
Appena mettiamo piede all'interno provo un misto di emozioni. Gioia, dolore e mancanza.
Nerissa e Kathleen sembrano accorgersene e mi sorridono con amabilità.
Mi sfrego i palmi sudati sui jeans e inizio ad incamminarmi ad uno dei tavoli liberi prendendo posto. Le ragazze mi raggiungo e si accomodando in torno al tavolo. Dopo aver ordinato, grazie a Dio i piatti iniziano ad arrivare. Prendo le bacchette, afferro il sashimi e quando me lo porto alla bocca, inizio involontariamente a piangere e tra un boccone e l'altro sembra io non riesca a smettere. Fortunatamente, le ragazze fanno finta di nulla e continuano a mangiare.
Un'ora e dieci litri di lacrime dopo, usciamo dal ristorante e torniamo a casa con l'unico pensiero nella mia testa. Devo assolutamente riuscire a recuperare il numero di Blake.

You Are My Drug 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora